Ormai è chiaro a tutti, COD Warzone è infestato da cheater sia dentro che fuori le lobby. In una recente intervista, condotta da un noto insider della saga di Call of Duty, è stato portato alla luce un altro grosso problema che affligge il gioco causando però anche danni economici ad Activision. ModernWarzone è uno degli utenti che tiene aggiornati i propri follower su tutte le novità riguardanti COD Warzone e durante una sua live sulla piattaforma viola ha condotto un’intervista improvvisata con un cheater che poco prima ha messo fine alla sua partita.
Those that had access to the #Warzone and #BlackOpsColdWar illegal unlock tool that resulted in their bans are able to simply… redo it.
This tool unlocks every item in both games.
It's a lifetime deal for $35. Full details in our interview here: https://t.co/uJmpwvXRxK pic.twitter.com/kI3WfdXpcz
— ModernWarzone (@ModernWarzone) March 17, 2021
Qualcosa del genere era già stato fatto dal nostro Pow3r(one) nazionale, ma il cheater aveva solamente fatto chiarezza sul perché facesse uso di cheat nelle proprie partite su COD Warzone. Purtroppo però essere un cheater non garantisce soltanto dei notevoli vantaggi in-game, bensì, permette agli “abbonati al servizio” di riscattare gratuitamente i bundle che vengono inseriti nel negozio. Normalmente si dovrebbe acquistare la moneta di gioco, chiamata COD points, e poi riscattare i bundle che più ci aggradano, ma grazie ad un tool (illegale) è possibile accedere ai progetti arma e skin operatore pagando soltanto 35$ una tantum.
La “truffa” su COD Warzone continua
In passato erano stati segnalati dei malfunzionamenti del negozio di gioco a cui non era stata molta importanza, visto che si pensasse fossero dei problemi legati al sovraccarico di utenti interconnessi. Ad oggi Activision non sembra essere a conoscenza di tale problematica, ma qualcuno ha già provveduto a segnalare quanto dichiarato dal cheater per mettere fine a tutto ciò.
Non sappiamo se e quando Activision implementerà il nuovo sistema anticheat annunciato qualche settimana fa, ma la speranza è quella che vengano prese le giuste misure di sicurezza per garantire una miglior esperienza di gioco agli utenti e un ritorno economico ai team di sviluppo che supportano (anche se non come dovrebbero) COD Warzone.
Attualmente, sia la software house che i team di sviluppo sono a conoscenza della presenza dell’aimbot e dei soft-aimbot all’interno del battle royale e hanno già dichiarato che le killcam segnalate dagli utenti, in cui saranno visibili operatori che sfruttano dei presunti cheat, bug e/o glitch, verranno esaminate al fine di applicare una giusta punizione. Stando ai dati rilasciati pubblicamente, su COD Warzone sono stati bannati più di 100.000 account, ma fino a quando basterà creare una nuova email la piaga dei cheater non avrà mai fine.