Il publisher SEGA insieme a Relic Entertainment è tornato sul mercato con Company of Heroes 3 il quale sarà ambientato durante la Seconda Guerra Mondiale. Nonostante il tema potrebbe sembrare trito e ritrito, il gioco è tutt’altro che noioso e prevedibile. Le sue campagne offrono mappe di altissima qualità e un gameplay strategico davvero coinvolgente.
Il titolo, probabilmente, è uno dei migliori Real Time Strategy (o RTS se preferisci) che sono stati creati negli ultimi anni, tuttavia qualche sbavatura non lo rende fruibile propriamente a tutti. Mi riferisco principalmente al fatto che i requisiti minimi per PC, non sono esattamente sufficienti a far girare il titolo in maniera dignitosa, nonostante siamo di fronte ad un gioco che non dovrebbe richiedere chissà quale PC di ultima generazione per essere fruito.
Nonostante questo, il gameplay risulta davvero eccellente e i momenti di noia sono davvero ridotti al lumicino. Prosegui nella lettura per sapere se Company of Heroes 3 sarà il tuo prossimo acquisto su Steam.
In Comapany of Heroes 3 ci sono temi importanti, non trattati al meglio
La campagna tradizionale di Company of Heroes 3 ha luogo in Nord Africa e vuole raccontare come la Seconda Guerra Mondiale abbia influito sulle popolazioni locali, in particolare sulla comunità ebraica di Bengasi. Sebbene l’obiettivo sia lodevole, la narrazione del gioco, almeno nella maggior parte della campagna, sembra poco focalizzata su questo tema.
Le sequenze animate, tra le varie missioni del gioco, narrano la storia dei combattenti di resistenza libici che si uniscono ai soldati britannici e delle sofferenze che subiscono a causa degli attacchi indiscriminati dei loro alleati contro le fortezze tedesche in zona. Nonostante un plot eccellente, la narrazione sembra mancare di profondità e di contestualizzazione. Inoltre, rispetto ad altri giochi, come Age of Empires 4, manca l’uso di contesti storici e di filmati reali dei luoghi in questione, il che rende la narrazione di Company of Heroes 3 meno dettagliata.
Un RTS, ma con tanto in più
I giochi di strategia in tempo reale, inclusa la saga di Age of Empires, spesso soffrono di una mancanza di vera componente strategica una volta raggiunto un certo obbiettivo. Produci abbastanza unità delle risorse che ti interessano, raggruppale insieme e potrai abbattere praticamente qualsiasi minaccia.
Company of Heroes 3 ha un limite massimo che rende questa situazione meno comune, in più la progettazione della mappa e gli obiettivi che il gioco propone, ti costringeranno a pianificare in modo più efficiente la tua strategia, man mano che proseguirai nel titolo.
In una delle prime missioni, ti verrà chiesto di bombardare un villaggio per scacciare i britannici, poi di tornare indietro rapidamente e di allestire dei blocchi per impedire a una linea di soldati nemici di ritirarsi. Per farlo avrai disposizione alcune squadre di fanteria, dell’artiglieria pesante e diversi veicoli, ma sopratutto dovrai essere particolarmente veloce e sveglio per capire il modo migliore di posizionare la tua squadra lungo le rotaie e le salite rocciose.
Tutto ciò ha trasformato un titolo, che sulla carta dovrebbe essere lento e ragionato, in una frenetica corsa contro il tempo dove, da un carro armato dovrai lanciare granate e nel frattempo posizionare dell’artiglieria con ulteriori mezzi pesanti…ovviamente mentre la fanteria, ovvero le unità “sacrificabili“, respinge i rinforzi dei nemici.
Company of Heroes 3 è pieno zeppo di questi momenti tesi e di obiettivi non convenzionali come quello che ti ho appena descritto, ovviamente ci sono fasi più rilassate come ad esempio l’immancabile “cattura un avamposto“. Tutta questa varietà rende ogni parte del titolo fresca e imprevedibile, grazie sopratutto all’efficace intelligenza artificiale della CPU e alla diversità delle unità a disposizione del nemico.
Oltre a questo Company of Heroes 3 da moltissima importanza a farti capire come muoverti all’interno del gioco, grazie a tutorial efficaci e un’interfaccia utente molto pulita. Tuttavia, ci sono alcuni punti particolarmente fastidiosi e non gestiti a dovere, come ad esempio il dover dire tutte le volte ai carri armati di invertire la marcia quando si muovono, per non esporre i loro lati vulnerabili o dover attivare manualmente i rinforzi presso i punti di guarigione.
La campagna in Nord Africa di Company of Heroes 3 è senza dubbio ottima, ma è la campagna italiana a far fare il salto di qualità al titolo. Questa adotta un approccio strategico simile a Warhammer e non solo è particolarmente brillante, ma fa anche un lavoro migliore nel far riflettere il giocatore sugli effetti che la guerra ha sui suoi protagonisti, siano essi civili oppure soldati.
