Circle Empires Tactics è l’ultimo capitolo della serie Circle Empires che, come dice il nome, basa tutto il suo fascino su un campo da gioco composto prevalentemente da…cerchi. Questi sono infatti delle vere e proprie zone, necessarie per ottenere risorse e, in generale, per poter gestire al meglio una partita.
Con Circle Empires Tactics, vediamo ora un sistema di combattimento a turni, dove il giocatore deve gestire le proprie truppe in modo più strategico, ragionando sul posizionamento dei nemici e sulle unità presenti in campo.
Circle Empires Tactics va subito al sodo
Circle Empires Tactics non propone alcuna storia ma, al contrario, butta il giocatore direttamente nella mischia, in un contesto fantasy dove tre fazioni rivali si stanno scontrando per il dominio di vari territori. Non abbiamo però un contesto che possa farci capire il motivo di questo scontro o una trama che possa giustificare il tutto. Semplicemente, si combatte fino alla fine.
Uno strategico a turni non troppo complesso
Circle Empires Tactics è uno strategico a turni dove la mappa di gioco è divisa in vari cerchi. Questi sono controllati da unità nemiche o alleate e, neanche a dirlo, vanno conquistati per poterne sbloccare altri, fino ad arrivare ai boss da sconfiggere. Ogni cerchio nemico ha un livello di potenza che mostra quanto sia difficile la battaglia da intraprendere e, di conseguenza, gli spostamenti vanno fatti tenendone conto.
Per esempio, dal cerchio iniziale ci troviamo circondati da…beh, cerchi, su cui sono presenti unità con potenza diversa. Quelli con nemici di livello 1 sono il nostro primo bersaglio, dato che sconfiggendoli possiamo potenziare il nostro esercito, accrescendo il nostro potere progressivamente…un cerchio dopo l’altro!
Conquistare i cerchi, peraltro, ci permette di ottenere varie risorse per migliorare la nostra situazione. Possiamo, per esempio, avere accesso a nuove unità, a token per potenziarci, oppure a fattorie per ottenere più soldi tra un turno e l’altro. Ogni partita ci vede quindi gestire ciò che abbiamo intorno, affrontando i nemici con un minimo di pianificazione.
Questo è reso ancora più importante dal fatto che il nostro personaggio abbia soltanto tre vite, esaurite le quali, perderà la partita. Ritirarsi dagli scontri per tre volte, quindi, comporta la perdita di tutta la nostra campagna, con conseguente inizio di una partita completamente nuova che viene generata casualmente.
A questo punto, però, sorge spontanea una domanda: come si conquistano i cerchi? Semplicemente, partendo dalla nostra posizione, trasciniamo il nostro principe (ovvero l’unità principale, da difendere a ogni costo e che rappresenta l’intero esercito) su una posizione adiacente, dando quindi inizio a una battaglia in caso di cerchi occupati da nemici.
Questa si svolge su una mappa diversa da quella generale, divisa in una griglia e con un terreno di gioco fatto di ostacoli e altri elementi importanti. In alcuni casi, peraltro, le mappe sono assimilabili a dei veri e propri puzzle, dove per sopravvivere bisogna ragionare su particolari conformazioni del terreno o delle unità in campo.
Ogni scontro inizia con un certo numero di monete, che possono essere utilizzate per “evocare” le unità in nostro possesso (da ottenere fuori dalle battaglie) intorno al principe, il quale essenzialmente funziona in modo simile al Re negli scacchi, visto che in caso di morte la battaglia sarebbe persa.
In ogni turno, poi, ogni unità – principe compreso – può muoversi di un certo numero di caselle, attaccare un nemico o un ostacolo, o utilizzare le abilità a disposizione. E’ anche possibile occupare le miniere d’oro, caselle che consentono di accumulare monete per evocare nuovi alleati.
Gli ordini impartiti, però, non vengono svolti fino alla fine del turno. In altre parole, si indica alle unità cosa fare e si conclude il proprio turno, dopo il quale si assiste al risultato dei nostri ordini. Anche le unità nemiche si muoveranno in questo frangente, rendendo quindi importante prevedere i loro movimenti.
Proprio qui vediamo il primo limite di Circle Empire Tactics. La parte puramente visiva del titolo è infatti estremamente confusionaria e capita spesso di non capire cosa abbia causato la morte di una certa unità, oppure come mai alcuni nemici si siano moltiplicati o abbiano raggiunto una certa casella.
A questo si aggiunge il senso di spaesamento dato da un tutorial fin troppo frettoloso, che spiega davvero male le meccaniche di gioco, tralasciando anche alcuni dettagli importanti che vanno necessariamente compresi dopo diverse sconfitte.
A tutto questo, comunque, il gioco aggiunge un negozio accessibile tra le varie missioni, il quale permette di acquistare amuleti che modificano gli effetti delle abilità utilizzate dalle unità aggiungendo effetti passivi potenzialmente devastanti. Una discreta varietà di opzioni da questo punto di vista permette di ottenere build varie e interessanti, che danno profondità a una formula altrimenti poco originale.
Da queste basi, Circle Empire Tactics si arricchisce di altre meccaniche secondarie, che contribuiscono a loro volta a rendere il prodotto finale più profondo e interessante, permettendo ai giocatori più avvezzi al genere di sperimentare. Di base, però, il gioco resta uno strategico divertente ma non eccellente, senza infamia e senza lode.
Cosa sta succedendo, esattamente?
Il comparto tecnico di Circle Empire Tactics è decisamente minimale, forse anche troppo. Ambienti e personaggi sono infatti poco dettagliati e generalmente vediamo una penuria di animazioni. A questo si aggiunge una generale confusione che accompagna ogni scontro. Spessissimo, infatti, capita di non capire cosa stia succedendo nell’esecuzione simultanea di un turno, assistendo solo agli effetti di azioni incomprensibili.
Il comparto artistico pecca poi di eccessiva genericità, che data la generica atmosfera fantasy della produzione.
Infine, il comparto sonoro si limita a fare il suo dovere, senza infamia e senza lode.