Cannon Brawl è il classico titolo in grado di sorprendere. A un primo impatto può sembrare un giochino non troppo profondo o, a un’occhiata superficiale, addirittura bruttino. Nulla di più lontano dalla realtà. Il titolo vanta un gameplay davvero unico, ottenuto attraverso un sapiente mix di generi diversi, tutti combinati tra loro per creare una formula semplicemente unica, divertente e anche abbastanza profonda. Vediamo insieme se vale la pena mettersi al comando di questi mezzi d’artiglieria pesante.
Una storia classica
La trama di Cannon Brawl non è approfondita più di tanto e, di fatto, sembra quasi essere un mero contorno per introdurre il giocatore alle meccaniche, le unità e i piloti giocabili. Molto semplicemente, il fratello del re, affamato di potere, sta tentando un vero e proprio colpo di stato.
Nonostante le prime vittorie, la figlia del re entra in campo con la sua aereonave e le sue doti strategiche, cercando di fermare l’avanzata dello zio. Tutto qui. Il titolo ha un intreccio di fatti davvero lineare, che introduce pochi personaggi e poche vicende, senza mai premurarsi di approfondirle. Tutto resta un generico contorno, adatto semplicemente ad accompagnare il giocatore nelle varie battaglie.
Tra cannoni, distruzione e strategia
Il gameplay di Cannon Brawl è sicuramente il piatto forte del gioco, dato che riesce a essere interessante e divertente fin da subito. Il gioco è un RTS in 2D che prende alcune meccaniche da Worms, semplificando al contempo la formula base degli strategici e rendendo tutto più snello e veloce (per esempio riducendo il tempo di raccolta risorse). Il risultato è una struttura di gioco con uno skill floor bassissimo, ma con uno skill ceiling potenzialmente molto alto. Tutto è immediato e facilmente comprensibile ma la differenza tra un neofita e un maestro si vede bene.
Quindi, come funziona tutto questo? Ogni scontro vede due fazioni occupare lati opposti di una piccola mappa. Partendo dal proprio castello, ogni giocatore può scegliere quali unità costruire all’interno del proprio raggio d’azione. Ogni unità costa oro, che può essere ottenuto costruendo miniere presso i depositi minerari sparsi per la mappa. Per vincere bisogna distruggere la base avversaria e, al contrario, si perde se viene distrutta la propria.
Il raggio d’azione dentro cui è possibile costruire, peraltro, è limitato da un’aura blu che circonda le nostre unità, oltre la quale non è possibile spingersi. Per aumentare questo raggio è possibile utilizzare unità particolari, come i Palloni o semplicemente costruire dove possibile. Un’ottima idea, che impedisce di spingersi sul lato della mappa dell’avversario.
Per costruire ogni unità, peraltro, dobbiamo muverci con la nostra aereonave. Questa è, di fatto, una sorta di cursore con cui navigare nella mappa di gioco: partendo dal castello, si sceglie quale unità costruire, che viene agganciata alla nave stessa. Successivamente, si trasporta l’unità in questione nel punto desiderato e si conferma la costruzione. Allo stesso modo, per attaccare con le singole torrette, serve portare l’aeronave vicino, in modo da interagire e mirare.
Questo, in soldoni, significa che non è possibile controllare più di un’unità per volta, dato che siamo al comando di una sola nave. La classica necessità di svolgere parecchie azioni per minuto, quindi, dipende tutta dal giusto posizionamento delle nostre torrette e dall’abilità del giocatore di interagire rapidamente con tutte. Le battaglie, infatti, sono molto veloci e al cardiopalma, richiedendo la continua attenzione e il continuo spostamento tra le varie torrette.
Peraltro, questo si sposa bene con la distruttibilità dello scenario, che subisce gli attacchi collaterali di tutte le armi, spaccandosi e deformandosi o, in casi estremi, arrivando a scomparire del tutto. Ogni pezzo di mappa può essere distrutto, con gravi conseguenze per le unità poggiate sopra. Addirittura Cannon Brawl vanta propone varie armi che puntano proprio a danneggiare la mappa, mettendo i bastoni tra le ruote all’avversario.
Il numero di torrette merita una menzione d’onore. Durante tutto l’arco della storia, Cannon Brawl aggiunge continuamente nuove unità, spiegandoci anche come counterarle a dovere. Il gameplay diventa quindi progressivamente più complesso, grazie al numero crescente di minacce diverse e di unità da utilizzare.
In sintesi, il titolo risulta essere un RTS in 2D incentrato sull’utilizzo di artiglieria pesante, con un terreno distruttibile che strizza l’occhio a Worms. Nonostante la struttura sia immediata, lo skill ceiling è molto alto, dato che un bravo giocatore può sfruttare al meglio tutte le unità e i counter e, magari, avere anche parecchie APM. Chiaramente, non siamo di fronte a uno degli esponenti più complessi del genere (anzi!), ma Cannon Brawl riesce a essere sufficientemente profondo da poter divertire grazie alle sue partite brevi ma intense.
Oltre alla profondità sotto la media, il titolo ha un altro difetto degno di nota: la poca quantità di contenuti. L’esperienza, per quanto completa, potrebbe beneficiare tantissimo di più mappe, unità e piloti (ognuno con abilità diverse), che possano dare più varietà e profondità alla formula di gioco. Cannon Brawl parte da basi davvero ottime che potrebbero essere ampliate e migliorate davvero molto.
Un altro difetto, ben più grave nel lungo periodo, è nell’eccessiva semplicità dell’IA nelle partite brevi. Persino al livello di difficoltà più alta, infatti, gli avversari sono fin troppo lenti e accondiscendenti, rendendo ogni scontro davvero troppo immediato. Dopo aver completato la compagna e i puzzle, la compinente single player rischia di venire subito a noia.
Semplice ma bello
Il comparto tecnico di Cannon Brawl è bello da vedere. Nonostante sia un titolo bidimensionale, vediamo animazioni piacevoli ed effetti tutto sommato accettabili. Inoltre, la distruttibilità dei terreni è sempre convincente e spesso è possibile posizionare unità anche nei dislivelli creati dopo un’esplosione. I controlli, allo stesso modo, risultano comodi, grazie all’espediente dell’aeronave-cursore.
Il comparto artistico del gioco sfoggia una grafica cartoon che ben si adatta alla spensieratezza della storia e al design assurdo di alcune unità.
Infine, il comparto sonoro è accettabile, grazie a effetti unici per ogni unità e musiche adatte alle varie occasioni.