Il mondo della tecnologia ha fatto passi da gigante in questi ultimi anni e a grazie a determinati strumenti alcune software house hanno portati dei veri e propri attori all’interno dei videogame. Ciò che è accaduto a Rovazzi ha un po’ svelato il mistero che si cela dietro le tecnologie innovative. Nel corso di un’intervista svoltasi nel corso di una live su radio 105, il noto volto della televisione italiana e creatore del “trattore in tangenziale” ha svelato il “trucco” che c’è dietro la realizzazione di alcune skin e/o personaggi del mondo videoludico. La metodologia utilizzata per portare Rovazzi su COD Warzone è stata utilizzata anche per rendere più realistiche le animazioni delle mosse finali.
COD Warzone chiama dei maestri di arti marziali
All’interno del battle royale di Activision sono disponibili svariate skin operatore che danno uno stile diverso ad ogni operatore rendendolo unico nel suo genere. Cambiare i vestiti ad un “avatar” però è la parte semplice, infatti all’interno del team di sviluppo che ha lavorato alla realizzazione di COD Warzone sono stati chiamati anche dei maestri di arti marziali di cui è stata tenuta segreta l’identità. Il perché è presto detto, infatti per far si che le uccisioni tramite mosse finali fossero il più veritiere possibili, dei maestri di arti marziali miste hanno indossato delle tute che registravano i movimenti del corpo. Successivamente i movimenti venivano impartiti ad una sagoma realizzata in CGI sulla quale veniva, poi, applicata la skin dell’operatore.
Così facendo Activision è riuscita a riproporre i movimenti dei maestri su COD Warzone dando vita a quelle che oggi sono definibili come “esecuzioni”. Nonostante la maggior parte degli utenti si sia accontentata di utilizzarle in-game, qualcuno ha ben pensato di eseguirle per davvero, ma anche in questo caso non stiamo parlando di dilettanti. I due amici/colleghi, Noah Fleder, maestro di arti marziali e attore, e Gemma Nguyen, sette volte campionessa del mondo di arti marziali e attrice di film d’azione, hanno deciso di replicare le esecuzioni di COD Warzone con l’ausilio di alcuni allievi delle loro scuole.
Per la realizzazione delle scene mostrate nel video che trovi qui sopra, i due esperti di arti marziali hanno studiato le tecniche utilizzate dai maestri che hanno dato vita ai movimenti delle mosse finali e le hanno rieseguite. Ovviamente rispetto ad una condizione reale le uccisioni tramite esecuzione su COD Warzone risultano più lente e meno naturali, infatti com’è visibile nella Bush League i tempi di reazione sono molto “cinematografici” e quindi, nonostante la notevole velocità da parte dei maestri, alcune scene sono state realizzate con movenze più lente per far si che il giocatore si godi lo spettacolo.
Saper lottare però non è tutto, infatti i due colleghi, Noah e Gemma, hanno spiegato che nell’eseguire determinate azioni è possibile che ci si possa far male visto che delle volte viene eseguito un sollevamento con caduta su schiena. Come è stato fatto dai maestri per le mosse originali, anche loro hanno prima studiato bene le tecniche da adottare per realizzare al meglio le mosse finali di COD Warzone. Nel video postato su Gamology, Noah spiega anche il perché in determinate esecuzioni il bersaglio viene atterrato piazzando dei colpi a mani nude o con arma bianca in dei punti ben precisi.
Un po’ come accade in alcune scene del film di Sherlock Holmes del 2009, determinati punti del nostro corpo, se colpiti nel modo giusto, causano un’ingente quantità di dolore che ci porta ad accasciarci al suolo. Ogni singolo pugno, calcio e/o strattonamento è stato prima studiato e provato in forma lieve sia da Gemma che Noah e poi è stato applicato in combattimento senza causare alcun tipo di danno o lesione al “manichino umano”.