In molti tra gli appassionati dei cari vecchi giochi di ruolo, dopo aver conosciuto il più che brillante Disco Elysium, si chiedevano se fosse mai arrivato anche sulle proprie console. Con oltre un milione di linee di dialogo dalla qualità disarmante, una trama principale che si stende su oltre trenta ore di gioco e una marea di possibili varianti che rendono il titolo estremamente rigiocabile; il titolo, difatti, indipendente ha saputo stupire critica e giocatori grazie alla sua capacità di spingere i classici elementi dei CRPG verso nuove direzioni.
Ora, dopo l’annuncio di Robert Kurvitz (il principale sviluppatore del videogioco), possiamo dire con certezza che gli appassionati del genere non avranno presto alcuna scusa per non recuperare l’opera di ZA/UM. Come rivelato in settimana infatti, il lavoro sui porting di Disco Elysium è già cominciato e la sua conclusione è attualmente prevista per l’anno prossimo. Lo scopo del team è ovviamente quello di poter portare il proprio titolo alle mani di più giocatori possibili e, proprio per questo, Kurvitz ha dichiarato di essere anche intenzionato a tradurre il gioco in diverse lingue; una notizia che farà decisamente ben sperare chi non avrebbe mai potuto apprezzare qualcosa di così fortemente incentrato sulla lettura di testi e dialoghi o chi, semplicemente, non è molto ferrato nella lingua anglofona.
In una recente intervista per Escapist Magazine, Robert Kurvitz ha inoltre detto di avere in serbo ulteriori sorprese per chiunque abbia già avuto modo di apprezzare Disco Elysium. Tra curiosità sul proprio metodo di lavoro e vere e proprie prese di posizione, il poliedrico scrittore e musicista estone ha strizzato l’occhiolino a una futura espansione per il videogioco e, addirittura, a un vero e proprio sequel.
Che Disco Elysium sia un videogioco degno di nota, almeno per gli amanti del genere, è fuori discussione. La sua originalità, insieme alla qualità di scrittura della quale è pregno, sono senza dubbio due dei fattori che gli permettono di spiccare fra le altre produzioni del mercato indipendente e questo, per noi appassionati, non può che essere un motivo di plauso.
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