Chronique des Silencieux è un titolo di recente uscita sviluppato da Pierre Feuille Studio dallo spiccato stile francese, visibile dalla caratterizzazione dei personaggi, allo stile utilizzato per dare vita a questa storia di investigazione e scoperta. Si tratta infatti di un’avventura isometrica e dallo stile fortemente ispirato ai fumetti francesi, in cui sveleremo pian piano i segreti di una cittadina che dopo la Seconda Guerra Mondiale sembra sempre più chiusa all’esterno, e che farà fatica ad aprirsi a una persona arrivata da molto lontano.
I segreti di Chronique des Silencieux
Il nostro protagonista è Eugene, un giovanissimo studente italo-francese che dopo la morte della madre decide di andare a far visita allo zio Flavio. Il nostro protagonista si ritroverà subito spiazzato dall’assenza dello zio alla stazione dei treni una volta arrivato e deciderà quindi di avventurarsi tra le strade della città per raggiungere l’indirizzo segnalatogli dagli abitanti del posto. Sembra infatti che lo zio sia una figura nota tra le strade della città, ma forse per i motivi sbagliati.
Eugine giungerà presto a una locanda in cui dovrebbe alloggiare lo zio, ma dopo una rapida occhiata si renderà conto che non è presente. Troverà invece una serie di personaggi che si offriranno di dare risposte alle sue domande, ove possibile. Scoprirà infatti che all’interno di questa locanda si tengono delle lezioni per delle ragazze di strada che non hanno altro posto dove andare, capitanate da un gentile insegnante che non chiede nulla in cambio.
Una tra queste studentesse spiccherà agli occhi del protagonista, così come ai nostri: la bella Blanche sarà la prima ad approcciare Eugene e a spingerlo ad entrare, in maniera piuttosto letterale, nell’aula. Un dettaglio attira l’attenzione di Eugene per tutta la conversazione con le ragazze: quest’ultime, appena entrate, hanno subito iniziato a fare commenti di apprezzamento alla figura del ragazzo, fin quando non hanno scoperto che questi è il nipote di Flavio. Il protagonista continuerà ad accavallare domande su domande finché non capirà il perché dell’atteggiamento delle ragazze.
Dopo una breve chiacchierata con la governante il protagonista verrà a sapere cosa si nasconde dietro la facciata della locanda e delle lezioni private: si tratta infatti di un bordello. Questa informazione arriverà direttamente dall’ispettore della zona e Eugene non saprà come reagire. Inizia quindi un’avventura in cui il nostro protagonista si troverà a investigare per capire cosa sia successo allo zio.
Ci troveremo in un ambientazione che vagamente ricorda il setting di Twin Peaks, il capolavoro televisivo di David Lynch: un’indagine in una cittadina dove le persone, per quanto possano sembrare amorevoli e rette, nascondono dei segreti che tentano di non rivelare neanche alle persone a loro più vicine. Tra ispettori di polizia che cercano solo di fare il loro lavoro, criminali misteriosi, e affari di famiglia di cui non ci è stato detto proprio tutto, sarà compito del giocatore sbrogliare la matassa di bugie e fare chiarezza sul caso.
Da studente a ispettore
Il gameplay di Chronique des Silencieux è piuttosto semplice da spiegare a parole, ma maledettamente difficile da mettere in pratica: mentre le fasi esplorative e di dialogo sono poco complicate nell’attuazione, ciò che farà girare gli ingranaggi nel cervello sarà l’investigazione. Come appena accennato, l’esplorazione libera della città ci permetterà di interagire con i vari personaggi e abitanti attraverso una visuale isometrica.
I dialoghi sono gestiti in modo particolare: non saranno infatti a scelta multipla, come ci si potrebbe aspettare, ma il giocatore potrà scegliere l’argomento di conversazione da un elenco e da lì partirà il dialogo, che ovviamente verterà su quell’argomento. E parlando coi vari personaggi dei vari argomenti potremmo non solo sbloccarne di nuovi, ma avere nuove informazioni su argomenti che pensavamo fossero esauriti.
Adesso la parte difficile, ovvero l’investigazione, che in Chronique des Silencieux è parte integrante del gameplay e costituisce sicuramente il momento a cui dovremo dedicare tutta la nostra attenzione. Il fulcro del gioco sta nel trovare le contraddizioni e le bugie che ci verranno dette dai vari personaggi, e in questo modo riuscire a smascherarli. Sembra semplice spiegato così, ma è assolutamente più complicato di quel che può sembrare. Se dovessi tracciare un parallelismo con un altro gioco sceglierei sicuramente la serie di Ace Attorney, di cui tra l’altro è da poco stato rilasciato un nuovo capitolo.
Nella serie videoludica con gli avvocati più famosa di sempre dovremo infatti smentire le accuse difendendo l’imputato e beccando il vero colpevole. Tutto ciò attraverso la ricerca di prove a sostegno delle nostre teorie, interrogatori ai vari testimoni e analizzando la scena del crimine. Nel titolo protagonista di questa recensione dovremo stare attenti a ogni frase che sentiremo pronunciare dai vari personaggi e confrontarle con le prove e i documenti scritti in nostro possesso.
Ciò vorrà dire che, in caso notassimo una discrepanza nel discorso di un personaggio, potremmo collegare la frase incriminata con, per esempio, il verbale della polizia, così da smentire il soggetto. Forse sembra ancora troppo facile ma è importante sapere che il gioco non ci dà alcuna indicazione su quali possano essere le bugie dei personaggi o quali possano essere i possibili collegamenti con le prove scritte. Ogni frase detta da una persona potrebbe essere una bugia e starà proprio all’astuzia del giocatore svelare tali menzogne e risolvere il mistero.
Purtroppo i controlli Chronique des Silencieux di non sono dei migliori, in particolare quando si tratta del movimento del personaggio. Mentre per la stragrande maggioranza del tempo sarà necessario solo l’utilizzo del mouse, anche nelle fasi di movimento, quest’ultime risultano spesso confusionarie, sia che si usi per l’appunto il mouse, sia che si giochi con WASD. Infatti il titolo, essendo isometrico, farà muovere di 45° a sinistra il personaggio rispetto al tasto che premeremo e questo per chi non è abituato potrebbe essere confusionario, almeno all’inizio del gioco.
Un fumetto in movimento
Visivamente il gioco è davvero sorprendente: lo stile grafico riprende i classici fumetti franco-belga. Personaggi dall’aspetto dolce e tondeggiante, colori pastello a farla da padrone e personaggi dal design slanciato. Se dovessi nominare un fumetto da cui gli sviluppatori di Chronique des Silencieux hanno preso spunto parlerei sicuramente de Le avventure di Tintin: la serie a fumetti disegnata da Hergé dal 1929 al 1983.
Le musiche aiutano a coniugare lo stile grafico al gameplay, senza bisogno di tracce memorabili o virtuosismi inutili, ma adattandosi sempre alla situazione e al contesto, dal dialogo spensierato al teso momento di indagine. Anche il doppiaggio aiuta molto nell’immersione del giocatore, anche se è purtroppo presente solo nelle poche sequenze filmate del titolo. Peccato per l’assenza del doppiaggio inglese, ma sentire le voci francesi, così azzeccate per i vari personaggi, ripaga senz’altro.