Bugs Bunny Lost in Time è come avrai ormai avuto modo di leggere il protagonista della nostra rubrica OBG di questa settimana!
Si tratta di un gioco che risiede indelebile nel cuore di moltissimi giocatori, perciò allaccia le cinture perché se ancora non ti sei reso conto di cosa sto parlando, sono sicuro che grazie a questo articolo te ne ricorderai e ti emozionerai insieme a me. Perciò, bando alle ciance e diamo come di consueto il via al treno dei ricordi!
Bugs Bunny Lost in Time, un viaggio a dir poco elettrizzante!
Prima d’iniziare a parlare del gioco in sé, voglio ritagliare qualche minuto per fare un piccolo tuffo indietro nel tempo. Bugs Bunny Lost in Time è un videogioco uscito nel lontano 1999 per PC e per PlayStation 1. E se ancora non ti sentissi vecchio, sappi che all’epoca tutti i PC montavano Windows 98 e PlayStation 1 era sul mercato da solamente qualche anno!
Il gioco ricevette un discreto successo e moltissimi giocatori ancora oggi si dilettano nello scoprire tutti i segreti che gli sviluppatori hanno acutamente nascosto nella propria creatura!
Hei, ma qui non siamo a Pismo Beach?!
L’incipit di Bugs Bunny Lost in Time è a dir poco scoppiettante. Il nostro fidato coniglio, sbagliando strada mentre si stava dirigendo verso una meritata vacanza al mare, si ritrova in uno strano magazzino abbandonato. Confondendo una macchina del tempo con un distributore di carote, si ritroverà infine disperso nel tempo.
Inutile dire che la sola idea di viaggiare a piacimento nello spazio e nel tempo all’epoca mi ha fatto fin da subito innamorare del titolo. Ancora ricordo quando vidi per la prima volta la confezione di Bugs Bunny Lost in Time su uno scaffale di una nota catena di supermercati. Uno sguardo alla copertina e una rapida lettura alla descrizione sono bastati per convincermi.
Qualche minuto dopo mi sono subito fiondato a casa per testare l’acquisto e una volta accesa la fidata PlayStation 1 che ancora oggi conservo, come la macchina del tempo presente nel gioco, il mio orologio interno si è pressoché fermato e i minuti sono diventati ore alle prese con il mio viaggio per ritornare nell’epoca giusta!
Dove sono queste dannate carote!
In Bugs Bunny Lost in Time vige una regola d’oro: 10 carote equivalgono a una sveglia e senza sveglie non si va avanti! Trovare le carote non è però tanto facile come può sembrare, soprattutto se ti ritrovi nel medioevo e una tribù di cacciatori decide che il pasto del giorno sarà coniglio, oppure se qualche strega malvagia decide di cucinare un bello stufato di coniglio.
Nessun problema però, perché Bugs Bunny è tutto meno che uno sprovveduto e sa sempre come filarsela a gambe levate quando c’è in ballo la sua stessa vita.
Moltissimi titoli dell’epoca richiedevano di collezionare determinati oggetti per andare avanti, ma pochi erano in grado come Bugs Bunny Lost in Time di tenere così tanto incollati allo schermo.
Ancora ricordo i pomeriggi all’insegna di “una morte a testa”, dove con gli amici cercavamo tutti insieme di proseguire nel gioco nel minor tempo possibile. La semplicità del gameplay riusciva a divertire in compagnia ed è proprio questo che conta quando si tratta di videogiochi!
Tanti, ma tanti antagonisti!
Bugs Bunny è senza dubbio un cartone animato che ha segnato l’infanzia di molti, quindi quando ho acquistato Bugs Bunny Lost in Time mi sono aspettato fin dal primo avvio di ritrovarmi gli antagonisti tipici del cartone. Le aspettative sono state soddisfatte interamente.
Non solo faranno la propria comparsa aiutanti di ogni tipo come Mago Merlino, ma saranno anche presenti volti noti della serie come Yosemite Sam, Taddeo, Daffy Duck e molti altri! Insomma la varietà non manca e alcune boss fight richiedevano davvero molto impegno per essere completate a dovere!
Ehm, che succede amico?
Bugs Bunny è un coniglio molto curioso, capace però di difendersi e dare del filo da torcere a chiunque. Non solo il nostro eroe sarà in grado di utilizzare moltissimi oggetti come arma, spostare scatole di ogni tipo per aprirsi strade e calciare i nemici, ma sarà anche in grado di scavare vere e proprie buche in modo tale da assicurarsi di mettere piede in ambienti apparentemente inaccessibili.
È proprio la meccanica dello scavare buche che più mi ha fatto sorridere. Sicuramente all’epoca rappresentava un qualcosa di nuovo nel settore!
Ti assicuro che anche oggi, la fedeltà con cui vengono ripresi alcuni dei movimenti iconici dell’amato coniglio, uniti alla presenza di Massimo Giuliani al doppiaggio generano un mix esplosivo!
Insomma, Bugs Bunny Lost in Time è senza dubbio un titolo invecchiato bene, proprio come il vino conserva ancora il suo aroma pregiato e la propria unicità. Se sei un possessore della mitica PlayStation 1 ti consiglio di lanciarti a controllare se il gioco è presente nella tua collezione e nel caso lo fosse di farti subito una bella partita!