Nintendo sta volando sulle ali dell’incredibile successo di Switch, che continua a macinare numeri diventando una delle console di maggior successo di sempre; le vendite, sia di hardware che di software, sono impressionanti, così come il supporto delle terze parti che è ai livelli dell’epoca GameCube (ultimo vero, grande successo di Nintendo fino ad oggi), se non addirittura dello SNES.
La console attira l’attenzione del mercato, in virtù del suo essere la teconlogia più recente, mentre PlayStation4 e Xbox One con i loro 7 anni di vita si avviano verso la dismissione.
Tutto questo è vero, ad oggi, mentre PlayStation 5 e Xbox Scarlett sono a un anno dalla loro uscita.
Una volta che Switch non sarà più la novità e che una nuova, fiammante generazione di console farà il proprio ingresso sulla scena, una volta che lo sviluppo dei software farà un passo avanti, abbandonando gli standard attuali e aumentando il divario tra Switch e i suoi competitor, cosa succederà?
Cosa farà Nintendo per mantenere l’attenzione su Switch anche dopo l’uscita di PlayStation 5 e Xbox Scarlett?
In un certo senso, questi ragionamenti sono prematuri dal momento che sappiamo poco e niente di PlayStation 5 e Xbox Scarlett, se non che saranno care abbastanza da non essere una vera e propria minaccia per Switch.
Tuttavia, dal momento che Switch è l’unica console Nintendo sul mercato e che non hanno più un handheld su cui ripiegare se la console principale dovesse andare male, la domanda è pertinente.
Nel momento in cui le console next-gen usciranno, basandoci sul trend attuale, Switch avrà già venduto 50 milioni di unità. A quel punto la console ibrida Nintendo avrà già avuto i nuovi capitoli di Zelda, Mario, Mario Kart, Smash Bros., Animal Crossing e Fire Emblem. Sarà già stata avviancata da una versione economica, denominata Switch Lite.
Detto in soldoni, da qui all’anno prossimo sembrerà che Nintendo abbia già sparato tutte le cartucce a sua disposizione per spingere le vendite. A cosa potrebbero ricorrere? A un Super Mario Odyssey 2? Un sequel di Breath of the Wild o un nuovo Pokémon? Servirebbero questi titoli a vendere Switch a chi non l’ha comprata ora che questi giochi acclamati già sono disponibili?
E per quanto riguarda le terze parti? Con Switch stiamo assistendo a un supporto terze parti consistente, sorprendente dal momento che da questo punto di vista Nintendo di solito lascia a desiderare e anche in considerazione del fatto che si tratta della console meno performante tra quelle disponibili.
Chiaramente le terze parti hanno visto l’utilità di rilasciare i propri giochi su Switch, visti i numerosi porting che ci troviamo davanti e che ci dimostrano che portare un titolo da Xbox One o PlayStation 4 a Switch è possibile, anche se presumibilmente complicato.
Ma quanto diventerà più complicato, o meno possibile, il porting da PlayStation 5 a Switch? La console di Nintendo sarà circa due generazioni indietro a livello di potenza di calcolo; continueranno gli sviluppatori a portare a bordo i loro titoli?
Messa così sembra dura, ma Nintendo può farcela a mantenere Switch qualche anno ancora, dopo l’uscita di Scarlett e PlayStation 5. Il primo elemento da tenere in considerazione è che l’anno prossimo Switch avrà 4 anni di vita alle spalle, il che significa che avrà raggiunto il proprio acme e si dirigerà verso il suo percorso finale. Un rallentamento nelle vendite diventa quindi fisiologico e Nintendo sarà già pronta per questa evenienza.
Un altro elemento da considerare è l’appeal di Switch; che sia per la versatilità della console, per la tradizione di Nintendo con gli handeld o l anovità data dal poter portare in giro giochi current gen, Switch si vende di per sé. Prova ne è il numero alto delle vendite anche nei periodi in cui non ci sono uscite importanti.
L’hardware e la forza del catalogo rendono Switch attraente per i giocatori, e questi sono due elementi destinati a rimanere immutati nel corso del prossimo anno, anzi il catalogo si rafforzerà con i nuovi capitoli di Pokémon e Animal Crossing.
In linea di massima, chi sceglie Switch non lo fa per avere la console più potente sul mercato.
Una maniera molto semplice per continuare a vendere è un taglio di prezzo. Ad oggi Switch, come da tradizione Nintendo, non ha mai visto il proprio prezzo calare, nonostante i 3 anni di vita.
E’ vero, esiste Switch Lite che è un modello più economico e meno performante, ma il prezzo del modello principale è rimasto invariato.
Nintendo potrebbe tranquillamente abbassare i prezzi a 200€ per il modello flagship e 150€ per Switch Lite, o ancora di più se volessero adottare una strategia aggressiva in vista delle festività natalizie del 2020.
A quel punto, le famiglie e i giocatori più attenti al budget continuerebbero a scegliere Switch, compensando i mancati guadagni con una buona quantità di pezzi venduti. Del resto, il proseguire del supporto first party con uscite come Metroid Prime 4, contribuirà a mantenere la console viva.
In termini di supporto terze parti, sicuramente vedremo diminuire i porting dei giochi current gen, dovuto al già citato gap tra Switch e le altre console. Tuttavia il nocciolo duro della presenza di terze parti su Switcg è dato da giochi di medio livello, indie e rimasterizzazioni di titoli della generazione PlayStation / Xbox 360 o addirittura più vecchi.
L’esistenza di console più performanti non renderà Switch incapace di fare girare questi giochi, quindi anche qui la situazione non dovrebbe cambiare più di tanto.
Magari non vedremo Cyberpunk 2077 su Switch, ma non penso che qualcuno la compri per questo tipo di titoli, no?
E non sto nemmeno considerando la possibilità di una sorta di Switch Pro da lanciare insieme alle console next gen, magari con un sequel di Breath of the Wild come gioco di lancio. Una possibilità che manterrebbe Switch una console “nuova”.
In definitive, Nintendo ha ancora degli assi nella manica per mantenere Switch competitiva e vendibile una volta che PlayStation 5 e Xbox Scarlett saranno realtà.
Switch dovrebbe continuare a vendere bene, indipendentemente dal futuro. Al massimo dovremmo preoccuparci della “Switch 2”, visto come Nintendo storicamente si incarta nei cambi generazionali.
Ma per quello c’è tempo.