Meta, metagamer, powerplayer; prima o poi avrai giocato ad un videogame in cui amici o streamer usano queste parole. Ma quale sarà il loro significato, è presto spiegato.
Il meta nei videogame
Quella data arma, quell’abilità o magia che sia è meglio di un’altra dicono dei giocatori nella tua community. Perché ti consigliano o maledicono proprio quell’oggetto, quella build, quel set? Evidentemente conoscono il meta del tuo titolo preferito.
Partiamo dunque spiegando cosa significa la parola in se. Meta deriva da una parola di origine greca che letteralmente si potrebbe tradurre con aldilà, non inteso come il mondo ultraterreno, bensì come qualcosa che va oltre. Un esempio potrebbe essere il mondo degli X-men, dove i mutanti vengono classificati genericamente come meta-umani, una creatura che va oltre il semplice essere umano, in riferimento alle capacità sovrumane.
Nel mondo dei videogame la parola meta si potrebbe tradurre o ancora meglio spiegare con un acronimo: Most Effective Tactics Available, che letteralmente diventa la tattica più efficace a disposizione.
Come ben sappiamo, tutto quello che succede nella nostra televisione o monitor che sia, deriva dall’elaborazione dei calcoli che compongono i programmi di cui sono fatti i videogame. Ogni aspetto infatti è regolato da una serie (inimmaginabile per noi utenti) di valori numerici; la nostra posizione nella mappa, il danno delle armi, la resistenza di uno scudo, i nostri soldi e via dicendo.
I programmatori, per rendere più realistica la nostra esperienza sanno bene che ad un maggior numero di variabili corrisponde un’esperienza più realistica o completa. Pensiamo al danno inflitto ad un avversario: il valore dei danni è derivato da parametri quali il tipo di arma, la distanza del bersaglio, l’elemento usato per fare danno, eventuali resistenze dell’avversario e via dicendo.
Qualche esempio, tanto per capire bene
Un esperto conoscitore di un videogioco, sa padroneggiare queste variabili e come impostarsi per trovarsi in situazioni di vantaggio, magari qualche esempio pratico rende tutto più chiaro.
Supponiamo ora di essere immersi nel mondo dei Pokémon; ogni Pokémon appartiene ad uno o più elementi, i quali hanno debolezze o resistenze verso altri. Siamo anche a conoscenza del fatto che un Pokémon di tipo elettro ad esempio non ha possibilità contro un Pokémon di tipo terra, mentre sarà superefficace se affronta un Pokémon di tipo acqua. Da bravo allenatore, sai quindi che usare il tenero Pikachu contro un Diglett non ha molto senso.
Anche se magari potresti avere la meglio usando mosse poco efficaci come Azione, sei più che convinto di sostituirlo. Per avere la meglio su un Pokémon terra, la scelta più ovvia è schierare un Pokémon acquatico, così da sfruttare le sue caratteristiche elementali, per cui Pikachu rientra e mandiamo Squirtle. In questo caso, hai scelto di cambiare Pokémon non perchè il tuo Pikachu è debole, lo hai sostituito perché conosci i punti deboli e le dinamiche del gioco, quindi stai sfruttando il meta.
Geralt, il protagonista di the Witcher segue lo stesso principio; dovendo affrontare dei non-morti molto potenti rispetto a lui, potenzia la sua spada usando un unguento contro i non-morti per massimizzare il danno. La conoscenza del nemico e delle pozioni è la miglior tattica per vincere, ergo meta.
La medesima cosa accade anche con FPS, RPG, picchiaduro, insomma che tu stia giocando a Tekken, Oblivion o Destiny sei tendenzialmente portato ad usare il personaggio più forte o le armi e armature più indicate per ottenere la vittoria.
Negli ultimi tempi i meta dei videogame online vengono gestiti da chi sviluppa il gioco tramite aggiornamenti o bilanciamenti. Intervenendo su alcuni valori, i programmatori possono porre delle modifiche nel tentativo di equilibrare il gameplay o correggere un buff (potenziamento) o nerf (depotenziamento) troppo penalizzanti o vantaggiosi.
Un esempio lampante di problemi con il meta è Destiny 2. In più di un occasione, sviste dei programmatori hanno portato armi prima troppo deboli ad avere una potenza veramente impressionante. Nello specifico parlo del periodo in cui era diventato disponibile un fucile laser in grado di emette un raggio laser che invece di danneggiare ragionevolmente i nemici, li disintegrava in un decimo di secondo. In questa circostanza, la community ha sfruttato fin troppo il meta. Il risultato? Le mappe del PvP sembravano più un incrocio tra una battaglia di Star Wars e un rave party, un delirio insomma.
