In questi ultimi mesi si è discusso ampiamente delle pessime condizioni in cui certi team di sviluppatori lavorano alla produzione di titoli importanti. Parliamo ovviamente di gigantesche aziende come Rockstar Games oppure Electronic Arts, che al fine di rientrare nei tempi annunciati per l’uscita delle loro opere, spremono come limoni i propri dipendenti. Ci sono state in questo periodo segnalazioni provenienti dai team di sviluppo di Red Dead Redemption 2 e di Anthem, titoli che hanno richiesto ore e ore di sviluppo da parte dello staff prima della loro uscita. Ma questi sono stati solo i casi più eclatanti, sebbene ci siano molte altre situazioni in cui il clima e le troppe ore di lavoro rendono impossibile il benessere mentale e fisico dei poveri individui costretti a questa “tortura“.
Un’altra segnalazione è giunta alle orecchie dei giornalisti e questa volta riguarda l’azienda polacca dietro capolavori come The Witcher; la stessa che in questo momento è occupata allo sviluppo di Cyberpunk 2077. Stiamo parlando ovviamente di CD Projekt Red. Il suo co-fondatore Marcin Iwiński e il regista di Cyberpunk 2077 Adam Badowski in una recente intervista hanno dichiarato:
“Siamo conosciuti per trattare i giocatori con rispetto e io vorrei davvero che fossimo conosciuti anche per trattare gli sviluppatori con lo stesso rispetto. Ci stiamo lavorando già da tempo: vogliamo essere più umani e trattare le persone con più riguardo. Se hanno bisogno di prendere tempo libero, possono prendere tempo libero. Nessuno sarà disapprovato se questo verrà richiesto.”
Badowski ha anche sottolineato:
“Stiamo invecchiando e la maggior parte delle persone assunte hanno famiglie e bambini piccoli. Per cui ci rendiamo conto del disagio in cui incorrono i dipendenti.”
Tuttavia CD Projekt Red ritiene che è proprio nelle fasi finali del processo di sviluppo che un team deve dare il massimo. Per questo molti giornalisti del settore temono che questo valga anche per Cyberpunk 2077. In una recente intervista a un ex dipendente anonimo della software house, esso ha rivelato di aver visto e vissuto la pessima situazione in cui anche i suoi colleghi erano costretti a lavorare. Per questo secondo lui tutto il loro malcontento è stato trasmesso sul gioco in questione e l’effetto che ne deriverà sarà un presunto Flop, lo stesso che ha contrassegnato Anthem, realizzato anch’esso nel medesimo contesto.
L’intervista prosegue e si conclude con le seguenti parole:
“Stiamo comunicando chiaramente che ci sono alcuni momenti in cui dobbiamo lavorare di più. Abbiamo specialità uniche, persone davvero uniche che non possiamo clonare. Abbiamo bisogno che lavorino su cose altamente specifiche e dobbiamo chiedere loro di dedicare più tempo a qualcosa di altamente specifico, perché non c’è altro modo di farlo”.
Che questo sia un modo di tendere le braccia in avanti per evitare una brutta caduta?
“Penso che questo sia l’impegno che siamo pronti a fare oggi: ascolteremo le persone. Vorremmo iniziare ad aprire molte linee di dialogo con loro”.
Questa redazione si schiera dalla parte dei lavoratori e difende con fermezza tutti i loro diritti. Pertanto speriamo che questa promessa venga mantenuta e che si concretizzi nel breve tempo possibile. Speriamo che tali brutte notizie non vedano più la luce e che ci sia più rispetto e considerazione nei confronti di tutti.