Sviluppato da Nakama Game Studio e pubblicato da Selecta Play, Bubble Ghost Remake è, come da titolo, il remake di Bubble Ghost, action puzzle game in 2D nato nel 1987 che come obiettivo principale quello di soffiare una bolla da una zona A a una zona B, senza farla esplodere. Il tutto, nei panni di un fantasma. Noi ci siamo messi alla prova su Nintendo Switch e questa è la nostra recensione.
Bubble Ghost Remake e l’importanza di una bolla
Prima di affrontare la narrazione di Bubble Ghost Remake è bene riscoprire il passato di un titolo che ha fatto, nel suo piccolo, la storia divenendo un cult conosciuto soprattutto dagli amanti dei puzzle game. Come anticipato, Bubble Ghost nasce nel 1987 a opera di Christophe Andréani, progettato per Atari ST. Puoi quindi immaginare, data l’età del progetto iniziale, la tipologia di grafica e la cura al dettaglio del periodo.
Lo scopo è uguale a quello attuale e ci vedeva indossare gli inusuali panni di un fantasma intento nel soffiare contro una bolla per indirizzarla fino alla fine del livello. Una meccanica abbastanza semplice ma che trovava, negli oltre 30 livelli da affrontare, un discreto livello di sfida, potenziato dall’ottenimento di determinati punteggi al completamento del relativo livello (il tutto in ottica anche arcade).

Successivamente, con l’acquisizione del team di sviluppo a opera di Infogrames, ci fu la prima rinfrescata “grafica” col rinnovo del titolo in Bubble +. Ma Bubble Ghost riuscì a ottenere un buon livello di fama con la sua trasposizione per Game Boy nel 1990. Fu allora che il titolo trovò la sua formula vincente, ancorandosi a una portabilità che dava giustizia, nel piccolo schermo, a un concept semplice e magnetico avvolto in una grafica minimal ma funzionale al gioco stesso.
Con Bubble Ghost Remake su Nintendo Switch, si recupera il concept di successo, agevolato nuovamente dalla portabilità dell’ibrida Nintendo ma il tutto potenziato da un intervento grafico massiccio ed efficace. Non parliamo di un restyling né di una remastered ma, come da titolo, di un vero e proprio remake che vede nell’aspetto estetico il suo intervento più massiccio ed efficace. Bubble Ghost Remake è un titolo che graficamente è al passo coi tempi grazie a uno stile animato azzeccato e che strizza l’occhio a diversi titoli attuali (ma avremo modo di scandagliare l’ambito grafico nel relativo paragrafo).

Per quanto riguarda la narrazione, l’incipit funge da motivatore per impegnarci in un’impresa dalla difficoltà crescente e che, ancora oggi, non perdona neanche la minima distrazione. Il protagonista delle vicende è il fantasma di un inventore di nome Heinrich che, tornato in vesti ultraterrene dopo esser stato costretto ad andare in guerra, intende ricongiungersi con la sua amata rimasta relegata in un vecchio castello simil gotico.
Il problema è che tale castello racchiude non pochi segreti e altrettanti pericoli. Tra trappole e nemici di vario genere, ci ritroveremo a sorvolare per aree sempre più complesse e il tutto cercando di proteggere una strana bolla. Quest’ultima è la nostra co-protagonista silenziosa e sta a noi proteggerla e condurla fino alla fine del nostro viaggio. Un viaggio che per i più abili può dimostrarsi abbastanza contenuto.
La narrazione di Bubble Ghost Remake, nella sua semplicità, è comunque apprezzabile e saprà strapparci qualche sorriso grazie anche ai vari personaggi coinvolti. Parliamo di una narrazione prevalentemente muta e che si affida allo stile del fumetto con vignette in 2D perfettamente coerenti col mondo e lo stile di gioco adottato dal remake.

Soffia la bolla
Bubble Ghost Remake è essenzialmente un puzzle game mascherato da action che ci vede impegnati nel soffiare contro una bolla nel disperato tentativo di condurla, sana e salva, fino alla fine del livello. Per farlo, dovremo indirizzare bene il nostro fantasma (che potremo liberamente muovere nell’area di gioco e che, in quanto fantasma, è immune a quasi tutti i pericoli) e lavorare con la pressione del tasto legato al “soffio” (più tieni premuto, più potente sarà il soffio).
Il concept di gioco, essenzialmente, è quindi questo: portare una bolla dal punto A al punto B senza farla esplodere, pena il dover ricominciare. Seppur alla base sembra abbastanza semplice, pad alla mano, la situazione è tutt’altro che elementare restituendo, anzi, un livello di sfida crescente che richiede una generosa pazienza oltre che una certa abilità nel direzionare il fantasma e nell’intuire “quanto soffiare” di volta in volta.

Questo, ovviamente, è legato alle tipologie di pericoli che man mano ci si presenteranno dinanzi, con alcune trovate decisamente ingegnose e solo apparentemente impossibile da affrontare. Rimane comunque il fatto che, fondamentalmente, farai sempre la stessa cosa rinchiudendo quindi Bubble Ghost Remake in un puzzle game fortemente ripetitivo nelle sue stesse meccaniche ma allo stesso tempo molto vario nel level design.
A spiccare e rivoluzionare, seppur di poco, le meccaniche di gioco ci sono le boss fight. Parliamo dei momenti sia più difficili che più appaganti e creativi del titolo qui ulteriormente potenziati da grafica e animazioni moderne e accattivanti. Il tutto per un titolo sì di nicchia ma che prova, anche grazie all’introduzione di diverse modalità di difficoltà, a comunicare a un pubblico leggermente più ampio. Infine da segnalare stanze segrete da svelare e anche finali alternativi oltre i punteggi di fine livello (ideali per le competizioni online).

Grafica e sonoro
Inutile negarlo, il lavoro grafico di questo remake è di ottima fattura. Bubble Ghost Remake presenta uno stile cartoonesco coerente con lo spirito del titolo e che si mostra fresco e moderno, soprattutto se paragonato alla struttura del capitolo originale (c’è comunque da dire che il level design è rimasto particolarmente fedele). Un lavoro quindi notevole e apprezzabile, anche per quanto riguarda le animazioni (anche se roteare il fantasma dona ancora un feedback poco accattivante).
Discorso simile per il sonoro, anche questo rimodulato e rinfrescato seppur abbastanza coerente e fedele alle sonorità originali. Il tutto per un titolo che riesce a conquistare e coinvolgere a chi saprà apprezzare le sue (poche) meccaniche di gioco. Abbiamo già detto che tra le due modalità offerte dall’ibrida Nintendo, quella portatile è dove Bubble Ghost Remake brilla di più mentre va segnalata la totale assenza della lingua italiana (anche se il testo a schermo è abbastanza poco).