Card Detective è un interessante videogioco indie che integra le meccaniche tipiche di un card game in un’avventura grafica investigativa che si sviluppa attraverso dialoghi e scelte del videogiocatore. Un connubio che già di base, unito ad una buona presentazione grafica, può suscitare l’interesse di chi ama questo genere.
Insomma, lo hai capito, può suscitare l’interesse di quelli come me, poveri appassionati di gialli e videogiochi investigativi che spesso abbiamo bisogno di prenderci una pausa da jrpg, picchiaduro, action, ecc ecc per dedicarci a qualche buona avventura grafica. Non che l’ultima volta abbia avuto molta fortuna.
Questo genere sembra così semplice da realizzare, ma è spesso così complesso che, beh, trovare un buon titolo non è un’impresa da poco. Non ha aiutato il mio giudizio il nome dello studio indie dietro lo sviluppo e la distribuzione, Muccy Games, visto che tutto il loro sito è scritto nel loro linguaggio nativo, senza traduzione. Ma sarà stato davvero così terribile? Scopriamolo insieme.
Card Detective – Sulla carta solo un tragico incidente
Se come me sei un fanatico di libri gialli o comunque di media di investigazione, la premessa di Card Detective non ti sembrerà certo originale. Nel gioco andremo infatti a interpretare la giornalista Hazel Gong, che si trova per lavoro su un sito abbandonato dove sta per avvenire un’esercitazione pratica di un’importante azienda.
Ovviamente non tutto va come deve e, come nella migliore delle tradizioni, un crollo accidentale del terreno rivela un cadavere misterioso seppellito nel terreno. Chi è la vittima? Perché? Che cosa è successo? Chi ha causato tutto? Tante domande che apriranno il coperchio di una scatola piena di segreti e misteri.
Hazel Gong è intenzionata ad andare in fondo alla faccenda, ma per farlo ha bisogno di saper interrogare i testimoni in modo efficace. Per questo si rivolge al misterioso proprietario di un bar che le insegni le basi del funzionamento della psicologia umana e delle indagini e tattiche tipiche della criminologia.
Il nostro viaggio verso la verità ci porterà così ad attraversare un intrigato labirinto di bugie, passioni, relazioni nascoste e sospetti, tutto con il solo scopo di arrivare alla soluzione finale del mistero. L’intreccio banale si dipana in una narrazione pregna di svolte inaspettate che ci terranno attenti ed incuriositi fino alla fine.
Card Detective – Gioca bene le tue carte in questa indagine
Come accennato nell’introduzione, Card Detective unisce il gameplay di una tipica avventura grafica a quello di un card game. Sono quindi presenti grandi sezioni di dialogo che narrano la storia e, a volte, dovremo fare delle scelte, principalmente basandoci sulle nostre deduzioni e sui risultati degli interrogatori.
Gli interrogatori sono d’altronde il grosso del gioco, quello dove ci troveremo ad usare le nostre carte. In pratica ogni soggetto da noi interrogato avrà un certo numero di informazioni da rivelare ed un valore di pazienza che, nel concreto, indica i turni che abbiamo prima che questo si alzi e se ne vada irritato.
Di contro noi abbiamo un certo numero di punti azione e di carte in mano che possiamo usare per abbassare fino a zero le difese del nostro bersaglio, così che ci riveli quello che vogliamo sapere. Finiti i punti azioni e le carte in mano, dovremo passare il turno e quindi, di conseguenza, si ridurrà la pazienza del bersaglio.
Esistono tre tipi di carte: attacco, che abbassano le difese di un valore fisso; skill, che hanno effetti speciali, ma costano punti azione; difesa, che ci permettono di reagire efficacemente alle contro-offensive dell’interrogato. Inizialmente avremo poche carte disponibili, ma avanzando ne otterremo altre e potremo anche crearci il nostro mazzo.
