Chezzle è uno di quei titoli che sembrano appositamente creati per riempire le pause della giornata o i momenti morti tra un lavoro e l’altro. O, per appoggiarci direttamente agli stereotipi, per essere giocati in ufficio, per poi premere Alt Tab appena entra qualcuno. Il titolo è infatti un puzzle a tema scacchistico basato su regole semplicissime e immediate, che non cerca di essere troppo ambizioso.
Un giochino divertente quindi, per riempire dei momenti interstiziali e rilassarsi. Vediamo però se vale la pena farci un pensierino, in modo da tenerlo installato sul proprio computer.
Atmosfera Zen a farci compagnia
Chezzle non ha una trama o una contestualizzazione narrativa: molto semplicemente, siamo davanti a una serie di puzzle scacchistici. Quello che spicca, però, è la peculiare atmosfera rilassante che il gioco evoca fin da subito grazie a brevi box di testo e a suoni come il rumore della pioggia che accompagna i vari puzzle.
La stessa descrizione Steam, di fatto, parla di come Chezzle sia stato concepito per essere un’esperienza rilassante e il risultato finale è sicuramente riuscito.
Puzzle su puzzle
Il gameplay di Chezzle è quello di un puzzle game semplice, che basa tutto su una sola meccanica. In ogni livello abbiamo a disposizione un solo pezzo tra quelli normalmente disponibili negli scacchi e, soltanto con questo, dobbiamo catturare tutti gli altri pezzi nemici. L’azione di gioco, però, non si svolge a turni e nessun pezzo si muoverà sulla scacchiera a parte quello sotto il nostro controllo.
I pezzi nemici, infatti, sono disposti in posizioni sempre diverse e sta a noi destreggiarci tra di essi per capire come catturarli tutti, tenendo a mente che, appunto, nessuno si muoverà dalla sua posizione. C’è però un twist interessante: il pezzo da noi controllato si trasformerà nel pezzo catturato, con tutte le regole di movimento che ne derivano.
Questo, in pratica, vuol dire che per risolvere ogni puzzle non basta ragionare sul posizionamento dei pezzi nemici, ma bisogna anche tener conto del fatto che le regole di movimento del nostro pezzo cambieranno a ogni cattura. Ad esempio, potremmo iniziare con un alfiere e, muovendoci in diagonale, catturare una torre che ci permette di muoverci orizzontalmente, in modo da prendere un cavallo che a sua volta ci permette di mangiare l’ultimo pezzo nemico.
Ogni puzzle si svolge in questo modo, spesso obbligando il giocatore a scegliere quale pezzo convenga catturare per primo. Qualora non avessimo più azioni disponibili, infatti, sarebbe game over. Questo, in pratica, vuol dire che bisogna tener conto dei movimenti effettuabili dopo aver catturato un certo pezzo. Ad esempio, potremmo trovarci a scegliere se mangiare un alfiere o una torre; ragionando sul fatto che non è presente nessun pezzo catturabile sulla traiettoria orizzontale di quest’ultima e propendendo quindi per l’alfiere.
Chezzle è uno di quei titoli che sembra estremamente complesso sulla carta ma, al contrario, si dimostra semplicissimo da giocare nella realtà dei fatti. Tutti i puzzle, infatti, non sono mai troppo complessi e, al contrario, si rivelano spesso estremamente semplici. Anche troppo, a dirla tutta.
Basare tutta la struttura ludica su una sola meccanica, infatti, si rivela ben presto un’arma a doppio taglio. Dopo aver completato un buon numero di puzzle, infatti, il gameplay diventa inevitabilmente noioso, persino per gli appassionati di scacchi. La penuria di scelte tattiche e la mancanza di varietà si fanno subito sentire e Chezzle diventa ben presto un giochino da relegare a pochi momenti.
Parliamo quindi di un titolo che si limita a fare il minimo sindacale e poco più, ponendosi come un piacevole passatempo che non cerca di essere innovativo o ambizioso. Sia chiaro, non parliamo di un brutto gioco, ma di un’esperienza che vuole essere semplice e banale; rivolgendosi soprattutto a utenti in cerca di un piccolo “riempitivo” da avere sul desktop.
Misero anche artisticamente
Chezzle non vanta un comparto tecnico che faccia gridare al miracolo ma, al contrario, si limita a delle icone che possano rappresentare i pezzi, senza nemmeno aggiungere delle animazioni. Se questo normalmente non è un problema, diventa invece fastidioso durante i game over, quando la schermata di gioco semplicemente si dissolve, prima di far ricominciare il puzzle.
Al contrario, il comparto sono è eccellente, grazie a suoni rilassanti che accompagnano ogni momento. Il rumore della pioggia può essere persino regolato e, in effetti, riesce a essere rilassante.