Nel genere degli strategici, il contesto storico gioca spesso un ruolo centrale, sia nei giochi a turni che in quelli in tempo reale. I videogiochi, infatti, possono trasformarsi in potenti strumenti culturali, capaci di stimolare la curiosità storica dei giocatori. Titoli come Total War, Age of Empires, Victoria e molti altri affascinano il pubblico per la loro capacità di narrare la storia, anche se con inevitabili semplificazioni o licenze narrative, mantenendo comunque un livello di dettaglio notevole e un’esperienza immersiva.
Civilization non fa eccezione. Questo celebre franchise, da oltre vent’anni, accompagna gli appassionati del genere con ogni nuova uscita, introducendo innovazioni che rinfrescano la formula classica. Con l’arrivo di Civilization 7, sviluppato da Fixxaris, la serie ha subito una trasformazione significativa, portando con sé cambiamenti che ridefiniscono l’esperienza di gioco. Ma come si comporta davvero questo nuovo capitolo?
Civilization 7- Il ritorno dello strategico 4X
Con più di tre decenni di storia, Civilization rappresenta un pilastro del genere 4X (eXplore, eXpand, eXploit, eXterminate), caratterizzato da un delicato equilibrio tra esplorazione, espansione territoriale, gestione economica, sviluppo scientifico e interazioni diplomatiche. Anche in Civilization 7 il cuore dell’esperienza resta immutato: il giocatore guida una civiltà dagli albori della storia fino all’era contemporanea (e oltre), perseguendo la crescita e la supremazia globale attraverso vari percorsi, incluso il dominio spaziale. All’inizio di ogni partita, si seleziona un leader storico che incarna una civiltà specifica, con abilità uniche che influenzano profondamente lo stile di Civilization 7. Icone come Augusto e Napoleone tornano a ricoprire un ruolo cruciale, offrendo approcci strategici diversificati.
Una delle novità più intriganti di Civilization 7 è l’introduzione di “versioni alternative” di alcuni leader, che permettono di esplorare scenari ipotetici in cui lo stesso personaggio assume tratti e strategie differenti. Questa aggiunta incrementa la rigiocabilità e offre una maggiore profondità alle decisioni tattiche. Progredendo nel gioco, i giocatori accumulano punti in sei diversi alberi dei talenti: Culturale, Diplomatico, Economico, Espansionista, Militarista e Scientifico, ognuno dei quali offre vantaggi specifici e amplia le possibilità di sviluppo della civiltà.
L’obiettivo ultimo rimane quello di guidare la propria civiltà alla vittoria I giocatori dovrebbero avere familiarità con i suddetti tipi di vittoria, poiché sono piuttosto simili a quelli precedenti. Ci sono in Civilization 7 le vittorie basate sulla Cultura, Militari, Scientifiche o Economiche che aspettano solo di essere reclamate attraverso dei specifici compiti. Tuttavia, a differenza dei giochi passati, guadagnarle è molto diverso., che non si limita alla semplice sconfitta degli avversari.
La grande rivoluzione delle epoche
Uno dei cambiamenti più rilevanti introdotti in Civilization 7 riguarda la gestione delle epoche, che rende il gameplay più fluido e meno lineare rispetto ai capitoli precedenti. A differenza del passato, in cui si guidava una singola civiltà dall’Età Antica fino all’era moderna, in questo nuovo capitolo il passaggio tra le epoche comporta anche un cambio di fazione.
Ad esempio, si può iniziare la partita scegliendo una civiltà come i Romani o gli Egizi, ma con l’avanzare del tempo sarà necessario effettuare una transizione: nella successiva epoca storica si potrà optare per civiltà come gli Spagnoli o i Normanni, e così via. Questo processo si sviluppa attraverso tre macro-epoche: l’Età Antica, l’Età delle Esplorazioni e l’Età Moderna.
Il passaggio da un’epoca all’altra non è immediato in Civilization 7, ma si configura quasi come l’inizio di una nuova partita, anche a causa di caricamenti non particolarmente rapidi. Inoltre, il cambio di epoca è preceduto da periodi di crisi, durante i quali il giocatore ha la possibilità di attuare riforme sociali ed economiche. Questi momenti introducono sia opportunità che malus temporanei, rendendo il gameplay più dinamico e strategicamente impegnativo.
Un altro aspetto interessante è che ogni cambio di epoca modifica radicalmente le infrastrutture e le unità militari a disposizione. Il team di sviluppo ha dedicato particolare attenzione alla diversificazione delle civiltà, offrendo a ciascuna nuove caratteristiche, edifici e tecnologie peculiari. Questo approccio impedisce di accumulare potere in modo squilibrato, come avveniva in alcuni capitoli precedenti, dove era possibile sviluppare tecnologie avanzate con largo anticipo rispetto all’epoca di riferimento.
Uno degli elementi più innovativi di Civilization 7 è proprio il sistema delle epoche, che introduce un nuovo equilibrio nel gameplay. Tuttavia, questa meccanica porta con sé alcune limitazioni: la civiltà scelta all’inizio della partita non potrà essere mantenuta fino alle fasi finali, poiché ogni fazione rimane confinata all’epoca storica di riferimento. Alcuni elementi della civiltà precedente vengono comunque preservati, come le meraviglie (ad esempio le Piramidi o il Colosseo), alcune ideologie e scelte sociali.
Il continuo cambiamento delle fazioni, però, riduce la possibilità di sviluppare strategie a lungo termine basate sulla progressione di una singola civiltà, limitando in parte la capacità e intelligenza del giocatore di perfezionare il proprio approccio a determinati sviluppi come tecnologici o culturali. L’unico elemento che non subisce variazioni con il passare delle epoche è il leader storico scelto all’inizio della partita.