Non sto a scendere troppo nel dettaglio delle singole carte, anche perché il gioco è dotato di un buon tutorial e di un database enorme che contiene sia informazioni di gioco che reali. Una roba che adorerai se ti appassiona la criminologia visto che credo ci siano contenuti per riempire almeno due/tre manuali sul tema.
Se inizialmente gli interrogatori sembreranno una passeggiata, questi via via si faranno più difficili, soprattutto quando inizieremo a dover scegliere su quali difese concentrare i nostri sforzi investigativi (e le nostre carte) per raccogliere le informazioni utili prima che l’interrogato perda la pazienza e se ne vada.
Sulla carta, quindi, il gameplay di Card Detective è davvero affascinante ed appassionante, ma purtroppo soffre di alcuni grossi difetti. Ogni volta che useremo le carte, saremo interrotti da brevi dialoghi che non possiamo saltare e questi non solo sono molto ripetitivi, ma a volte risulteranno proprio fuori luogo.
Non mancano neanche dei bug, tra clic che non vengono tracciati e ti lasciano a osservare lo schermo per alcuni secondi, fino a veri e propri congelamenti di tutto il gioco. Di per sé sarebbe un problema minore se non fosse che non esiste alcun salvataggio automatico. Ogni blocco equivale quindi a perdere i propri avanzamenti.
Card Detective – Se tutto fosse quello che sembra su carta
Questi difetti sono persino peggiori se consideriamo che, tale trascuratezza, non è invece presente nella direzione artistica di Card Detective. Questa appare invece molto curata e dettagliata, soprattutto dal lato grafico. L’intero gioco ricorda molto un web comic e si sviluppa come tale, con una grande qualità dei disegni.
I personaggi, pur avendo nomi orientali difficilmente memorizzabili da noi occidentali, sono tutti riconoscibili e ben caratterizzati nell’aspetto e il procedere nella storia è molto piacevole. Va detto che la funzione di lettura automatica fa scorrere i baloon troppo velocemente e quindi fa perdere il filo. Non usarla.
Le fasi degli interrogatori sono forse quelle dove i disegni appaiono più pupazzosi e di bassa caratura, ma questo è dovuto soprattutto ad animazioni abbastanza scattose e, soprattutto, ripetitive. Un problema già riscontrato nei vari dialoghi tra un turno di gioco con le carte e l’altro. Ci si passa comunque sopra.
Anche il comparto sonoro è molto curato e ben pensato, tra effetti sonori efficaci a sottolineare determinati sviluppi ed una colonna sonora che contribuisce a creare la tipica atmosfera investigativa ricercata da un gioco di questo tipo. La cura artistica riversata in Card Detective non può quindi che essere elogiata.
Card Detective – Non basta avere delle buone carte in mano…
Il problema è il resto. Concludendo, infatti, la nostra recensione, non possiamo non notare che le buone premesse prima dell’avvio del gioco vengono abbattute da una serie di difetti che erano e sono facilmente correggibili. Così come sono, però, rovinano inevitabilmente l’esperienza del videogiocatore.
Questo è ancora più vero per noi occidentali perché, non solo il gioco è tradotto solo in inglese, ma la traduzione è di livello infimo. Interi periodi sono tradotti letteralmente in un modo di cui andrebbe fiero Cannarsi. Più di una volta mi sono trovato a fissare lo schermo cercando di capire cosa avevo appena letto.
Fosse un gioco in cui c’é poco da leggere, ci potrei passare sopra, ma Card Detective ha una quantità di testo assurda e doversi ogni volta fermare a leggere due o tre volte le stesse frasi per comprenderle, non aiuta la godibilità. Va anche detto che, di contro, il titolo a 3.99 euro su Steam è praticamente regalato.
Ho pagato molto di più giochi molto peggiori e, al di là dei vari difetti elencati, non si può negare che Card Detective abbia tutte le carte in regola per essere un passatempo divertente, soprattutto per chi ama il genere. Bisogna semplicemente avviarlo con la consapevolezza delle sue magagne e tutto andrà bene.