L’anno scorso Call of Duty, con Modern Warfare III, non aveva propriamente scaldato i cuori degli appassionati, è quindi logico che la entries di quest’anno, ovvero Black Ops 6, sia stata particolarmente attesa, manco fosse il messia che doveva salvare tutta la baracca. Activision quindi si è rimboccata le maniche e ha cercato di dare, finalmente, un capitolo che riuscisse ad accontentare tutti i fan della saga. Ci sarà riuscita? Vediamolo insieme.
Call of Duty Black Ops 6 ti porta in giro per il mondo
Se sei tra coloro che giocano Call of Duty solo per il comparto multiplayer, sappi che, almeno nella versione di quest’anno, c’è una campagna in single player, che offre una trama molto interessante. Questa è ambientata subito dopo la fine della Guerra Fredda, ovvero nei primi anni ’90 e prenderai i panni di Troy Marshall che, insieme alla sua squadra, verrà braccata da un’organizzazione misteriosa chiamata Pantheon, la quale è riuscita ad intrufolarsi fino ai massimi vertici della CIA.
Questa investigazione ti porterà in parecchie location differenti come palazzi mediorientali, casinò europei oppure mercati dell’est Europa. Tutto molto bello, ma soprattutto molto cinematografico, visto che le missioni che affronterai avranno scontri a fuoco e missioni di spionaggio che non hanno davvero nulla da invidiare ad un qualsiasi film di Hollywood.
Peccato solo che tutta questa spettacolarità abbia un po’ sacrificato l’accuratezza storica del titolo. Per farti un esempio, in una missione dovrai infiltrarti in uno dei sontuosi palazzi di Saddam Hussein per scoprire una presunta arma di distruzione di massa, solo per poi rivelare che è stata in realtà piazzata dall’organizzazione Pantheon.
Sebbene questi colpi di scena possano regalare momenti di tensione, risultano in definitiva superficiali se rapportati alle reali implicazioni del conflitto storico. L’Iraq viene trattato come un semplice sfondo, con i cittadini spesso ridotti a figure anonime all’interno di una narrativa di cospirazione più ampia.
Una varietà davvero niente male
Se sei tra coloro che non ha la più pallida idea di che cosa sia la saga di Call of Duty, si tratta di un franchise che, nel bene o nel male, ha da sempre diviso i giocatori e che ha comunque dato una grossa mano a far diventare il genere FPS mainstream. Questo grazie ad un gameplay sempre molto divertente, ma soprattutto grazie al suo multiplayer che negli anni è diventato praticamente un appuntamento fisso per gli appassionati. Purtroppo nel corso degli anni i giocatori hanno lamentato una certa ripetitività dei contenuti, ma questo non ha mai fermato le vendite del titolo di punta di Activision.
In questo Black Ops 6 le novità sono tante, ma soprattutto ben implementate. C’è l’introduzione delle mappe semi-aperte nella modalità campagna e questo aggiunge un senso di libertà che la serie non offriva da anni. Ci sono diversi percorsi per raggiungere gli obiettivi di missione, segreti nascosti in varie aree e missioni secondarie che ti ricompenseranno se dedicherai il giusto tempo per l’esplorazione.
Oltre a questo il sistema di potenziamento della base rappresenta una novità parecchio interessante, infatti potrai raccogliere denaro durante le missioni grazie a delle casseforti che si apriranno con degli enigmi, grazie a questo sarà possibile sbloccare armi e abilità da investire nel proprio rifugio. È un sistema che non è per nulla complesso, ma aggiunge una sfumatura gratificante, ma che, soprattutto, rende la campagna molto meno lineare e questo davvero non guasta.
Il vero punto di forza del gioco, però, sta nella varietà del gameplay. Oltre ai classici scontri a fuoco classici della saga di Call of Duty, Black Ops 6 offre sezioni di gioco stealth, enigmi e combattimenti ad alta intensità che ricordano quasi DOOM. Questi momenti saranno parecchio adrenalinici, visto che l’azione frenetica è una piacevole variazione rispetto ai combattimenti ripetitivi che in passato hanno caratterizzato la serie.
Oltre a queste, graditissime, novità Black Ops 6 reintroduce la meccanica della Bacheca delle Prove, feature già vista in Cold War, la quale permette di affrontare le missioni con strategie diverse. L’inserimento di puzzle, serrature da scassinare e attività come l’hacking di computer aggiunge una sfumatura di complessità che rende il gameplay molto meno prevedibile. Questo approccio mantiene il gioco dinamico, spingendoti a pensare strategicamente, invece di limitarsi a correre sparando in stile Rambo verso il prossimo checkpoint.
Il comparto multigiocatore di Black Ops 6, vero fiore all’occhiello da anni del gioco di Activision, rappresenta un ritorno alle origini per Call of Duty, visto che si mescolano meccaniche tradizionali con alcune novità. Il gioco viene rilasciato con 16 mappe, di cui 12 dedicate al classico 6v6, mentre le altre sono pensate per squadre più piccole o scontri veloci. Le mappe seguono il design a tre corsie, parecchio familiare se sei un fan di lunga data. Questo tipo di gioco garantisce un’azione frenetica, ma introduce anche diverse linee di tiro per rendere dinamica ogni partita.
Infine, spendiamo due parole per la classica e amatissima Zombie mode. Questa torna in una versione migliorata e con tante novità, con una selezione di armi nuove, ma anche di vecchie conoscenze del passato, la modalità Zombie continua a offrire emozioni infinite se ami il gioco in cooperativa. Questa volta, la storia degli Zombie è strettamente legata alla campagna, fornendo, quindi, un contesto narrativo mentre vai all’assalto dei non morti.
Graficamente eccellente
Call of Duty: Black Ops 6 offre un comparto visivo impressionante, caratterizzato da una grafica realistica, modelli dettagliati dei personaggi e ambienti ricchi di colori e sfumature. La direzione artistica riesce a bilanciare il realismo crudo tipico di un gioco di guerra impreziosito da un tocco cinematografico che amplifica l’atmosfera generale.
Gli ambienti spaziano da paesaggi urbani vasti a campi di battaglia desolati, tutti creati con una cura meticolosa dei dettagli. Gli effetti di luce, soprattutto durante i cambiamenti climatici dinamici e le esplosioni, regalano un’esperienza visiva coinvolgente che ti trasporterà nel caos di un combattimento.
Un’altra cosa eccezionale è la qualità delle animazioni. I movimenti dei personaggi sono fluidi e reattivi e questo conferisce un grande realismo negli scontri a fuoco. Dalla precisione del rinculo delle armi, alla fisicità dei movimenti delle scivolate, le animazioni migliorano nel complesso dell’esperienza di gioco. L’uso di ambienti distruttibili aggiunge un ulteriore strato di immersione, permettendoti di vedere muri che crollano e coperture che si distruggono nel mezzo della battaglia.
Ad arricchire l’aspetto visivo c’è l’eccezionale design audio di Black Ops 6. Gli spari risuonano con potenza e ogni colpo sembra avere un impatto tangibile, mentre i suoni distinti delle diverse armi contribuiscono all’autenticità dell’esperienza. La chiarezza e il realismo degli effetti sonori, dal sibilo dei proiettili che passano vicini al rombo delle esplosioni in lontananza, aumentano l’intensità degli scontri a fuoco e tenendoti perennemente all’erta. Anche il doppiaggio è spettacolare. I dialoghi sono ben scritti e aggiungono profondità alla campagna, fornendo contesto agli eventi caotici che si susseguono sullo schermo.