Una breve guida copre lo sbarco in Sicilia, prima di saltare alcuni degli aspetti più confusi di questa campagna e riprendere appena prima dell’invasione di Salerno. Qui imparerai alcuni dei concetti base di questa campagna. Una volta fatto questo potresti pensare di essere all’interno di una modalità secondaria e non troppo approfondita, ci penserà il gioco a farti cambiare idea svelando la mappa del sud Italia in tutta la sua interezza. Da qui in poi dovrai solo decidere quale sarà la strategia migliore per arrivare a Roma.
Inizierai con solo due comandanti, il tipico americano sfacciato che vuole spingere avanti rapidamente a più non posso e un ufficiale britannico altrettanto stereotipato che preferisce catturare territori e rafforzare le linee di approvvigionamento in maniera nettamente più cauta. Inizierai a reclutare pian piano altri combattenti che si uniranno alla tua causa, incluso il leader di un gruppo di partigiani italiani il quale si opponeva a Benito Mussolini e che ora vuole cacciare i nazisti (praticamente manca solo il sottofondo di Bella Ciao). Ognuno ti chiederà di prendere alcune decisioni in punti chiave, decisioni che influenzeranno pesantemente lo sviluppo della tua campagna, ma sopratutto come dovrai proseguire la strategia che hai deciso di adottare.
Alcune di queste decisioni hanno una soluzione corretta ovvia, almeno inizialmente. Chiedere un bombardamento navale per indebolire le difese nemiche ha senso. Altre decisioni hanno conseguenze più serie. I bombardamenti prima della missione potrebbero indebolire le difese nemiche, ma potrebbero anche cambiare la mappa e fornire all’avversario l’opportunità per posizionare trappole tra le macerie o trovare nuovi nascondigli. Una campagna di successo richiede concessioni tattiche e un livello di pianificazione che va oltre la semplice distruzione dell’avamposto nemico.
Le mappe in Italia sono un contrasto netto rispetto ai deserti aperti del Nord Africa e sono, probabilmente le migliori del gioco. Se il teatro nordafricano richiede formazioni intelligenti e una buona pianificazione, la campagna italiana richiede di rischiare qualcosa in più, un pensiero rapido e spesso c’è la necessità di improvvisazione in mezzo un infinito caos. In poche parole la campagna dedicata al paese stivalico è molto più dinamica rispetto al resto del gioco.
I tuoi obiettivi nella campagna italiana sono le città e i paesini, quindi naturalmente, quasi ogni battaglia ha luogo su mappe affollate ed urbane. Strade aperte e vicoli stretti (tipici del Sud Italia) influiscono prepotentemente sulla battaglia e dove avvengono gli scontri. La maggior parte delle mappe sono a più livelli, rendendo essenziale utilizzare la copertura in modo efficiente ed evitare di rimanere bloccati. Da questo punto di vista Relic Entertainment ha fatto un eccellente lavoro di ricerca nel ricreare l’atmosfera dei piccoli paesi che erano il territorio di scontro durante la Seconda Guerra Mondiale.
Alcuni nemici lasciano cadere armi speciali che la tua fanteria può requisire, come proiettili per mortai che potrai sparare da dietro un edificio per distruggere le posizioni nemiche e affrontare le minacce più ostiche. La strada per la vittoria può essere percorsa in vari modi e ti posso garantire che raramente un gioco di strategia ha offerto un tale senso di appagamento nel vedere il tuo piano avere successo, ti mancherà solo accenderti un sigaro ed esclamare “Adoro i piani ben riusciti!” (questa citazione verrà probabilmente capita solo dai Millennials).
Graficamente bene, ma non benissimo
Graficamente Company of Heroes 3 non è assolutamente male, tuttavia consiglio di giocarlo solo se hai un PC ben al di sopra dei requisiti minimi richiesti. Infatti la scheda tecnica recita che per farlo girare sarà necessaria macchina con: Intel i5 di sesta generazione o AMD Ryzen con 4 core a 3GHz, 8 GB di RAM e una scheda video GTX 950 oppure AMD Radeon R9 370.
Beh ti posso assicurare di aver provato il tutto su un PC con caratteristiche tecniche superiori a quanto consigliato e il titolo spesso e volentieri aveva dei vistosi impuntamenti, con rallentamenti grafici che in alcuni tratti pregiudicavano anche il gameplay.
Presumo che questo sia dovuto ad una scarsa ottimizzazione visto che tutto sommato, nonostante le mappe siano molto dettagliate e i paesaggi molto belli da vedere non siamo di fronte ad una grafica da far gridare al miracolo, dopotutto non è nemmeno necessaria in un RTS, visto che l’utente finale è più attento a come è stata strutturata la parte strategica del titolo, piuttosto che alla grafica super pompata, la quale è più consona ad altri generi videoludici.