Carissimi lettori di iCrewPlay, benvenuti in questa nuova recensione.
Chroniric XIX è un gioco a pagamento disponibile per iOS e Android e presente nei relativi store.
Come in ogni recensione divideremo questa in tre parti principali: Gameplay, Trama e Reparto Tecnico, ma prima parliamo un po’ dello sviluppatore.
Lo Sviluppatore
We Are Chroniric è un team nato il 27 Settembre 2018 con sede a Lille in Francia, i componenti di questa squadra e che hanno lavorato al gioco sono cinque persone specializzate ciascuno in un aspetto di sviluppo: direzione artistica, regia, illustrazioni, musica e sviluppo.
Un team giovanissimo di cui questo gioco è il primo ad essere pubblicato, quindi ci troviamo di fronte alla sua carta d’identità.
Gameplay
E’ un’avventura testuale, quindi non possiamo aspettarci chissà quale interazione nel gioco. E’ giusto ribadirlo perché ormai siamo abituati più che altro ad avventure grafiche in cui seppur le interazioni sono limitate è comunque possibile guardare i personaggi e muoversi all’interno di un mondo di gioco. Qui invece come da buona avventura anni ’80 le uniche interazioni che possiamo svolgere sono quelle di leggere il testo, in questo caso il dialogo e successivamente rispondere scegliendo una tra le risposte predefinite che in genere sono tre.
Noi abbiamo provato la versione iOS su un iPhone 8 e non abbiamo riscontrato nessun malfunzionamento né bug che ci abbia impedito di giocare. E’ presente un sistema di notifiche che oltre a ricordarci periodicamente di giocare ci informa che il nostro interlocutore ci ha scritto, come una vera notifica di un social network.
In questo gioco avremo di fronte una chat con Echo XIX^, il nostro interlocutore del passato con cui vivremo l’intera storia del gioco.
Il gioco si interfaccia proprio così, con questa chat in cui noi dovremo rispondere a delle domande o dare consigli vitali ad Echo XIX^ oppure formulare ipotesi. Lei (perché è una lei) dalla sua parte ci racconterà storie e ci parlerà del mondo della sua epoca che non è il classico 19° secolo, ma una versione molto più tecnologica del nostro che però subirà modifiche. Nel gioco ci interfacceremo anche con altre schermate che sono l’Inventario in cui troveremo gli oggetti di Echo XIX^; le Foto scattate da lei; il Chronocode dove troveremo le leggi dei viaggi nel tempo e le Impostazioni dove potremo cambiare la lingua e scegliere un’impostazione molto importante: Normal Mode e Fast Mode.
Cosa cambia tra il giocare in una di queste due modalità? La differenza sta nei “tempi di attesa” perchè durante il gioco ci saranno momenti in cui il nostro interlocutore ci scriverà che potrà scriverci tra 30 minuti ad esempio e se impostiamo la Normal Mode allora veramente ci scriverà tra 30 minuti, altrimenti in Fast Mode il dialogo continuerà velocizzando la pausa; gli sviluppatori consigliano la Normal Mode per godersi di più il gioco, ma la pazienza dei giocatori potrebbe un po’ alterarsi nel corso di questo gioco, quindi noi consigliamo di provare prima e poi scegliere autonomamente. Il grosso otturatore che troviamo in alto al centro ci da informazioni sul verso che sta prendendo la nostra conversazione oltre che su momenti importanti di gioco.
Il Gameplay in se’ segue i canoni del genere, però di solito ci si attendono scelte che possano veramente modificare la storia del gioco e non ci è piaciuto il fatto che in alcune domande “storiche” che vengono poste tu sia obbligato a rispondere male, perché le uniche opzioni sono sbagliate. Il gioco è molto longevo, fin troppo, We Are Chroniric dice che ci vogliono 5 giorni per finirlo, ma a noi 5 giorni non sono bastati per finirlo, forse solo giocandolo tante ore al giorno si può, ma vedremo parlando di trama che non saremo così incentivati a farlo.
Trama
Lei esplorerà il mondo, mentre noi aspetteremo un suo messaggio
Eccoci arrivati al punto cardine del gioco e quindi della recensione! In un’avventura testuale la parte più importante è proprio la storia quindi analizziamola insieme.
Chroniric XIX ci catapulta nel passato attraverso l’Arcana, uno strumento che ci mette in contatto con Echo XIX^ e nei primi momenti di gioco scopriremo che anche noi ci chiamiamo Echo, ma XXI^, quindi un collegamento tra secoli diversi e mondi diversi, dato che il 19° secolo di cui Elizabeth (vero nome di Echo XIX^) ci descriverà paesaggi e altre cose, è profondamente diverso dal nostro, molto più tecnologico e caratterizzato dall’amicizia tra Tesla e Marconi. Andando avanti nel gioco vedremo che questa comunicazione intersecolare creerà qualche problema nel secolo precedente e comporterà modifiche che elimineranno ogni particolare differente del mondo di Elizabeth facendolo diventare a tutti gli effetti il XIX secolo che conosciamo tutti noi.
Il Plot ha del potenziale enorme dato da questa nota ipertecnologica che a noi piace tanto e dall’interazione solo testuale con questa ragazza che come noi, non capisce il perché del nostro collegamento, ma che a differenza nostra esplorerà il mondo, mentre noi staremo da questa parte dello schermo ad aspettare i suoi messaggi. L’impianto a mo’ di instant chatting è interessante dato che il rapido susseguirsi di messaggi cerca di immergerci il più possibile nella trama, peccato che è la storia a rendere tutto ciò vano.
La storia non riesce ad essere emozionante e intrigante, nonostante i mille possibili modi di sviluppare questo piccolo plot interessante, il gioco si perde in infiniti dettagli poco interessanti che spezzano qualsiasi tentativo di approccio al gioco, giorno dopo giorno siamo stati sempre meno invogliati ad aprire il gioco, a differenza di altre avventure testuali che abbiamo cercato di finire giocando quasi h24!
Reparto Tecnico
Il gioco è molto semplice dal punto di vista tecnico, ma è comunque fatto molto bene, le icone e le grafiche sono molto graziose ed è impossibile non notare un certo stile steampunk che si adatta perfettamente alla storia del gioco, anche le miniature dei personaggi, come i disegni sono molto gradevoli alla vista. Sotto questo punto di vista nulla da dire, il problema vero sta nelle traduzioni!
Il gioco è stato sviluppato da un team francese ed è disponibile nelle lingue: francese, inglese, spagnolo e tedesco. L’italiano non è presente e già per i giocatori italiani questa è una nota a sfavore perché limita l’esperienza di gioco e per qualcuno la annulla a priori.
Noi abbiamo giocato in inglese e non abbiamo potuto non notare errori di traduzione e lettere mancanti in alcune parole oppure messe alla rovescia. La mole di testi è veramente grande, quindi possiamo spezzare una lancia a favore del team riguardo l’assenza della traduzione in italiano, ma l’inglese è la lingua principale e se questa non è stata curata così bene… speriamo che almeno le altre lingue siano state attenzionate a dovere.
Musica
La musica in sottofondo del gioco è nella media, giocare con o senza è però quasi uguale perché questa non ci ha intrigato o suscitato suspence. Ci sono dei momenti in cui sentirete la musica prendere una forma più drammatica a seguito di ciò che vi compare a schermo, ma non riesce mai a drammatizzare come di dovere.