Sono un super affezionato di Cobra Kai, la serie TV nata su Youtube RED e sdoganata, poi, su Netflix. Sono uno di quelli che l’ha vista in lingua originale, proprio sulla piattaforma di streaming creata da big G. Era logico aspettarsi, quindi, che una volta annunciato un videogame dedicato alle vicende di Johnny Lawrence e Daniel LaRusso, il mio hype schizzasse alle stelle, tra l’altro ho pure scritto un articolo con i 10 karateka migliori dei videogiochi, proprio per celebrare Cobra Kai. Se non l’hai ancora vista, ti consiglio caldamente di darci un’occhiata poiché siamo di fronte ad un’opera piena di citazionismo del materiale originale, ovvero Karate Kid, ma soprattutto piena di una carica eccezionale.
Su una serie basata su un’opera anni ’80 ci si poteva aspettare che un gioco, ad essa dedicato, fosse di un genere estremamente in voga in quella decade. Cobra Kai: The Karate Kid Saga Continues è un picchiaduro a scorrimento alla vecchia maniera, ovvero tipo: Final Fight, Double Dragon o Streets of Rage.
È stato fatto un buon lavoro? Sì, ma poteva essere fatto meglio, specialmente dal punto di vista tecnico.
Cobra Kai Never Dies
Il gioco si apre con una scena che vede Eli “Hawk” e Demitri, ovvero i due ex amici, che vengono richiamati in presidenza per continue risse all’interno dell’edificio scolastico. Dopo questo dovremo scegliere con quale fazione schierarci: il Cobra Kai oppure il Miyagi-do. Se sceglieremo il Cobra Kai, la scena si sposterà sul personaggio protagonista della serie, ovvero Miguel, che riceve un biglietto, apparentemente dalla sua ex fidanzata Sam, figlia di Daniel LaRusso, la quale lo invita ad incontrarsi al minigolf.
Arrivato qui, Miguel, riceverà un’imboscata da Trey e Cruz, ovvero due delinquenti che nella serie ricattavano Robby Keene, il figlio di Johnny Lawrence. Se al contrario sceglieremo il Miyagi-Do, la scena sarà la medesima, ma con Sam al posto di Miguel.
Man mano che andremo avanti nei vari livelli aggiungeremo un pezzettino alla lore del titolo, la quale è slegata dalla serie TV, tuttavia presenta gli stessi personaggi che abbiamo imparato ad amare ed apprezzare. Il tutto è un semplice pretesto per poter affrontare gli svariati livelli di gioco e menare le mani a più non posso. Tuttavia per riuscire a vedere il vero finale di Cobra Kai: The Karate Kid Saga Continues, dovremo affrontare la compagna due volte, alternando il Cobra Kai e il Miyagi-Do.
Strike Hard, Strike First, No Mercy
Dal punto di vista del gameplay, il quale è la parte meglio riuscita di questo Cobra Kai: The Karate Kid Saga Continues, ci troviamo di fronte ad un picchiaduro a scorrimento alla vecchia maniera. Appena avviato il titolo, il senso di deja-vù con Streets of Rage è stato davvero alto. La scelta del dojo con cui iniziare è importante, visto che da questo, oltre che i personaggi, cambieranno anche il set di mosse. Se sceglieremo il Cobra Kai, tutti i nostri colpi saranno contraddistinti dall’elemento fuoco, nel caso del Miyagi-Do, invece, avremo il ghiaccio come nostro fido compagno.
I combattimenti sono estremamente divertenti e si riescono a capire i comandi quasi da subito: un tasto per pugni, un altro per calci, uno per la schivata ed infine l’altro per il salto. Mischiandoli si potranno fare degli attacchi concatenati i quali, oltre ad essere belli da vedere e soddisfacenti da fare, riempiranno la nostra barra della super mossa. Quando questa sarà carica, infatti, semplicemente premendo i due tasti dorsali, verrà eseguita una combo che farà non pochi danni ai nostri avversari.
Oltre a questo, se noi combineremo i tasti sul retro del controller a quelli principali, eseguiremo dei colpi altamente spettacolari, i quali si divideranno in 4 personalizzati per ogni personaggio e altri 4 per dojo scelto. Dovremo alternare bene questo tipo di mosse visto che lo schiacciare a casaccio i tasti è una tecnica che non paga. Usare un minimo di strategia, per battere gli avversari che verranno proposti a schermo, sarà fondamentale e questa è una cosa altamente apprezzabile.
