Questo passatempo, infatti, può trasformarsi in una vera e propria professione, a patto di dedicargli tempo e di impegnarsi proprio come se si stesse praticando una normale attività sportiva. Grazie a Internet e alla possibilità di affrontare avversari di tutto il mondo, il fenomeno dei giochi si è ampliato e, oltre ai classici videogame, sono diventati molto comuni gli iGame, come le slot online e il blackjack. Ecco come diventare competitivi negli eSports, ovvero i videogame giocati in maniera competitiva.
Il fenomeno degli eSports
Quello degli sport virtuali è diventato un fenomeno mondiale, il quale continua a superare costantemente i propri record. Gli eSport vengono visualizzati online quotidianamente da oltre 500mila spettatori a livello mondiale, numeri che hanno attirato l’interesse di aziende e di network di ogni genere. Cresce a dismisura la quantità di tornei, i quali si tengono sia in luoghi fisici sia sulla rete, e che spesso si svolgono nell’arco di più giorni. I guadagni di un gamer Pro non dipendono solo dai tornei: trasmettendo le proprie partite tramite i canali di Twitch e creando contenuti è possibile ottenere interessanti ricavi, i quali possono essere ulteriormente incrementati attraverso la vendita di merchandising.
La scelta del gioco
La scelta del giusto gioco è imprescindibile per lanciarsi nel mondo degli eSports. Per trarre il massimo risultato è bene dedicarsi prevalentemente a un unico videogame, così da impararne ogni segreto e acquisirne una perfetta conoscenza. È possibile competere con giochi di ogni tipologia, dalle simulazioni di calcio come FIFA a quelle di corse automobilistiche come Formula 1, dagli sparatutto, tra cui Call of Duty, fino ai giochi strategici, i cui mostri sacri sono Clash Royale e Starcraft.
L’attrezzatura tecnica
I videogame possono essere giocati tramite PC, mediante console e persino attraverso gli smartphone. I tornei competitivi si giocano fondamentalmente su giochi disponibili per console, tra tutte Playstation e Xbox, e su PC, per cui saranno prese in considerazioni queste ipotesi. Per quanto concerne i gamer Pro, è preferibile giocare da PC. I motivi sono molteplici, dalla maggiore disponibilità di periferiche alla possibilità di aggiornare l’hardware del dispositivo, e quindi migliorare in modo costante le performance. Nelle console, infatti, si è solitamente limitati all’hardware integrato e alla presenza di pochi controller. Inoltre, un computer da gaming può essere personalizzato sotto ogni aspetto, compresa l’estetica, ed è consentito persino modificare il gameplay di determinati videogiochi attraverso le apposite mod. Anche le console, comunque, presentano alcuni vantaggi. Il più evidente è rappresentato dall’aspetto economico, poiché per una console di ultima generazione occorre affrontare una spesa di poco superiore ai 500 euro, mentre per acquistare un PC di alto profilo si va ben sopra i mille euro. E infine, la praticità: per giocare con una console non occorre far altro che collegare il dispositivo al televisore o al monitor e iniziare la partita. A prescindere dalla scelta inerente al dispositivo con cui giocare, nella dotazione di un gamer Pro non possono mancare una sedia ergonomica e un’illuminazione ad hoc, le quali abbinano comfort ed estetica. Naturalmente, vi sono dei giochi che richiedono un’attrezzatura tecnica specifica: uno dei casi più semplici da portare come esempio è il volante con pedaliera, obbligatorio per dare il meglio nei giochi racing.
Gli allenamenti
Il gamer è spesso stereotipato come un giovane fuori forma e poco attento all’alimentazione e all’attività fisica. Se si intende diventare un gamer Pro, tuttavia, non si può fare a meno di adottare abitudini sane. Essere in sovrappeso o alimentarsi con cibi grassi, infatti, ha ripercussioni negative sulla reattività e sulla capacità di concentrarsi, qualità indispensabili per un professionista. Stesso discorso è applicabile a coloro che giocano a poker sul casinò live di Betfair, disciplina in cui è necessario essere lucidi e attenti. Praticare esercizi risulta essenziale: stare per numerose ore seduti e in posizioni che non favoriscono il relax provoca lo stress dei tendini e dei muscoli delle braccia e della schiena, fattore che può rivelarsi causa di stop forzati, come spesso capitato a giocatori professionisti. Per cui, dare il giusto spazio all’attività fisica è basilare per non compromettere la carriera. E naturalmente occorrono gli allenamenti specifici con il videogame con il quale si compete: in media un gamer Pro si allena per otto ore al giorno, facendo pratica in solitaria o anche in gruppo, qualora il gioco implichi la collaborazione con altri gamer. E finiti gli allenamenti bisogna non trascurare le normali attività della vita, come quelle sociali e di svago, prendendosi una pausa dal joypad.