Bus Simulator 18 è un titolo sviluppato da StillAlive Studios, pubblicato da Astragon Entertainment che utilizza Unreal Engine come motore grafico. È stato rilasciato per PC e PlayStation 4 e questa recensione fa riferimento alla versione per la console Sony.
Questo simulatore fa, esattamente, quello per cui è stato concepito: rende il giocatore un autista di linea, riuscendo perfettamente a farlo immergere in quello che sta facendo, grazie alla città ben realizzata, anche se ripetitiva, e alla ottima replica degli autobus. Il titolo ha anche le licenze ufficiali di Mercedes-Benz, IVECO e MAN.
Si accendono i motori
Dopo aver lanciato Bus Simulator, 18, la prima cosa da fare sarà quella di dare un nome all’azienda e creare un nostro avatar, non aspettarti un editor alla The Sims, anche se, nonostante le poche scelte a disposizione, fa il suo lavoro.
Appena finita la creazione del nostro autista, verremo buttati all’interno del gioco, dove il nostro “capo, con un giro di prova,”ci insegnerà tutto su come guidare un autobus : apertura delle porte, accensione, l’uso delle frecce e la corretta guida.
Una volta finito il giro, verrà introdotto il menu insieme ad una spiegazione dettagliata della parte gestionale del titolo. Una cosa della quale non ci si può lamentare è la mancanza di spiegazioni, visto che il tutorial è praticamente infinito: ogni nuova regola verrà spiegata per filo e per segno.
Il titolo propone due tipi di guida: semplificata e realistica. Selezionando la prima, non bisognerà inserire le marce e la guida, in generale, sarà molto più semplice, mentre, se si selezionerà la seconda – come si può intuire dal nome stesso – sarà più complicato, in quanto sarà necessario interpretare, realmente, un autista di autobus, con tutte le sue difficoltà.
Un autista non deve solo guidare, ma deve, anche, stare attento ai disabili che vogliono usufruire dell’autobus, sgridare chi impedisce la chiusura delle porte o coloro che ascoltano la musica con un volume così alto da risultare fastidiosi, pulire la sporcizia lasciata dagli incivili, stampare biglietti e soprattutto controllare che tutti all’interno ne abbiano uno valido, la corretta esecuzione di tutti queste azioni, andrà a modificare la valutazione che si ottiene a fine corsa (e di conseguenza le entrate dell’azienda).
Questa valutazione sarà influenzata, principalmente, da una buona guida: inserire le frecce, non lasciare nessun passeggero indietro, dare il giusto resto quando si stampano biglietti, insomma, tutte le azioni andranno ad cambiare ” la valutazione ” in forma di stelle: più ce ne sono, maggiori saranno le entrate avute durante quella corsa.
E’ possibile modificare l’aspetto dei propri autobus, cambiandone il colore, ed incontrare gli autisti e poterli distinguere dagli altri è davvero una grande soddisfazione.
Bus Simulator 18 non è solo questo. Il titolo infatti possiede una parte gestionale in cui bisogna assumere altri autisti ed assegnare loro le linee da noi create, tuttavia, all’inizio, per avere degli introiti, sarà necessario fare un giro sulla tratta, modificando il giro di una sola tappa, una decisione a mio avviso molto sciocca, poichè, la scelta di inserire una persona per lavorare su una linea è presa, proprio per evitare di fare quel giro, anche se è solo per una volta.
Nel caso non si dovesse fare questo giro, sarà solo uno spreco di tempo. Questo è tutto ciò che riguarda la parte gestionale, una sezione davvero magra , gli sviluppatori avrebbero sicuramente potuto e dovuto fare di più.
Si preme sull’acceleratore
Dal punto di vista tecnico il titolo non eccelle, i caricamenti sono troppo lunghi, la grafica è bella ma solo relativa ai punti cardini: la città ed il pullman, anche se i developers hanno, comunque, tralasciato molto altro.
E’ noto purtroppo che, quando si guida, si possono verificare incidenti, o collisioni, eppure in Bus Simulator 18 questo non accade, la sensazione è di andare a sbattere contro macchine di gomma e non si vedono nemmeno i danni al pullman. I modelli dei passeggeri sono pochi, capita spesso di vedere più modelli ripetersi.
Il titolo non è stato localizzato in italiano e per coloro i quali non masticano benissimo la lingua anglosassone è vitale avere dei sottotitoli che, il più delle volte, risultano mancanti. Non solo, anche i tempi di doppiaggio sono davvero mal fatti: si percepisce solo quando la doppiatrice termina la registrazione per ricominciare di nuovo con le sue battute, risultando, in alcuni casi, perfino fastidiosa, al contrario dell’audio dei motori e di tutto quello relativo all’autobus che, bisogna ammetterlo, è davvero ben fatto.
Il tutorial c’è ma a volte è difficile da seguire a causa di un menu troppo confusionario, in altre parole è diviso in un menu principale ed un sottomenu, non molto comprensibile
Nonostante l’Unreal Engine sia, davvero, un buon motore grafico, non sono riusciti a ricreare la luce prodotta dalla frenata della macchina che è davanti a noi rendendo il risultato quasi irrealistico: sembra quasi un raggio di sole, ma rosso, ed è a mio avviso molto fastidioso.
Il comportamento degli altri autisti è spesso strano ed irreale, diventano quasi imprevedibili. A volte le macchine non sembrano fare una curva, pare, invece, che svoltino di 90 gradi al’improvviso; meno male che mettono la freccia.
Anche in questo caso Bus Simulator 18 poteva e doveva sforzarsi di realizzare qualcosa in più, e non concentrarsi solo su ciò che è la base del titolo.
Il freno a mano è tirato
Da Bus Simulator 18 ci si aspettava qualcosa in più ed è evidente che, sarebbe stato più gradevole se non ci fossero stati tutti quegli errori così come il bel gameplay, rovinato dalla costellazione di difetti di cui purtroppo soffre. È un titolo che lascia l’amaro in bocca, e il pensiero sorge spontaneo “se solamente non ci fosse questa imperfezione”, riflessioni che minano sia la longevità che la rigiocabilità del titolo.
Poteva partire bene, ma ha dimenticato il freno a mano.