Non c’è che dire: la settimana dell’informazione videoludica è iniziata col botto, anche se non esattamente il tipo di botto che avremmo sperato. Se dovesse capitarti di cercare Stardew Valley su Nintendo eShop, potresti notare che Chucklefish non appare più come suo publisher, sostituita invece da Eric “ConcernedApe” Barone.
Questo cambiamento segue diverse segnalazioni di sfruttamento da parte di Chucklefish nei confronti degli sviluppatori che hanno lavorato a Starbound, titolo uscito nel 2016. Alcuni membri dello staff hanno portato i propri reclami sui social, dichiarando che nonostante le “centinaia di ore” riversate nello sviluppo dei giochi non c’è stato alcun pagamento.
i started out my gamedev career working on starbound for almost two years.
i was sixteen.
i worked hundreds of hours and wasn’t paid a single cent for it while the company made unbelievable amounts of money off of my labour, and that of around a dozen other unpaid workers.
— shrieks (@demanrisu) August 28, 2019
“Ho iniziato la mia carriera di sviluppatore lavorando a Starbound per due anni. Ne avevo sedici”, cita il tweet qui sopra riportato, per poi proseguire. “Ho lavorato per centinaia di ore senza vedere un centesimo, mentre l’azienda ha ricavato introiti astronomici, sia dal mio sudore che da quello di circa altri dodici impiegati.”
Parole durissime, queste, sulle quali Eric Barone ha ulteriormente dipanato la sua versione dei fatti in un post sul suo blog, che recita:
“Sono al corrente delle notizie e delle segnalazioni sui social secondo le quali Chucklefish ha perpetrato ingiuste, quasi abusive politiche lavorative durante lo sviluppo del loro Starbound. Sento di dover parlare della situazione poiché il legame tra Chucklefish e Stardew Valley, nonché fino a che punto la prima sia coinvolta nella creazione della seconda, ha causato confusione per molta gente. Pertanto, vorrei chiarire un paio di cose.
Per questi quattro, cinque anni di sviluppo, ero l’unico a lavorare a Stardew Valley. Né Chucklefish né altri contribuenti ad essa collegati erano coinvolti nella creazione del gioco, in alcun modo.
Per quanto invece concerne l’aggiornamento multiplayer, che è uscito su PC più o meno due anni e mezzo dopo il lancio del gioco, un impiegato di Chucklefish ha creato il net-code per il multiplayer, ma era l’unico caso in cui Chucklefish era coinvolta direttamente nello sviluppo del gioco.
Oltre a ciò, Chucklefish ha solo fatto da publisher, il che significa che hanno amministrato il lato affaristico e pubblicitario del tutto, nonché contrattare per le localizzazioni [traduzioni, ndt] e i port. Da dicembre dell’anno scorso, ho iniziato a pubblicare da solo il gioco su PC, Mac, Linux, PlayStation 4, Xbox e PlayStation Vita… Chucklefish non lo sta più pubblicando su quelle piattaforme.”
Il cambio, per quanto riguarda Nintendo Switch, ha preso piede a inizio mese: il primo di ottobre, infatti, Barone ha dichiarato su Twitter “Da oggi pubblicherò Stardew Valley da solo, su Nintendo Switch. Con questo passaggio sono io stesso il publisher di Stardew Valley su tutte le piattaforme ad eccezione dei cellulari.”
Just a heads up everyone, starting today I am self-publishing Stardew Valley on the Switch. With this change I’m now self-publishing on all platforms except mobile.
— ConcernedApe (@ConcernedApe) October 1, 2019
A fine agosto, Chucklefish ha risposto alle gravi accuse dichiarando che “i contribuenti non avevano alcun obbligo di creare contenuti” e che “tutti sono stati riconosciuti [nei titoli di coda, ndt] e remunerati come da accordi”.
Il cambio di publisher non comporta alcunché per chi ha già il gioco su Nintendo Switch.