Sviluppato da Wirion in sinergia con 7DOTS e pubblicato da Moonworks, Ceiba è una visual novel decisamente standard appartenente al genere biopunk, dotata di un’atmosfera molto singolare ed evocativa. Noi abbiamo vissuto l’avventura di Ein su Nintendo Switch e questa è la nostra recensione! Pronto a scoprire Alianthus e i suoi misteri?
Ceiba – un futuro di scienza
Ceiba è una visual novel nata da Wirion, gli stessi autori di Athanasy, un’opera che citeremo molto in quanto i due titoli condividono alcune cose mentre su altre sono totalmente opposti. Prima di tutto bisogna chiarire una cosa: Ceiba, nonostante le apparenze, non è un dating simulator.
Sì, il cast è formato prevalentemente da belle e formose fanciulle, qui tra l’altro dotate di un lato “furry” (come orecchie da gatto o coniglio) e sì, il protagonista esordisce rivelando il desiderio di trovare una compagna, ma Ceiba si evolve in tutt’altro. La trama imbastita da Wirion è collocabile nel sottogenere del biopunk, ambientato in futuro semi-distopico non ben precisato.
Nel dettaglio, noi siamo nel giardino spaziale denominato Ailanthus ed è qui che vivremo quasi tutta l’avventura. Si tratta di un luogo dove una razza di servitori artificiali (metà umani, metà animali, metà piante), denominati Artifiti, lavorano al posto dei loro creatori umani, sondando pianeti e analizzando rovine. Il tutto, eseguendo anche una serie di analisi ed esperimenti.
Noi impersoniamo Ein, un ragazzo appartenente alla razza degli Artifiti, come tutti gli altri che incontreremo in Ailanthus e che, oltre a essere un assistente scientifico, è un sognatore dall’animo d’esploratore. Ma è anche un ragazzo dotato di carattere arrendevole, sottomesso alle fanciulle che lo circondano e fortemente stereotipato. Almeno all’inizio, considerando che sarà costretto a maturare abbastanza velocemente.
In effetti, la fase iniziale di Ceiba è forse la parte più debole della vicenda seppur fortemente funzionale alla narrazione generale. I primi momenti, infatti, sono scanditi da una certa ciclicità di eventi che alternano lavoro, pausa pranzo, lavoro e infine riposo. Questo ciclo ha però lo scopo di farci conoscere le tre fanciulle co-protagonista della vicenda.
Ogni fanciulla ricopre un ruolo ma è Miri, quella simil-coniglio che cattura l’attenzione nostra e di Ein. Diciamo che è lei l’obiettivo “amoroso” di tutto. Ma quello che nasce come un tentativo abbastanza goffo d’approccio, dai risvolti anche leggermente e piacevolmente umoristici, viene ben presto stravolto dalla ragazza stessa. Il motivo? Semplice: lei capta messaggi da un’antica rovina. Messaggi di soccorso.
Non possiamo aggiungere altro per non rovinare la narrazione di Ceiba che è anche il fulcro principale dell’opera che, in quanto visual novel (qui puoi trovare un nostro approfondimento sul genere), è tutta incentrato nel raccontare una storia. Una storia che, anche in questo caso, funziona molto bene ma, a differenza di Athanasy, sacrifica orrori e varietà d’eventi per focalizzarsi su teorie e ricerche scientifiche.
Ceiba, infatti, ha un’atmosfera che, seppur più colorata e “verde”, è molto claustrofobica. Gli scenari sono pochi, l’azione è poca, il cast stesso è ridotto e, escluso il protagonista, sono solo 5 soggetti. A essere onesti, in confronto ad Athanasy, il ritmo narrativo ne esce anche più lento e compassato.
Ma Ceiba è una storia che riesce comunque a coinvolgere e trascinare fino alla fine, una conclusione che può avvenire anche già dopo un paio d’ore a seconda delle scelte che effettuerai. In ogni caso, è una narrazione sicuramente originale che avrebbe meritato un po’ più di tempo.
Leggi e scegli
Ceiba è una visual novel decisamente standard e in quanto tale, l’azione che farai più di tutte è quella di leggere. Leggerai tantissimo e più e più volte se vorrai raggiungere ogni finale di gioco. E a tal proposito, in Ceiba non mancano le decisioni. Se alcune sono banali e inutili, altre spezzano il gioco in “due”.
Ci sono, infatti, scelte che ti porteranno inevitabilmente verso determinati finali che potremo racchiudere in due macro aree di cui una, a sua volta, si suddivide in due ulteriori grandi ramificazioni. Alcune scelte sono abbastanza prevedibili mentre di altre riuscirai a comprenderne le conseguenze solo osservando i finali alternativi o scegliendo diversi dialoghi.
Non mancano finali nati da un preciso concatenarsi di scelte e a tal proposito, i comandi per velocizzare il testo risultano comodissimi con lo schermo che bypassa tutto fin quando non si intercetta un testo inedito. Altrettanto comodi i salvataggi manuali e dotati di moltissimi slot da poter utilizzare a nostro piacimento.
Da segnalare che i comandi analogici e direzionali risultano stranamente meno pratici del normale, un po’ lenti e meno intuitivi. In compenso, quelli touch, esclusivi per la modalità portatile della console Nintendo, sono comodissimi e praticissimi.
Grafica e sonoro
Graficamente parlando, seppur contenutisticamente povero, Ceiba sorprende. gli sfondi sono animati, i personaggi ben caratterizzati e atmosfera d’impatto. Da evidenziare la bontà delle animazioni facciali con il labiale che sembra seguire quasi fedelmente il doppiaggio.
E parlando di sonoro, questo è semplicemente magnifico. Coerente con quanto avviene a schermo, le melodie sono evocative, avvolgono, trascinano, non disturbano e si sposano perfettamente con l’atmosfera generale del titolo. Anche il doppiaggio, esclusivamente russo, è ben recitato e credibile. Peccato solo che il protagonista sia l’unico muto.
Da segnalare, purtroppo, la totale assenza dei sottotitoli in lingua italiana. Anche se il titolo è più breve rispetto ad Athanasy, la mole di contenuto è comunque generosa. Inoltre, trattando di argomenti e teorie scientifiche, i testi possono risultare abbastanza complessi.
Infine, Ceiba si difende bene in entrambe le modalità dell’ibrida Nintendo anche se è la versione portatile la sua modalità ideale. Questa, infatti, trasforma la console in una sorta di kindle e Ceiba in un ottimo libro a bivi.