Avremo, oltre ai due dojo da scegliere, anche quattro personaggi per ognuno di essi. Questi si potranno alternare, nella stessa partita, premendo semplicemente uno dei tasti della croce direzionale. Come dicevo prima ogni personaggio avrà quattro mosse speciali personalizzate (più quelle del dojo di appartenenza) e queste verranno sbloccate man mano che progrediremo nell’albero delle abilità. Infatti ogni volta che sconfiggeremo qualcuno, il nemico farà cadere delle monete che dovremo raccogliere. Una volta prese queste potranno essere spese per migliorare i nostri personaggi con abilità e nuovi colpi sempre più devastanti e visivamente spettacolari.
Inoltre, sempre per guadagnare le preziose monete, dovremo cercare di eseguire determinate azioni durante le nostre scorribande. Cercare di fare eliminazioni ambientali per esempio, oppure finire il livello non facendo morire nessuno dei nostri personaggi. Se riusciremo nell’impresa, ci verranno dati dei bonus i quali si trasformeranno, anche questi, in denaro sonante, spendibile per la crescita dei nostri personaggi e il miglioramento del nostro dojo.
Metti la cera, togli la cera
Da un punto di vista grafico Cobra Kai: The Karate Kid Saga Continues è il classico gioco senza infamia e senza lode. Si poteva fare sicuramente qualcosa di più, visto che per rendere i personaggi di gioco, è stata utilizzata la tecnica della grafica cartoonesca. Il livello di dettaglio non è nulla di che, anche le sembianze dei vari personaggi non è delle migliori, se a questo aggiungiamo il fatto che ogni tanto si presenta qualche bug che blocca gli oggetti e le monete che gli avversari sconfitti lasceranno cadere, il giudizio non può che essere negativo.
Anche le scene di intermezzo non mi hanno impressionato, con ampio uso di disegni statici per spiegare la lore di Cobra Kai: The Karate Kid Saga Continues. Avrei preferito qualche animazione in più. C’è da dire che per un titolo del genere la grafica passa in secondo piano, poiché il tutto si basa sul gameplay frenetico e divertente, infatti la sufficienza del voto è data dal fatto che anche nelle parti dove avremo tantissimi nemici, non ho notato nessun tipo di rallentamento.
Discorso diverso per quanto riguarda il reparto sonoro. Qui stato fatto davvero un buon lavoro, con musiche che rievocano la verve scanzonata della serie con basi rock anche un po’ tamarre. Oltre a questo, ciliegina sulla torta, è l’utilizzo delle voci degli attori originali per le battute dei vari personaggi (chicca che solo chi ha visto la serie in lingua originale riuscirà a captare).
Concludendo
Cobra Kai: The Karate Kid Saga Continues è un gioco molto divertente, che nasconde sotto la sua anima caciarona un ottimo gameplay, dove, al contrario di quello che si pensi, ci vuole un minimo di strategia e non solo un premere i bottoni a casaccio. Oltre a questo lo sviluppo dei personaggi, tramite albero delle abilità, è fatto in maniera molto buona.
Peccato solo per la grafica che poteva essere fatta meglio, così sembra quasi di giocare ad un gioco della passata generazione, ma si sa, un titolo del genere non cerca il realismo a tutti i costi, però un po’ di cura in più non avrebbe davvero guastato. Ottimo invece il comparto audio, grazie all’utilizzo di musiche davvero azzeccate e alle voci originali degli attori nel doppiaggio.
Se hai adorato alla follia la serie originale questo Cobra Kai: The Karate Kid Saga Continues è un gioco altamente consigliato. Anche se sei un giocatore vecchio stampo, che vuole rivivere un genere ormai caduto nel dimenticatoio, come quello dei picchiaduro a scorrimento, dovresti dargli un’occhiata, potrebbe essere una bellissima sorpresa e regalarti ore e ore di divertimento ignorante. Il gioco è disponibile per PlayStation 4 (versione da noi provata), Xbox One e presto anche per Nintendo Switch.