Questo personaggio è immune al cambio di epoca e rimane costantemente al fianco del giocatore, evolvendosi attraverso un articolato albero dei talenti che si sblocca accumulando punti esperienza. Questi punti si ottengono completando specifiche azioni, come la costruzione di meraviglie, la scoperta di risorse, la vittoria in battaglia e molte altre attività. Un’altra novità di rilievo riguarda le calamità naturali, che ora sono più localizzate e realistiche. Inondazioni, eruzioni vulcaniche, tempeste di sabbia e tornado possono infliggere danni significativi a strutture e unità.
Un sistema più flessibile e snello
Uno degli obiettivi del team di sviluppo in Civilization 7 è stato quello di ridurre il micromanagement, un aspetto spesso tedioso nei capitoli precedenti. In questo nuovo sistema, l’espansione delle città si basa sulla geografia del territorio, rendendo la scelta della posizione per gli insediamenti più strategica che mai. Inoltre, il giocatore non ha più il controllo diretto su ogni singola azione. E’ possibile fondare avamposti, che possono evolversi in città specializzate oppure rimanere semplici insediamenti strategici. La crescita delle città è ora notevolmente più fluida e immediata.
Le unità Lavoratori sono scomparse, semplificando ulteriormente la gestione delle migliorie territoriali. È sufficiente cliccare su una tessera per costruire istantaneamente e gratuitamente infrastrutture come miniere, piantagioni, fattorie o accampamenti. Inoltre, è possibile combinare più edifici per creare quartieri (distretti) che offrono bonus specifici e possono essere ulteriormente potenziati con strutture più avanzate nelle epoche successive.
Quando un avamposto viene fondato in Civilization 7, genera un centro urbano iniziale che non offre subito opzioni produttive, ma ha il potenziale per espandersi. In seguito, il giocatore può decidere se trasformare l’insediamento in una città vera e propria, sbloccando così le funzionalità economiche e produttive complete. Uno degli aspetti maggiormente migliorati in Civilization 7 è il sistema diplomatico, ora più ricco e immersivo rispetto ai capitoli precedenti. Stabilire relazioni con altre civiltà non è più una semplice questione di trattati statici, ma un processo dinamico che introduce una nuova valuta strategica: l’influenza.
L’influenza è una risorsa chiave che permette di organizzare eventi culturali condivisi, stringere alleanze economiche e ottenere il supporto della popolazione in caso di guerra. Può anche essere utilizzata per influenzare altre nazioni a livello commerciale o politico, rendendo la diplomazia un elemento centrale del gioco. Azioni come denunciare, aprire confini o stabilire amicizie ora richiedono un investimento di influenza, cambiando radicalmente l’approccio alle interazioni diplomatiche. Il tutto è supportato da un’intelligenza artificiale migliorata, capace di adattarsi alle strategie del giocatore e di rispondere in modo più realistico alle dinamiche geopolitiche.
Sul fronte militare, Civilization 7 introduce una novità significativa nella gestione delle truppe. Ora è possibile reclutare unità militari e raggrupparle sotto il comando di un comandante, una figura speciale che funge da punto di riferimento per la strategia bellica. I comandanti consentono di organizzare fino a sei unità in un unico esercito, semplificando i movimenti sulla mappa e ottimizzando le tattiche di combattimento.
Quando le unità operano all’interno dell’area di influenza del comandante, possono coordinare i loro attacchi e ottenere potenti bonus. Durante le battaglie, il comandante accumula esperienza e può avanzare di livello, sbloccando nuove abilità attraverso un albero delle competenze dedicato. Queste abilità includono tattiche avanzate come la terra bruciata o formazioni difensive specifiche, offrendo ulteriori opzioni strategiche al giocatore.
Uno strategico bello da vedere
Abbiamo avuto modo di provare Civilization 7 su PlayStation 5 e, dal punto di vista tecnico, il titolo si comporta egregiamente. A livello grafico, il gioco offre una resa visiva dettagliata , con biomi e oceani realizzati con grande cura. Le città e i quartieri sono rappresentati con un’attenzione minuziosa ai dettagli, sia nella modellazione degli edifici che nella raffigurazione dei leader storici, particolarmente curati e ben caratterizzati. La pulizia grafica è eccellente, sebbene siano presenti alcuni bug minori che, fortunatamente, non compromettono l’esperienza di gioco. I tempi di caricamento, pur non essendo eccessivamente lunghi, avrebbero potuto beneficiare di un’ottimizzazione maggiore, soprattutto durante le transizioni tra le epoche.
Sul fronte sonoro, il team di sviluppo di Civilization 7 ha svolto un lavoro notevole. La colonna sonora accompagna l’esperienza di gioco in modo coinvolgente, adattandosi dinamicamente al passaggio delle epoche e mantenendo sempre un tono immersivo e piacevole. Un plauso particolare va al doppiaggio, con una menzione speciale per Gwendoline Christie, celebre per il ruolo di Brienne di Tarth in Game of Thrones, che presta la sua voce alla narrazione in lingua originale.
L’interfaccia di Civilization 7 presenta luci e ombre: se da un lato il design estetico è gradevole e moderno, dall’altro l’usabilità risulta talvolta poco intuitiva, con alcune funzionalità nascoste che possono spezzare il ritmo dell’azione. Per quanto riguarda i controlli, l’utilizzo del DualSense su PlayStation 5 può inizialmente apparire macchinoso, ma con un po’ di pratica diventa più agevole e naturale. Nel complesso, il team di sviluppo ha realizzato una conversione solida per console. Civilization 7 è completamente localizzato in italiano, con sottotitoli di ottima qualità che rendono l’esperienza accessibile e coinvolgente per il pubblico nostrano.