I videogame sono sempre stati presi di mira dagli anni ’80; i primi picchiaduro, gli antenati degli fps avevano dei contenuti molto, forse troppo violenti per i genitori e i politici. Anche ricorrendo ad un sistema di protezione dei minori da contenuti non idonea (classificazione PEGI) le lamentele non si sono mai quietate completamente.
Il timore che i giocatori di Resident Evil o Grand Theft Auto diventino serial killer o violenti psicopatici è svanito grazie alle ricerche scientifiche sui videogame e i gamer. Ovviamente non significa che esporre persone “inadatte” a contenuti violenti sia un accadimento privo di conseguenze.
Per inadatto si intendono persone o minori che messi di fronte a videogame (anche film, libri e altro) di natura truculenta o macabra rimangono segnati a causa di disturbi psicologici non necessariamente pregressi. Per non addentrarci nei meandri della psiche umana sarebbe come far vedere ad un malato d’epilessia una luce stroboscopica!
Di esempi ce ne sono fin troppi, anche se spesso e volentieri l’errore è da attribuirsi ad un ambiente familiare o sociale poco sicuro più che a contenuti improponibili al pubblico. L’ultimo triste caso di cronaca nera risale al 18 agosto di questo anno. Ecco una ricostruzione di questa infelice vicenda.
Matthew Thane
Matthew Thane è un grande giocatore e streamer di Call of Duty, noto su Twitch con lo pseudonimo JPN. Gioca spesso, e con altrettanta frequenza diffonde le sue partite dalla sua casa in Texas a Flower Mound. Come sappiamo non tutte le partite filano lisce, così come per le stream; l’inconveniente è sempre in agguato.
Secondo la ricostruzione della polizia in una sera di agosto Matthew era immerso in una sessione di gioco con Call of Duty con relativa stream su Twitch. Durante queste ore Matthew potrebbe aver litigato o essersi scontrato con un altro giocatore della California.
A seguito di questo episodio, Charlie (nome di fantasia per il player californiano) è molto risentito con Matthew anche se non sappiamo bene cosa abbia dato origine a tanto astio. Fatto sta che Charlie furioso per la serata andata male su Call of Duty (e forse anche altri motivi) sale in macchina, direzione Green Meadow Lane, la casa di Matthew.
L’omicidio
Il viaggio di oltre 2400 chilometri inizia in California a Pleasanton e finisce davanti alla abitazione di Matthew Thane in Texas. Qui Charlie parcheggia finalmente, dopo un viaggio durato quasi 24 ore; crea un diversivo usando una tanica di carburante con cui far uscire Matthew dalla propria abitazione.
Il piano di Charlie va come previsto, e Matthew viene colpito con un colpo di arma da fuoco alle 5:53 della mattina del 18 agosto. Charlie si defila rapidamente senza lasciare molte tracce; i vicini chiamano subito i soccorsi, ma per Matthew non c’è nulla da fare.
La polizia riconosce subito la non casualità dell’omicidio e cominciano le indagini. Un casco nero e dei jeans sono gli unici indizi utili stando ai testimoni. Le scrupolose ricerche hanno portato le forze dell’ordine fino a Pleasanton, alla casa di Charlie.
Qui la SWAT intima a Charlie di uscire dalla propria abitazione ed arrendersi, ma il presunto colpevole si toglierà la vita prima che la polizia lo convinca a lasciare la casa; sono circa le 23 del 19 agosto.
Il caso
La storia è assurda, triste, grottesca e quasi incredibile; di certo una partita andata male o qualche insulto in cuffia non sono un movente sufficiente a portare un ragazzo di 23 anni affrontare un viaggio di 5000km per uccidere un giocatore rivale.
I log di Call of Duty, la triangolazione e la cronologia delle chat, dei computer e altre prove fanno combaciare le tempistiche degli spostamenti del sospetto con l’omicidio di Thane. Il vero movente probabilmente resterà sepolto con Charlie.
Per la famiglia è stata aperta una raccolta fondi tramite GoFundMe che è riuscita a racimolare circa 25.000$ per coprire le spese di funerale e organizzare una commemorazione per una vita stroncata troppo presto.
Speriamo che la famiglia Thane riesca almeno a scoprire tutta la verità sull’omicidio del giovane Matthew, sperando che non sia solo una partita ad aver spezzato la sua vita. Soprattutto ci auguriamo di non dover mai più scrivere su questi terribili gesti.
Matthew non ha mai fallito nel far sorridere le persone e illuminare la loro giornata. Era un personaggio davvero unico nel suo genere.