Camping Builder è disponibile dal 21 febbraio nella versione demo (qui il trailer di lancio): ci siamo quindi immersi nel clima tropicale di questo piccolo titolo e ne abbiamo tratto le prime considerazioni.
Camping Builder è un simulator game in prima persona nel corso del quale dovremo ricostruire una zona turistica su una sperduta isola tropicale. Il protagonista si ritrova su una spiaggia insieme a un’anziana signora, Kailani, che ci accoglierà come nuovi ospiti dell’isola.
L’ideologia ambientalista di Camping Builder
Kailani svela la filosofia su cui si basa la vita all’interno dell’isola: lì tutti i turisti sono solo ospiti, che devono vivere a contatto con la natura rispettandone le leggi e gli elementi. Il gioco ci richiede quindi di pulire la spiaggia dai rifiuti, spaccare legna per costruire bungalow, piantare nuove palme e probabilmente molte altre azioni che vedremo solo nel gioco completo.
Le attività presenti all’interno della demo di Camping Builder, infatti, sono ben poche, così come sono ristrette le aree a cui si può accedere; queste ultime si limitano sostanzialmente alla spiaggia e a un tratto di foresta tropicale. Il nostro personaggio dovrà quindi cercare di abbellire l’isola per attirare nuovi ospiti e generare così una rendita economica sempre maggiore.
Gli strumenti a disposizione del protagonista vengono raccolti all’interno di una classica ruota degli oggetti: bacchetta per i rifiuti, ascia per la legna, spray per tinteggiare i muri, semi da piantare etc. Two Horizons ha voluto sottolineare particolarmente il legame che si crea con l’isola: in base alla filosofia ecologica di Kailani, infatti, più le azioni compiute saranno di beneficio all’equilibrio della natura, più lo stato d’animo dell’isola (visibile nella parte sinistra dello schermo) andrà in positivo.
Persino le condizioni meteorologiche riflettono il mood dell’isola: uno stato d’animo basso, infatti, farà piovere in continuazione, mentre una situazione di benessere farà scomparire le nuvole e lascerà un cielo azzurro e luminoso. Le azioni che causano l’abbassamento dello stato d’animo non sono sempre scontate: per esempio, gettare i rifiuti in mezzo al falò invece di buttarli negli appositi bidoni scatenerà un rimprovero di Kailani, che sembra una sorta di incarnazione di Madre Natura nell’universo di Camping Builder.
L’attenzione sullo stato d’animo dell’isola riflette la qualità delle ambientazioni di gioco: nel complesso, Camping Builder riesce a immergerci in una piacevole isola tropicale, con sabbia, acqua e palme rese con una grafica abbastanza sostenuta per un titolo di questo tipo. Stesso discorso vale per gli attrezzi utilizzati dal protagonista, che presentano il giusto livello di dettagli.
Tuttavia, il comparto sonoro non riesce a essere per niente godibile: i suoni di gioco (l’ascia che sbatte contro il tronco, il rumore del vento, i versi degli uccelli tropicali) si confondono l’uno sopra l’altro, creando a tratti una grande confusione. Inoltre, la musica di sottofondo sembra profondamente monotona: lo stesso jingle di poche note viene ripetuto all’infinito, e persino nella cutscene finale della demo viene riproposto in maniera identica rispetto a quello presentato in game.
Una demo dalle dinamiche poco curate
Nei 20/30 minuti di gioco della demo di Camping Builder è possibile insomma cogliere il più grande problema di questo titolo: l’eccessiva semplicità. Non solo gli strumenti a disposizione sono pochi e il loro uso è abbastanza basilare, ma in generale le azioni del protagonista e la fisica degli oggetti vengono rese con animazioni molto semplificate, se non addirittura assenti.
Un esempio: non appena l’ascia tocca gli oggetti di legno, questi ultimi si tramutano istantaneamente in assi già perfettamente squadrate e pronte per l’uso; in modo simile, durante la costruzione dei bungalow basta cliccare sul progetto dell’edificio per vedere comparire istantaneamente un enorme parquet che si posiziona da solo.
L’impressione è quindi quella di una profonda meccanicità, che va a diminuire il coinvolgimento generato nel giocatore; un elemento, quest’ultimo, che Camping Builder dovrebbe cercare di risolvere, in quanto i simulator game basano molta della loro efficacia proprio sulle animazioni delle costruzioni e delle azioni che permettono di realizzare nuovi oggetti.
Il gameplay riesce a recuperare in parte nella customizzazione dei bungalow: è possibile, infatti, decorare gli edifici con vernice spray e file di lampadine appese tra le travi. In entrambi i casi, il giocatore potrà scegliere non solo la forma delle lampadine ma anche i colori da utilizzare, con a disposizione una palette veramente ampia. Ogni elemento del bungalow, poi, può essere dipinto con un colore diverso (travi di sostegno, mura interne ed esterne, porta etc.).
Non possiamo ancora esprimerci sulla componente gestionale, che nella demo non è stata trattata; sembra comunque che sia possibile affittare i bungalow costruiti e generare così degli introiti in dollari (visibili nella parte superiore dello schermo). La demo si conclude con una voce fuori campo che chiede di potere comprare l’isola a 200.000 dollari per farne un campo da golf: è quindi probabile che durante il gioco bisognerà difendere la natura incontaminata dal capitalismo e dai vizi degli uomini ricchi e civilizzati.
Nel complesso, possiamo concludere dicendo che Camping Builder è un titolo che potrebbe risultare molto piacevole, ma ha prima bisogno di migliorare alcune dinamiche basilari di gameplay, a partire dal reperimento delle risorse, dalle animazioni di costruzione e dalle soundtrack (anche se su queste ultime è più difficile esprimersi solo sulla base di una demo).