Captain Sabertooth and the magic diamond, un nome che probabilmente ai nostri lettori in italiani non dirà molto, ma che in Scandinavia rappresenta un piccolo caso di successo.
Si tratta di un gioco che prende spunto da un progetto teatrale norvegese dedicato ad un pubblico molto giovane, trasposto come lungometraggio di animazione. I produttori rassicurano che il gioco è una produzione del tutto autonoma rispetto al film ed alla rappresentazione teatrale. Al giocatore viene istruito sull’ ambientazione, l’ obiettivo del gioco ed i personaggi principali, prima di iniziare l’avventura.
Per questo non è richiesto ai giocatori di avere una conoscenza precedente della serie.
Captain Sabertooth: cosa aspettarci?
La storia è ambientata nelle Marmalades, un arcipelago fittizio dalle caratteristiche tipicamente caraibiche, in cui spadroneggia una banda di pirati poco amichevoli capeggiati da Captain Sabertooth, al timone della imponente nave da guerra chiamata “The Dark Lady“. Al centro della vicenda c’è un diamante magico, su cui Sabertooth vuole mettere le mani. Come nelle più classiche commedie degli errori, il capitano rapisce un giovane ragazzo, Pinky, accusato di essersi impossessato del bottino. In realtà, il ladro è un altro ragazzino, un orfano scalzo ed affamato di nome Marco, molto somigliante al protagonista Pinky. Il gioco permetterà inoltre di scegliere un personaggio giocabile di sesso femminile, Veronica. A complicare le cose ci saranno i veri antagonisti di questa avventura: Maga Khan, il governatore di una delle isole che compongono l’arcipelago, e sua moglie, Sirima, caratterizzata da un uso eccessivo della chirurgia estetica.
Trama che sa di già visto e poco innovativa. Mettiamo subito in chiaro le cose: non ci saranno plot twist da far accapponare la pelle. Siamo di fronte infatti ad un gioco pensato per essere nelle mani di ragazzi in età prepuberale e con il quale le famiglie possono stare tranquille.
Pur trattandosi di una avventura a tema piratesco, il linguaggio usato dai protagonisti e la quantità di violenza sono molto ad di sotto del livello di guardia. Il protagonista poi è un ragazzino, con il quale il giovane giocatore è spinto ad immedesimarsi.
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Dietro lo sviluppo del gioco, la cui data di uscita è fissata per il 20 novembre, c’è Ravn Studio, software house indipendente con sede a Drammen, importante città portuale della Norvegia.
Al momento si prevedono soltanto le versioni per Switch e PC. Il team di sviluppo è comunque fiducioso di portare Captain Sabertooth and the magic diamond anche su Xbox e PlayStation.
Il gameplay è quello classico di un action-platform a scorrimento. La cosa probabilmente più riuscita è il mondo che fa da scenario mentre avanziamo, mentre superiamo gli ostacoli: una vera gioia per gli occhi che fa venir voglia di prendere il primo aereo per i Caraibi.
Il viaggio del nostro eroe sarà naturalmente minacciato da animali selvatici, pirati della banda di Captain Sabertooth e dall’esercito di scimmie fastidiose guidato da Maga Khan. Oltre alle nostre abilità di schivare i pericoli in arrivo, avremo anche delle armi per difenderci: una fionda ed una spada.
A spezzare la routine, tra uno scenario e l’altro, ci pensano i minigiochi, alcuni davvero carini e ben realizzati, come quando ci troveremo ad usare i cannoni della Dark Lady per fare pratica con il tiro al bersaglio. I premi ottenuti, saranno poi messi in bella mostra nella cabina personale.
Il Captain Sabertooth promette dalle 8 alle 12 ore di tempo di gioco, a seconda dei riflessi del giocatore, a quante volte rigiocheremo ai minigiochi (per raggiungere il punteggio desiderato) e se chi gioca mira a completare al 100% l’avventura, trovando tutti i tesori nascosti oppure no. Chiaramente qui il livello di abilità richiesto (non è possibile scegliere a quale difficoltà impostare l’avventura) è stato limato verso il basso, considerando il pubblico al quale si rivolge. Non manca tuttavia una curva di apprendimento ed un livello di sfida che crescerà di livello in livello, presentandoci sfide e nemici via via più difficili.
Assente, oltre al multiplayer, la lingua italiana, per cui i bambini che non masticano l’inglese, dovranno armarsi di un po’ di immaginazione.