In questo periodo così difficile siamo stati costretti a rimanere in casa e molti stabilimenti hanno dovuto interrompere la produzione dei propri prodotti. Tutto ciò ha regalato un po’ di pace al pianeta che ha cominciato a dare segnali di ripresa, segno che l’uomo intacca quotidianamente il benessere della terra compromettendo tutto ciò che vive e prospera. Il dover restare in casa è stata una delle cose più difficili da fare per molti, ma per fortuna il mondo videoludico ci ha permesso di impegnare il nostro tempo evitando così degli stati d’animo dannosi per la nostra psicosi.
Il dover restare chiusi in casa può generare irritabilità nei soggetti più sensibili e in casi più particolari anche depressione, ma tra console e PC ognuno di noi ha potuto impegnare i propri pomeriggi altrimenti noiosi. Oggi ti voglio parlare di un titolo che ho particolarmente apprezzato per la capacità di far riflette l’utente su ciò che sta accadendo al nostro pianeta. Non è facile che un titolo del genere venga apprezzato, soprattutto in un mercato in cui vanno sempre più di moda gli sparatutto e gli open world, ma Cloud Gardens è riuscito, nonostante io sia un giocatore della saga di Call of Duty, a stupirmi con la sua filosofia naturalistica e giocabilità rilassante.
Ho iniziato a giocare a Cloud Gardens convinto che sarebbe stato l’ennesimo flop di una software house, ma dopo un paio di livelli mi sono completamente isolato dal mondo esterno intraprendendo il viaggio offerto dal titolo tra luoghi abbandonati e strutture decadenti. Nel corso del game-play sono stato spinto ad esaminare ogni angolo del luogo in cui mi trovavo e ogni volta che trovavo un nuovo seme da far crescere la curiosità e la voglia di abbellire quei parcheggi abbandonati o i tralicci ormai ossidati dal tempo aumentava.
“Mostrami il tuo giardino (Cloud Gardens) e ti dirò cosa sei” – Alfred Austin
Come ho già detto, Cloud Gardens è un titolo rilassante ma con un messaggio importante rivolto al giocatore. In ogni livello siamo liberi di scegliere dove far prosperare i nostri semi e sarà nostro compito aiutare la terra a riappropriarsi dello spazio che noi stessi gli abbiamo sottratto. Nel voler evitare di essere tirato fuori dal mondo tranquillo, quasi surreale, di Cloud Gardens ho deciso di silenziare tutto il mondo reale e ad un tratto il game-play è diventato quasi reale.
Non dovremo semplicemente far crescere un albero o qualche arbusto, ma sarà necessario ripopolare quegli spazi abbandonati, un po’ come nel film Io Sono Leggenda. La natura da sempre cerca di comunicarci che la coesistenza è possibile, basterebbe saper apprezzare ciò che ci viene offerto quotidianamente e Cloud Gardens è proprio quello che cerca di comunicare. Oltre a dover piazzare i semi delle nostre piante, al fine di far crescere i nostri arbusti ed i nostri alberelli, dovremo utilizzare degli elementi simbolo dell’inquinamento come pneumatici, condizionatori, carrelli vaganti e vecchie auto.
Prenditi qualche ora per te, stacca la spina e respira su Cloud Gardens
Nei vari scenari fluttuanti di Cloud Gardens sarai solo con i tuoi semi, da trovare sul posto, e con delle tristi costruzioni di cemento ormai abbandonate, l’unica “compagnia” che avrai saranno dei corvi neri. Il titolo è stato realizzato con una celata psicologia di protezione nei confronti della natura e tutto è basato sulla crescita e sull’abbellimento di luoghi tristi e poco rassicuranti attraverso diverse tipologie di semi.
Cloud Gardens offre svariate ore di gioco, grazie anche alle ambientazioni divise in sei categorie, ovvero, Higways, The Junkyard, Rooftops, The Greenhouse, Heavy Industry e Train Station. Le prime tre categorie sono già totalmente accessibili, mentre The Greenhouse presenta soltanto due scene sbloccate e le restanti due categorie sono ancora in via di sviluppo. Durante la nostra operazione di ripopolamento otterremo semi diversi fra loro con peculiarità che li distingueranno gli uni dagli altri.
All’inizio avremo a nostra disposizione un classico seme di glicine, una vite che con i suoi fiori ci farà ottenere ulteriori semi e successivamente troveremo, già sul luogo, i semi di una pianta grassa e un muschio molto invasivo. Insomma, a nostra disposizione avremo diversi “aiutanti” dalle capacità particolari, non dovremo fare altro che aiutare il glicine, il cactus ed il muschio a riprendersi il proprio spazio.
Come ben sappiamo la natura ha i suoi equilibri e anche qui dovremo rispettarli, infatti non basterà mettere piante e fiori un po’ dove capita, dovrai giocare d’astuzia e cercare di posizionare prima i semi nei punti strategici e successivamente i frigoriferi abbandonati, le biciclette, le sedie di plastica, i barili di petrolio, le bottiglie di birra ed i pneumatici. Quest’ultimi genereranno una sorta di fertilizzante per le piante che inizieranno ad espandersi fino a dare i loro frutti. La sfida principale? Ripopolare il luogo abbandonato fino al completamento del cerchio in basso a sinistra aiutandoci con dei “rifiuti fertilizzanti” e delle piante alquanto invasive.
Non riesci a proseguire su Cloud Gardens? Allora “salta questo livello”
Al momento Cloud Gardens è in via di sviluppo, ma l’accesso anticipato garantisce già ore di relax per gli appassionati naturalisti dal pollice verde. Nel corso del game-play potresti trovarti in situazioni di stallo in cui potrebbe non essere chiaro quale sia stato l’errore e per sopperire a tutto ciò gli sviluppatori hanno inserito un comodissimo tasto “salta questo livello”. Attraverso questa comoda funzione potrai saltare un livello che non riesci a superare potendoci comunque tornare nel caso in cui volessi riprovarci.
Cloud Gardens – Conclusioni
In quanto tempo si finisce Cloud Gardens? Be’, non esiste un tempo prestabilito, non c’è una storia, delle quest secondarie o degli obiettivi da sbloccare per avanzare, tutto è a discapito del giocatore. Potremo restare ore in un luogo cercando di abbellirlo e non soltanto a ripopolarlo, ma questa è una scelta che spetta soltanto a noi. Una volta completato il livello niente ci skipperà al prossimo e nel caso in cui volessimo analizzare nel dettaglio tutti gli angoli del luogo potremo farlo senza alcuna limitazione.