Situazioni simili purtroppo si ripetono nel tempo in molti titoli, ma il dito in questi casi non mi sembra giusto venga puntato contro i programmatori. Certo è a causa loro se succedono questi problemi, ma onestamente chi è che non ha mai commesso errori mentre lavorava? Si tratta di sviste, nel 99% dei casi gli oggetti vengono prontamente rimossi o corretti. Il problema infatti, dal mio umilissimo punto di vista è la community che abusa di questo difetto.
Il metagamer e il power gamer
Ora che conosciamo il meta e sappiamo come funziona, vediamo cosa sono i famigerati metagamer. Il metagamer medio altri non è che il giocatore che segue il meta del momento. Il metagamer modifica il suo stile, compie scelte diverse in base al meta. Per fare un veloce esempio, in un GDR un metagamer sceglie di usare armi non compatibili con la sua razza, immaginate un agile elfo con una ascia bipenne?
Detta così è una cosa veramente vantaggiosa, ma riflettendoci bene non è proprio cosi. Seguendo in maniera così accanita il meta infatti si rischia di peggiorare l’esperienza di gioco. Resta innegabile il vantaggio che scaturisce dall’usare sempre il meta, ma cosa accade in realtà, che succede? Il meta è conosciuto dalla maggior parte della community, sono tattiche note a tutti quindi diventano presto prevedibili. Il giocatore che segue alla lettera il meta del momento diventa power gamer.
Per quanto over-powered possa sembrare, di sicuro possiede uno o più punti deboli. In breve tempo si trovano i modi per contrastare il meta, il vantaggio viene meno, il power player ha faticato tanto, senza trarne un così grande vantaggio. Il tempo impiegato magari, poteva essere usato per creare un set adatto al proprio gameplay, centrato sulle proprie abilità.
Seguire le abilità che abbiamo è sicuramente il miglior modo per approcciarsi ad un videogame; migliorare l’affinità con un equipaggiamento o una tattica che ci rispecchia piuttosto che limitarsi al meta è decisamente più divertente ed appagante.
Il meta e i pro-gamer
Nell’ ambito degli eSports, gli atleti informatici sanno bene che conoscere il meta è fondamentale. Tendenzialmente non seguono i dettami del meta, semplicemente si adattano ad esso.
Nei tornei di gaming di genere picchiaduro, buona parte dei partecipanti opterebbe per i personaggi al momento più potenti; basterebbe un solo giocatore che sceglie il personaggio utile a sfruttare i punti deboli e la frittata è fatta. Pronostici ribaltati semplicemente conoscendo il meta anziché seguirlo.
Di sicuro esistono alcuni pro-gamer che seguono forse troppo il meta, ma restano piuttosto fedeli al proprio stile di gioco. Nonostante la competizione e i premi, gli e-sports non peccano certamente per fair play. Vedendo le partite dei gamer migliori possiamo vedere come ognuno di loro riesce a mantenere uno stile originale, anche utilizzando equipaggiamento molto lontano dai parametri del meta.
Sorgerebbe quasi spontanea una domanda a questo punto. Nell’ambiente competitivo i partecipanti sono di alto livello, non esistono grossi divari di capacità. Come fanno allora a giocare in maniera efficace pur restando a moderata distanza dal meta? La risposta è abbastanza semplice; il meta non è un percorso segnato, quanto più una sorta di suggerimento ad usare una tattica più di altre.
Potrebbe comunque esserci una patch di bilanciamento che serve a far rispolverare tattiche in disuso o personaggi dimenticati. Il meta dunque non è completamente una volontà degli sviluppatori di un gioco, nessuno vorrebbe vedere una community usare le stesse 3 armi; se ne progettano 80, ci sarà pur un motivo, no? Il meta è una ricerca della community verso la miglior combinazione di oggetti e abilità disponibili al momento. Ogni patch, ogni aggiornamento però può vanificare la fatica per ottenere questi vantaggi, creando però un gameplay più vario, equilibrato e soprattutto godibile e divertente.
Tutto questo non vuol dire che stiamo sconsigliando il meta, ma nemmeno vogliamo incoraggiarlo. Esiste in ogni titolo una giusta varietà e combinazione di oggetti e armi, se la community non usasse ogni strumento a disposizione il gioco diventerebbe monotono e noioso. Come si dice, il mondo è bello perché è vario!