Da un’intervista presente nell’ultima uscita di Game Informer, possiamo constatare che Call of Duty: Modern Warfare, sin dall’uscita pianificata per il 25 ottobre 2019, utilizzerà i server dedicati per il suo multiplayer online. Questa è sicuramente un’ottima notizia per tutti i fan della saga sparatutto più popolare di sempre, ma si tratta ormai anche di un must del gameplay di CoD.
Già da molti anni infatti, l’FPS targato Activision si affida a questa tipologia di server che venne richiesta a gran voce da tutta la community di gioco. Le precedenti soluzioni della gestione dei dati online spesso creavano disparità all’interno del gameplay con, ad esempio, host di partita sempre più avvantaggiati (a causa del Peer2Peer), ritardi nella registrazione dei colpi e via dicendo. Trovo, naturalmente, più che giusto l’utilizzo dei server dedicati, divenuti ormai indispensabili per mantenere alta la competitività in-game, quest’anno avvalorata anche dalla gestione del Cross-Play basata sulle periferiche di gioco.
Ma… cosa sono i server dedicati? E quali vantaggi portano in Call of Duty: Modern Warfare?
Se hai sempre sentito parlare di server dedicati, ma non hai mai avuto ben chiaro il loro reale funzionamento, proverò a spiegartelo brevemente. Non entrerò troppo nel dettaglio perché, non essendo molto specializzato in ambito informatico, preferisco non proporti inesattezze.
I server dedicati sono macchine che si prestano totalmente alla gestione dei dati in arrivo da un unico sito web (client) o, come in questo caso, da un unico videogioco mutiplayer online. La loro controparte sono i server condivisi, che possono dedicare solo una parte della loro potenza a un unico client, poiché il resto è adibito a dati in arrivo da altri siti. Vien da sé che la prima tipologia di server è molto più costosa, la seconda più economica. Il vantaggio in-game dei server dedicati è quello di limitare i ritardi dovuti alla saturazione della memoria della macchina, escludendo quindi un’ulteriore fonte di lag che, nei multiplayer online ( e soprattutto negli FPS come Call of Duty), e uno dei fattori che genera più frustrazione e rabbia all’interno della community.