Oltre ad un sacco di Monster Energy, il nuovo videogioco di Hideo Kojima è perlopiù fatto da canzoni e colonne sonore originali. I Low Roar, durante una intervista a VG247, hanno dichiarato che il titolo ha salvato la band dal fallimento.
Ryan Karazija, l’attuale cantante della band, era prima il frontman di una band indie-rock formatasi in Islanda chiamata Audrye Sessions. Gli altri band erano Alicia Marie Campbell, Michael Knox e James Leste.
Quando Ryan si è spostato in Islanda, ha creato la band Low Roar ed ha iniziato a produrre un album omonimo, utilizzando il suo computer casalingo. Durante l’intervista ha dichiarato che quando Sony ha richiesto l’utilizzo del brano “I’ll Keep Coming” non sapeva per quale motivo lo volessero.
“Sony ci ha contattato con una mail offrendoci una certa quantità di denaro per poter utilizzare la canzone “I’ll Keep Coming”, e non volevano dirci per cosa volevano usare il brano.
A quel tempo eravamo abbastanza a terra quindi abbiamo accettato. Per poi capire che volevano utilizzare la nostra canzone per Death Stranding”.
Infatti, come ben sappiamo, “I’ll Keep Coming” è stata utilizzata nel primo trailer del videogioco di Kojima Production mostrato durante l’E3 2016, quello in cui viene mostrato Norman Reedus sulla spiaggia mentre abbraccia un bambino.
Dopo questo evento, ovviamente, la popolarità della band ha iniziato a crescere a dismisura. Il cantante ha anche parlato del game designer Hideo Kojima, dicendo “È un uomo amorevole”.
Nel lontano 2016, Kojima discusse dei Low Roar, disse:
“In Death Stranding, la parola “strand” sta per fili e connessioni, e mi sono sentito misteriosamente connesso con quella canzone che ho sentito in un negozio di dischi in Reykjavík due anni fa.
Le canzoni di Ryan hanno sound così sensuali ed unici. Il suo obiettivo non è fare soldi; è più concentrato sull’arte e mostra un gusto davvero originale in tutto, anche nelle cover dei suoi album”.
Durante gli anni i giocatori non sapevavo assolutamente nulla su Death Stranding, e la gente online impazziva, cercando di capire ogni possibile connessione che riguardasse il titolo, ed anche i Low Roar erano inclusi, a causa del giocare di Kojima.
“È divertente, la gente crea queste – e non sto dicendo che siano vere o no – teorie del tutto incredibili ascoltando le nostre canzoni, cercando di capire come queste siano connesse al videogioco.
Ascoltavano le nostre canzoni al contrario o due nostre tracce contemporaneamente, andando avanti o indietro. Oppure cercavano appigli sulla cover del nostro secondo album e pensavano di collegarle al personaggio di Norman Reedus, visto quanto simili fossero. Hanno trovato anche appigli ai miei capelli, piccoli simboli”.
In altre parole, non solo la gente ha iniziato ad ascoltare la band, ma anche cercato di collegarla al gioco in modo così pazzesco da vedere anche cose che non esistono, come sempre quando si parla di lavori così autoriali, soprattutto quando non si hanno così tante informazioni, come all’epoca.
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