In Italia, diciamola tutta, l’hockey è uno sport che si conosce giusto per alcune pellicole cinematografiche anni ’90, provenienti dagli USA, tipo “Stoffa da Campioni” con Emilio Etevez, ma alzi la mano chi conosce davvero qualcuno che pratica questa attività oppure ne è appassionato. In molti sono venuti a conoscenza dell’hockey grazie alle varie produzioni targate EA Sports come ad esempio la serie NHL (aggiungere un numero qualsiasi).
Il titolo di cui ti parlo oggi è Bush Hockey League partorito da V7 Entertainment, il quale è una simulazione di uno sport che da noi, popolo di pallonari, difficilmente riuscirà a fare breccia nel cuore dei gamer italici e non solo perché l’hockey dalle nostre parti non gode la stessa popolarità di altre attività, ma anche per colpa di una realizzazione tecnica parecchio discutibile che farà storcere il naso a più di una persona.
C’è la modalità storia, ma non c’è la storia
Che tu ci creda o meno, in un titolo come Bush Hockey League c’è un accenno di storia. Il titolo è ambientato negli anni ’70 (e questo si nota anche dal design dei giocatori, con classici capelli lunghi stile Beatles oppure grazie ai lunghi baffi a manubrio presenti sul viso dei personaggi) durante l’immaginaria Bush Hockey League, la quale è una lega di hockey che prende ispirazione dal film Slap Shot (Colpo Secco in Italia), interpretato da Paul Newman e Michael Ontkean.
L’obbiettivo sarà molto semplice: cercare di diventare campioni per salvare la squadra dallo scioglimento. Nel frattempo, in base alle tue prestazioni, i giornalisti scriveranno degli articoli sul tuo team i quali influiranno positivamente o negativamente sul morale della squadra. Una trama parecchio scontata, che alla fin fine poteva anche essere risparmiata e sostituita dalla classica modalità stagione.
Giocabilità molto ballerina
La domanda che sorge spontanea è: “Cosa si fa in Bush Hockey League?”. Ma sarebbe più corretto chiedere “Come si gioca a hockey?”. Per dirlo in maniera estremamente semplicistica, si tratta del calcio, ma al posto del pallone mettici un dischetto, e non si usano i piedi, ma delle mazze. Infine non ci sono i falli laterali.
Bush Hockey League, diciamolo subito, prende delle decisioni a livello di gameplay parecchio discutibili. Si cerca prima di tutto di portare nel passato il giocatore nell’epoca a 16-bit grazie alla sua visuale alta (ma non a volo d’uccello, diciamo altezza tribuna), la quale ricorda le produzioni EA per Super Nintendo o per Megadrive. Questo tipo di visuale è un grosso problema, visto che difficilmente riuscirai a vedere bene il dischetto, di piccolissime dimensioni e per forza di cosa dovrai andare un po’ a casaccio per cercare di prenderne possesso.
Un’altra cosa che non convince pienamente sono i controlli. Infatti anche dopo diverse partite non riuscivo a capire bene la disposizione di tasti, vista anche la pessima reattività di quest’ultimi. Lo sviluppatore da al giocatore la possibilità di scegliere tra vari schemi di controllo ovvero: Advanced (ovvero un set di tasti che riprende i controlli della serie NHL), Retro (semplicemente due bottoni, ovvero passaggio e tiro), la modalità Two Buttons (la quale è identica a quella Retro. No, davvero basta guardare il layout per rendersene conto) ed infine la Beer Mode (dove utilizzeremo i tasti dorsali).
Per progredire in Bush Hockey League dovrai giocare la modalità Storia di cui parlavamo prima. Per livellare e avere giocatori più forti, non dovrai necessariamente vincere le partite, ma piuttosto portare a termine gli obiettivi che verranno presentati all’inizio di ogni partita. Questi variano dal segnare un certo numero di goal, oppure cercare di buttare giù un determinato giocatore della squadra avversaria.
Alle volte l’obiettivo potrebbe anche essere vincere il match, ma li dovrai tenere le dita incrociate visto che qui incappiamo nel difetto peggiore di Bush Hockey League ovvero la casualità.
Il peggior difetto di Bush Hockey League, che poi va a minare irreparabilmente la sua giocabilità e il suo divertimento, è sicuramente il fatto che la maggior parte delle volte per vincere bisognerà fare affidamento alla fortuna piuttosto che alle tue reali capacità.
L’intelligenza artificiale degli avversari è quanto di più approssimativo si possa pensare (anche nella modalità Easy) e il portiere ti parerà qualsiasi tiro tu provi a fare. Di contro i nostri compagni squadra non brilleranno per scaltrezza, anzi resteranno fermi ad aspettare e dovrai fare praticamente tutto da solo. Se a questo aggiungi il problema della reattività dei controlli, di cui ti parlavo prima, puoi ben capire che il quadro generale di Bush Hockey League è qualcosa di davvero disastroso.
Graficamente pietoso e caricamenti eterni
Passiamo dunque alla parte tecnica di Bush Hockey League, dove c’è davvero molto poco da dire. Sembra di essere di fronte a un bruttissimo titolo con grafica mediocre di PlayStation 2, solo che questo è proposto per Nintendo Switch (versione da noi provata), PlayStation 4/5 e Xbox Serie X/S. I modelli poligonali dei giocatori sono mal rifiniti e spigolosi, ma anche gli spalti sono fatti in maniera dozzinale, risultando quanto di più spoglio si possa pensare.
Ma la pecca più grande sono i tempi di caricamento tra un match e l’atro. Ho fatto partire un match singolo (giusto per capire inizialmente cosa mi trovavo di fronte) e il caricamento è stato interminabile. Ho fatto partire un secondo match in single player, cronometrando quanto ci avrebbe impiegato e ho dovuto stoppare il timer a 3 minuti e 45 secondi. Davvero un’eternità, ed è inaccettabile nel 2022.
Il comparto sonoro invece non è niente male con una buona colonna sonora e una telecronaca curata che ogni tanto riuscirà a strapparti un sorriso (a patto che tu conosca l’inglese).