Nonostante oggi i videogiochi presentino elementi grafici e di gameplay all’avanguardia e al passo con le ultime tecnologie, ai player più navigati piace sempre lasciarsi stregare da titoli… retrò. Che presentino meccaniche vecchio stile o di grafica 2D, questi giochi esercitano sempre un certo fascino su chi ha visto numerosi titoli “passare sotto i ponti” e ogni tanto ama tuffarsi nel passato, rivivendo vecchi ricordi.
Un ritorno… al futuro
Esattamente a metà strada tra Cybernoid e Robotron c’è lo sparatutto vecchio stile oggetto della recensione di oggi. Completamente in bianco e nero e con schermo a scorrimento, Cecconoid è un twin-stick-shooter a 8 bit ambientato in una dimensione alternativa in cui esistono ancora i pixel e i cattivi li riconosci subito perché appaiono rossi in un universo in bianco e nero. Cecconoid è uno dei titoli firmati Triple Eh? Ltd per Nintendo Switch su cui abbiamo messo le mani: vediamolo nel dettaglio!
Cecconoid è ambientato il 15 aprile 2088: L’ammiraglia Equinox è sotto l’attacco di Stormlord e dei suoi servi robotici, gli Exolon! Il giocatore sarà l’unica speranza dell’equipaggio. Alla guida dell’astronave Samurai-1, il giocatore ha il compito di trovare la chiave del capitano Solomon, annientare l’esercito di robot malvagi e salvare Equinox dalla distruzione. Cecconoid propone una storia forse banale, con vari obiettivi da raggiungere, che nel concreto riesce a tenere impegnato il giocatore solo per poche ore.
Cecconoid: gameplay e meccaniche
Il gameplay è essenziale e sfrutta i due stick della Nintendo Switch: quello a sinistra muove il personaggio, quello in basso a destra permette di sparare in varie direzioni per disintegrare i nemici. Il risultato all’inizio è piacevole, poiché in sostanza il giocatore fa lo stesso movimento con entrambe le mani (ossia muovere lo stick) ma alla lunga risulta monotono, perché non si ricevono input diversi.
Cecconoid quindi, non è affatto un gioco frenetico e di combattimento “duro”, anzi, il giocatore è impegnato nel posizionare in modo corretto la piccola astronave pixelata per evitare raggi laser, missili e superare droidi sparatutto.
Cecconoid mette alla prova la precisione dei più appassionati, necessaria per puntare e sparare: solo così è possibile neutralizzare le navicelle e i robot nemici e proseguire alla ricerca della chiave, verso il nucleo. Ognuno dei 50 livelli è studiato a dovere e include, oltre agli elementi da schivare, bombe da far esplodere e nemici da constrastare senza pietà sfruttando non solo la componente “sparatutto” ma anche le abilità di movimento.
In Cecconoid sarà compito del giocatore scegliere se camminare, saltare o svolazzare in giro a seconda dell’ostacolo da evitare. Una menzione d’onore a Triple EH Ltd per la difficoltà delle varie stanze: in alcuni momenti non è facile capire la strategia migliore da impiegare per superare i nemici, e il giocatore è costretto a fare più prove in uno stesso punto.
Cecconoid include un piccolo gioco arcade, Eugatron. Il giocatore si ritrova in una stanza chiusa, e deve, ancora una volta schivare ostacoli e nemici per poi sparargli. Questo piccolo espediente allunga di poco la vita del titolo, pur essendo piacevole da affrontare poiché difficile e stimolante.
Ogni volta che il giocatore va in contro al temuto game over, Cecconoid permette di visualizzare la tabella dei punteggi migliori, utile al giocatore per tenere d’occhio i propri progressi nello shooter a scorrimento. Solo guardandola sembra di essere davanti a uno dei classici arcade anni ’80!
L’estetica retrò: un’arma a doppio taglio
All’interfaccia di Cecconoid c’è da abiturarsi, ma anch’essa rispetta lo stile vintage del titolo: una sottile barra superiore, delimitata dal margine superiore della stanza livello, indica al giocatore il numero di vite (3 all’inizio di ogni partita, una volta finite c’è il “game over”) lasciando che l’attenzione ricada tutta sulle difficili stanze da superare.
Croce e delizia del titolo è l’estetica retrò. Il comparto grafico di Cecconoid è tutto sommato un ritorno al passato: grafica 2D a 8 bit “super pixelosa” e a 3 colori: rosso, bianco nero. A volte ci si dimentica di essere davanti a una Nintendo Switch, ed è facile immaginarsi in una sala giochi arcade in vecchio stile. Nel lungo periodo però anche la grafica risulta monotona, non contribuisce a mantenere alta l’attenzione del giocatore.
La colonna sonora è ciò che ci è piaciuto di più. Ogni track è firmata da DJ Hoffman ed è forse la parte più coinvolgente di tutto Cecconoid. Le musiche incalzanti e originali, accompagnate da effetti sonori semplici, efficaci e retrò accompagnano e stimolano il giocatore in questo piccolo viaggio nel tempo.
Cecconoid, in sostanza, presenta un “ritmo generale” abbastanza piatto, non troppo coinvolgente. Di tanto in tanto la noia fa capolino, anche se la grafica e la colonna sonora fanno davvero del loro meglio per tenere il giocatore interessato. Questa piccola perla estetica per gli appassionati di retrò presenta meccaniche ad oggi “magre”, che dopo un po’ stufano.
Guarda il teaser trailer: