Il mondo Pokémon è estremamente affascinante, e attira l’attenzione di chiunque: dopo più di 25 anni dall’uscita della prima generazione, il parco titoli è piuttosto vasto, anche solo calcolando la serie principale.
Quindi, dopo averli provati tutti, ho deciso di fare una personale classifica su quali siano i migliori giochi della saga: va premesso però che ogni gioco Pokémon ha un suo valore e i suoi lati positivi, e che quindi, anche quelli che si trovano nelle posizioni più basse, non possono essere classificati come “brutti”.
Inoltre ci tengo a precisare che non si tratta di una classifica assoluta, dato che è impossibile dare una valutazione senza necessariamente immettere una minima quantità di variabili soggettive. In sintesi, il gioco della tua infanzia è, e continuerà a essere, in cima alla tua classifica, e nessuno potrà dire il contrario.
Fatte queste doverose premesse, direi che possiamo iniziare con la classifica.
17 – X e Y
Nonostante la presenza di una delle meccaniche più belle di tutto il franchise, ovvero la MegaEvoluzione, Kalos è indubbiamente la regione Pokémon meno interessante: la storia è assai scarna e molto banale, i leggendari sono poco raccontati durante il corso dell’avventura, la presenza di Zygarde è del tutto decontestualizzata e i pochi momenti interessanti, come la storia di AZ sono poco descritti.
Il tutto accompagnato da una bassissima difficoltà che non da alcun grado di sfida al giocatore: direi che non mancano i motivi per cui questi titoli, palesemente incompleti, non debbano stare all’ultimo posto.
16 – Rosso Fuoco e Verde Foglia
I primi remake di Kanto, nonché i primi remake in generale della storia Pokémon, purtroppo non salgono molto nella nostra classifica. La motivazione è la mancanza di innovazione: questi due titoli non hanno portato nessun miglioramento, se non grafico e nella presenza del Settipelago, ad una regione che di base non è molto brillante.
Se da un lato questi giochi non hanno grandi punti di forza, dall’altra non hanno neanche particolari criticità e per questo si meritano il penultimo posto.
15 – Rubino Omega e Zaffiro Alpha
In tema di remake, passiamo a i primi remake che hanno trasportato un gioco bidimensionale nella terza dimensione. Questi due giochi giovano di alcuni punti di forza notevoli, come delle stupende nuove MegaEvoluzioni o la meccanica dell’Ipervolo o ancora l’episodio Delta, ma, per la sua natura di remake, si trascina dietro anche le criticità del gioco originale.
Hoenn indubbiamente è la peggiore regione per terraformazione e il meme “Too much water” rappresenta a pieno questo problema.
14 – Ultrasole e Ultraluna
Dobbiamo ammetterlo, l’epoca del 3DS è stata la meno brillante per il franchise ed è il periodo dove molti giocatori hanno abbandonato la saga.
UltraSole e UltraLuna sono i giochi con il Pokédex più grande di sempre, ma sono quelli che mi hanno lasciato meno sensazioni in assoluto: infatti gran parte dello stupore viene perso se si hanno giocato prima Sole e Luna, e novità come l’Ultramegalopoli non sono degne di nota. L’unico evento carino risulta essere l’episodio Rainbow Rocket, che, con la presenza di tutti gli antagonisti, da un senso di stupore.
13 – Sole e Luna
Sole e Luna sono dei titoli controversi, dato che presentano delle novità interessanti, ma non tutti brillanti allo stesso modo. Se da una parte abbiamo la prova del giro delle isole, che cerca di smuovere le fondamenta della saga, rimuovendo le palestre, abbiamo anche le Mosse Z, che non reggono il confronto con le Megaevoluzioni della generazione precedente.
Da un lato Cosmog, che ci mostra una nuova concezione di Leggendario, che come ogni altro Pokémon può evolversi, dall’altro abbiamo Necrozma catturabile nell’erba alta. Insomma, un titolo con del potenziale mal sfruttato, che avrebbe potuto dare sicuramente di più e che si trova appena sotto la sufficienza nella mia scala di valutazione personale.
12 – Let’s Go Pikachu e Eevee
Come mai questi due titoli sono così in alto in classifica e non sono all’ultimo posto? Ma non sono stati criticati da tutti?
Secondo me questi sono degli ottimi giochi, ma non sono stati compresi: infatti il target non sono gli adulti veterani, ma i bambini neofiti. Se si entra in quest’ottica, i titoli cambiano completamente aspetto e acquistano il valore che meritano.
Secondo me, il loro più grande difetto è essere canonicamente dei titoli main line: se fossero stati degli spinoff, nessuno avrebbe avuto nulla da ridire.
Hanno comunque dei punti negativi, come Pokémon abnormi in percorsi microscopici? Sì.
Sono l’ennesimo remake di Kanto e nessun fan ne può più? Assolutamente sì.
11 – Diamante Lucente e Perla Splendente
Freschi di uscita, Pokémon Diamante Lucente e Perla Splendente hanno sorpreso i fan in negativo. Infatti possiamo dire che questa coppia di titoli sono i remake meno innovativi di tutta la saga, e se non fossero stati accompagnati da Leggende Pokémon: Arceus, avrebbero lasciato fin troppo amaro in bocca.
Anche se lo stile chibi può non piacere a tutti, dal punto di vista grafico e delle animazioni sono impeccabili e anche il comparto ludico e narrativo sono molto buoni, frutto dei giochi per usciti per Nintendo DS su cui sono basati.
Nonostante alcune modifiche che hanno sbilanciato lo scheletro originario, si è risusciti a togliere parte della ruggine dei giochi originali, creando un titolo buono per far iniziare i nuovi giocatori.
10 – Rubino, Zaffiro e Smeraldo
“Too much water”: questa è la critica che si deve muovere necessariamente a Hoenn, ma nonostante questo, i giochi di terza generazione hanno dato una nuova marcia alla serie, preparando il terreno per l’epoca d’oro che sarebbe poi venuta su Nintendo DS.
Infatti è proprio grazie a loro se oggi abbiamo il meteo dinamico, un box più simile a quello che vediamo ancora oggi, l’introduzione delle lotte in doppio, ancora oggi cardine del competitivo Pokémon: e poi la miglioria senza la quale oggi non saremmo mai potuti sopravvivere, le “Scarpe da Corsa“.
Questa, pur essendo l’ultima, è ancora una delle generazioni che non presenta la differenziazione Speciale – Fisico delle mosse, ma il tutto veniva attribuito ai tipi.
9 – Spada, Scudo e DLC
Pokémon Spada e Scudo mi sono piaciuti? Ad anni dalla loro uscita, non sono ancora riuscito a comprenderlo. Infatti, forse a fronte di aspettative troppo alte, date dall’arrivo su una console fissa (anche se solo in parte), mi sarei aspettato molto di più.
Inoltre il taglio del Dex nazionale era stato giustificato con una necessità di Game Freak di dedicare più tempo alla qualità grafica dei mostriciattoli e delle loro animazioni: io purtroppo non l’ho vista e mi sono sentito quasi “truffato“.
La nuova meccanica è molto bella e divertente, e il suo essere esageratamente scenica, ma in maniera contestualizzata, è un fattore che apprezzo particolarmente: ma non mi ha convito molto la storia poco raccontata e limitata a pochi momenti durante tutto l’arco della campagna, che poteva dare di più, soprattutto in relazione alla presenza di personaggi piuttosto belli come Hop, che necessitavano di essere narrati in modo diverso.
La vera ancora di salvezza, a parer mio, però sono stati i DLC, specialmente il secondo, che hanno ribaltato il mio parere sui titoli di 8 generazione.
8 – Rosso, Blu e Giallo
Iconici: non c’è altro modo di definirli. Se non fosse stato per loro nulla di tutto questo sarebbe mai esistito e probabilmente la storia del mercato videoludico sarebbe andata in una direzione profondamente differente. Ma non è questo di cui dobbiamo parlare: noi dobbiamo discutere dei giochi e non del brand che hanno generato.
Togliendo l’effetto nostalgia, questi giochi sono invecchiati male e la loro età si fa sentire: tralasciando lo stile grafico, che io personalmente apprezzo, i punti deboli sono ben visibili. Meccaniche legnose, una quantità di Bug e Glitch che ancora oggi, a 25 anni di distanza danno ancora molto da parlare: il comparto tecnico è veramente tremendo e dobbiamo farcene una ragione.
Al contrario il mondo di gioco è veramente bello, e negli anni in cui sono usciti, erano veramente dei giochi innovativi e non mi stupisce il fatto che abbiano attirato così l’attenzione: il brivido della scoperta che davano, e possono dare tuttora a chi li riscopre per la prima volta, sono il punto di forza di questi giochi, che possiedono il primato di essere i giochi più venduti di sempre del brand.
7 – Diamante e Perla
Per tutti, i fan della 4 generazione, mi spiace dirvelo, ma non ritengo che Diamante e Perla siano i migliori giochi Pokémon.
I titoli presentano una struttura di gioco fantastica, con dei dungeon, come il Monte Corona, al dir poco strepitosi, e ancora oggi mi stupisco di come abbiamo fatto da piccoli a risolverli muovendoci quasi a caso.
Indubbiamente a lore, presente nelle lastre, a Memoride, nella biblioteca di Canalipoli, e in tantissimi altri posti, è il punto forte di questi giochi, e sono le basi per chi vuole ricostruire la storia e la cosmogonia del mondo Pokémon.
Dal mio punto di vista il team Plasma è il tallone d’Achille, dato le azioni di Cyrus, e quindi di tutto il team che lo segue, sono poco giustificate e mi sembrano spesso fini a se stesse.
A questo vorrei aggiungere un dettaglio parecchio fastidioso: ma ritengo che in questo caso, un video valga più di mille parole…
https://www.youtube.com/watch?v=-gCvQiFUyC4
6 – Bianco 2 e Nero 2
Il punto forte di un nuovo gioco secondo me è l’effetto sorpresa: per questo motivo non sono un amante dei “terzi titoli”, che era solita produrre Game Freak fino a un po’ di anni fa.
Bianco 2 e Nero 2, nonostante per me non siano migliori degli originali, sono comunque una buona coppia di titoli: l’idea di mostrare al giocatore che il mondo Pokémon è vivo e che la storia prosegue, anche senza un nostro intervento come protagonista è per me qualcosa di fantastico.
Il tutto accompagnato, da una nuova storia, una nuova parte di mappa, già presente nei titoli precedenti, ma finalmente esplorabile, e un personaggio molto bello e intrigante come Acromio rendono questi due titoli l’ingresso perfetto per l’olimpo dei giochi più belli.
5 – Leggende Pokémon: Arceus
L’ultimo arrivato entra di diritto nella Top 5 senza “se” e senza “ma”.
LPA era la scossa che ogni fan necessitava di avere: ribaltare ogni nostra abitudine è stata l’idea migliore che Game Freak potesse avere. Non solo il nostro avversario è tra i migliori mai scritti, la storia ci ha fatto rivivere quella sensazione di scoperta e di imprevedibilità che stavamo perdendo.
Il tutto immerso in un gameplay molto semplice, ma al contempo divertente e ben contestualizzato: insomma voglio premiare tutta questa innovazione, che mia ha fatto sobbalzare dalla sedia dopo tanto, troppo tempo, volutamente sorvolando i limiti tecnici del gioco, tutt’altro che trascurabili, e che non permettono a Leggende Pokémon: Arceus di essere il miglior gioco di sempre.
4 – Platino
Se ad un ottimo gioco, aggiungiamo delle ottime novità, non può che uscire qualcosa veramente di livello. Pokémon Platino è l’unico “terzo titolo”, che mi piace più degli originali, dato che mantiene tutto ciò che c’era di bello in Diamante e Perla e lo enfatizza, donandogli un nuovo fascino.
Giratina è uno dei Pokémon secondo me più interessanti mai ideati: l’idea di dell’Angelo Caduto reso Pokémon è affascinante e da quel tocco in più al mito della creazione. Il viaggio nel Mondo Distorto, e il mondo distorto stesso sono uno dei momenti più alti di sempre ed era una delle mancanze che più ho sentito in Diamante Lucente e Perla Splendente.
Platino è la cornice di un quadro, che era già bello da solo, ma che ora rende tutto il suo splendore: con platino comprendo chi adora Sinnoh e la 4 generazione.
3 – Oro, Argento e Cristallo
Medaglia di bronzo per questo trittico di titoli a cui non si può dire nulla, se non fare un inchino e togliere il cappello. Rosso, Blu e Giallo sono stati la miccia, ma senza Oro, Argento e Cristallo, la bomba Pokémon non sarebbe mai esplosa.
I giochi sono riusciti a dare un filo di continuità che nessun altro titolo nella serie è riuscito a ricreare: ancora oggi non sono in grado di spiegarmi come Game Freak sia riuscita a mettere dentro una cartuccia per GameBoy due regioni Pokémon intere.
Nulla secondo me ai tempi della loro uscita, poteva dare la possibilità di esplorare così tanto come questi giochi con Johto e Kanto: se hanno stupito me ora, che per la mia giovane età non ho potuto vivere direttamente quei momenti, non posso immaginare cosa abbiano potuto provare i bambini di fina anni ’90.
2 – Bianco e Nero
Eterna battaglia: meglio la 4 o la 5 generazione di Pokémon? Per me la battaglia la vincono Bianco e Nero con una delle storie più belle di tutto il mondo Pokémon e una regione molto lineare, forse troppo, ma che lascia brillare veramente i suoi protagonisti: i Pokémon stessi. Nessun gioco Pokémon come la 5 generazione ti fa adorare ogni singolo Poket Monsters, seppur alcuni design siano oggettivamente discutibili, perché banalmente nessun altro gioco ti fa catturare solo Pokémon nuovi fino alla Lega.
Abbiamo anche Ghecis e il team Plasma, il miglior team malvagio mai scritto, dato che ogni loro azione, seppur sbagliata, è comprensibile se non addirittura condivisibile dal giocatore: a differenza di tutti gli altri, non sono banali e le loro azioni non sono fini a sé stesse.
E poi c’è lui, il personaggio più bello di sempre, Natural Harmonia, comunemente chiamato N: il rivale più completo e affascinante ideato per un gioco Pokémon. Dai comportamenti al design nulla è sbagliato un lui, per questo la sua sola presenza alza l’asticella ad un livello inarrivabile da qualsiasi altro titolo, se non fosse per…
1 – Oro HeartGold e Argento SoulSilver
Questi sono quelli che, al di là di ogni considerazione soggettiva che è possibile fare, possiamo definire i migliori giochi Pokémon.
Il comparto tecnico-grafico, pecca più grande dei titoli originali, è stato altamente migliorato, rendendo più fruibile a tutti, quello che già anni prima potevano dare Oro, Argento e Cristallo, ovvero il gioco Pokémon più completo in assoluto, dove nulla e fuori posto, dove ogni cosa è interessante e che ha una durata e una rigiocabilità impareggiabile.
Inoltre l’aggiunta di eventi come quello di Celebi, che permettono di conoscere di più su alcuni personaggi, sono la ciliegina su un’ottima torta, che secondo me nessun altro titolo o remake riuscirà mai a superare.