All’interno del mondo videoludico, il panorama del mobile gaming riesce a prendere sempre più piede grazie alla produzione di dispositivi sempre più potenti che riescono a gestire una maggiore potenza di calcolo, comprendendo dalle più varie feature e qualità, fino alla produzione di titoli mobile che certe volte riescono a superare per audience e utenti attivi perfino i classici titoli su PC e console, come il recente Tower of Fantasy oppure Call of Duty Mobile.
Su smartphone si possono trovare ogni genere di titoli in versione pocket, da portare sempre dietro con sé col proprio smartphone, che ormai può trasformarsi in una vera e propria console all’occorrenza. Tra i titoli più gettonati su mobile si ritrovano indiscutibilmente i puzzle game, genere videoludico che racchiude titoli che al loro interno contengono grattacapi o giochi di logica e schemi.
Color Surge è un puzzle game che nella sua semplicità riesce a far divertire, anche se gli stimoli si esauriranno nel giro di pochi minuti grazie ad un’interfaccia molto debole e a un’interattività da migliorare tecnicamente e graficamente.
Color Surge: un Puzzle game intuitivo
Color Surge è un semplice puzzle game che si struttura in maniera spartana, ma in modo efficace: appena avviato il titolo ci si ritroverà davanti alla schermata principale di gioco, col proprio miglior punteggio segnato a centro schermata. Al di sotto del punteggio saranno disponibili tre voci, attraverso le quali sarà possibile selezionare ben tre modalità di gioco:
- Retro;
- Hex;
- Gravity.
Il titolo è un classico puzzle game in stile Tetris: attraverso un gruppo di tre sfere, dai colori variabili, che scorreranno verso il basso partendo dal tetto della visuale, si dovrà cercare di ottenere più punti possibili posizionando tre sfere dello stesso colore sullo stesso piano (orizzontale, verticale o obliquo): facendo ciò, lo spazio occupato dalle tre sfere dello stesso colore si libererà, facendo così cadere gli altri tasselli posizionati al di sopra di esse, generando punteggio e facendo conseguentemente scorrere in modo fluido e ordinato tutte le altre sfere che andranno poi a posizionarsi in tiles diversi, creando in questo modo nuove possibilità di combinazioni.
Delle modalità che non hanno né troppa inventiva, né alcuno scopo specifico
Lo scopo del gioco sarà semplicemente ottenere un punteggio più alto di quello ottenuto precedentemente. Non ci sarà altra sfida, né una modalità multigiocatore o doppia che possa fare in modo di aumentare quell’aria frizzante che in genere va creandosi quando un titolo del genere viene messo a disposizione di un giocatore. Le uniche modalità disponibili saranno esclusivamente quelle elencate precedentemente, le quali differiscono tra di loro per piccoli fattori, se non un singolo fattore.
La modalità Retro non è altro che la modalità classica, ovvero cercare di fare quanti più punti possibili posizionando sullo stesso piano tre o più sfere dello stesso colore, cercando di non riempire mai per intero la mappa di gioco.
La seconda modalità, ovvero Hex, ricorda molto un puzzle game sviluppato da Microsoft per Xbox 360, ovvero Hexic HD. Attraverso le sfere colorate si dovrà ottenere un punteggio pieno sfruttando un sistema di movimento su sfondo esagonale.
L’ultima modalità, ovvero Gravity, non sarà altro che la modalità Hex dotata di “forza di gravità”: ogni volta che tre o più tasselli dello stesso tipo combaceranno, quindi disgregandosi, i tasselli situati al di sopra cadranno verso il basso simulando l’azione della forza di gravità, dunque non rimanendo uniti e compatti ma cadendo a destra o sinistra su altre sfere, in un movimento atto a ricordare una disgregazione.
Poca originalità: dov’è la sfida?
Il problema principale che affligge il titolo è la mancata originalità. Le sole tre modalità disponibili esauriranno tutto l’entusiasmo del giocatore dopo relativamente poco tempo. La mancanza di attività extra, come sfide con altri giocatori, eventi in game o anche soltanto dei semplici obbiettivi, rendono il tutto estremamente monotono e ripetitivo, con la conseguente inattività da parte del giocatore.
In titoli di questo genere è richiesto maggiormente uno sforzo in più per non rischiare d’arrivare al punto di produrre un titolo statico e quasi senza identità, che non possa confondersi nella massa. Al momento, Color Surge non offre ulteriori alternative rispetto alle sole tre modalità di gioco presenti descritte precedentemente che si, sono divertenti, ma dopo una decina di minuti già stancano in quanto monotone e ripetitive.
Comandi poco ergonomici su schermo
Uno dei problemi che affligge maggiormente i mobile game è senza dubbio la problematica riguardante l’ergonomia dei comandi. In Color Surge i comandi sono scomodi, poiché assegnati a dei controlli di piccole dimensioni. In maniera piuttosto semplice il giocatore farà cilecca nel tentativo di compiere uno spostamento o un cambio colore, fattore che indubbiamente ha lasciato l’amaro in bocca anche in sessioni piuttosto brevi.
Color Surge: un puzzle game acerbo che potrebbe migliorare molto
Color Surge non è ancora pronto a sbarcare sui dispositivi mobile a causa della scarsa interattività a lungo termine che il titolo può offrire, passando per comandi e interfaccia grafica fin troppo semplice. I comandi sono scomodi e le modalità di gioco sono poche e deboli, frutto di un semplice copia e incolla con quel piccolo dettaglio diverso che assolutamente non crea un’esperienza di gioco aggiuntiva o alternativa. Color Surge è disponibile gratuitamente su Google Play Store e App Store.