I tempi sono cambiati, le console e i PC pure, questo non lo metto in dubbio. Se ci pensi rispetto anche solo a 5 anni fa è mutato completamente il modo di giocare! Abbonamenti mensili che consentono di avere tra le mani un catalogo di giochi vario e vasto, a prezzi molto accessibili, sistemi economici che promettono prestazioni eccezionali e molto altro ancora. C’è però una domanda che mi pongo spesso, un tarlo che spunta quasi sempre alla luce in ogni discorso tra amici o tra colleghi: le console hanno davvero senso di esistere? La risposta è molto complessa, ma oggi cercherò di lasciarti qualche riflessione dal mio punto di vista.
Il modding e il supporto della community
Uno degli aspetti migliori di un PC è sicuramente il modding! Si tratta, nel caso in cui non lo sapessi, di una pratica vecchia quanto il gaming stesso che vede la community prendere un gioco e costruirci sopra vere e proprie estensioni personali totalmente gratuite. Il classico esempio del modding per eccellenza è GTA San Andreas. La versione PC del gioco è probabilmente la più moddata di sempre. Si spazia dalle comuni rivisitazioni grafiche a nuove mappe, missioni, fino ad arrivare ad aggiunte complesse come Misterix (mod che aggiunge alieni e personaggi iconici del genere horror) oppure una delle mie preferite, Doctor Who Daleks Invasion (che porta il dottore all’interno del gioco con il suo Tardis) e così via.
È stata persino realizzata una versione online di San Andreas grazie al supporto della community. Per non parlare di alcune mod di The Witcher 3 che sono poi state racchiuse anche nella nuova edizione appena uscita. Questi giochi però, sono soltanto alcuni dei tanti esempi che potrei portarti. Oltre al modding vi sono veri e propri progetti che vedono gruppi di persone riunirsi (a titolo totalmente gratuito) allo scopo di ricostruire capolavori perduti, come recentemente ti abbiamo riportato relativamente a Duke Nukem. I player stanno ricreando da zero una vecchia build di Duke Nukem Forever trafugata in rete. Tutto questo appena detto, per ovvi motivi mai raggiungerà il mondo console in quanto nel bene e nel male si tratta di sistemi chiusi e protetti.
Se il modding non dovesse però più di tanto interessarti, sappi che ultimamente sta prendendo piede un nuovo tipo di attività che coinvolge grossi gruppi di giocatori e cioè la riapertura dei server di vecchi videogiochi. Si tratta di progetti che mettono in piedi custom server che prendono il posto di quelli ufficiali completamente abbandonati a loro stessi o chiusi. Qui gli esempi sono molti: sono stati per esempio riaperti i server di Transformers 3, la caduta di Cybertron e annessi. Oppure l’indimenticabile Metal Gear Online 2 (Componente online presente su Metal Gear Solid 4 che ha cessato ufficialmente di esistere parecchi anni fa), fino ad arrivare a vecchi titoli abbandonati da decenni come Blur (gioco di corse automobilistiche che non vedrà mai il seguito).
Gli esempi sono moltissimi e potrei letteralmente passare ore e ore a citare ogni singolo gioco che la community ha riesumato oppure riassestato (vedi Titanfall II per esempio). Tutto ciò a dimostrazione che quando l’unione fa la forza e quando la passione dei player si unisce alle infinite possibilità che offre un sistema aperto come un PC, niente è impossibile e questo sicuramente è un aspetto che una qualsiasi console non potrà mai raggiungere (se non in maniera illegale con modifiche e debilitazioni varie)
Pagare per giocare online su console? Ma per favore!
Steam ed Epic Games sono solo due degli store disponibili per gli utenti PC: si tratta di luoghi completamente diversi tra di loro in cui però è possibile acquistare giochi e sopratutto goderseli in compagnia di amici e parenti! Completamente diversi certo, ma un fattore li accomuna tutti: essere gratuiti! Nessun costo aggiuntivo, nessuna pubblicità, nessuna strana tassa di utilizzo. Insomma, gratis, così come una volta era PlayStation Network! Come ben sai, al giorno d’oggi se vuoi giocare online su console dovrai pagare un’abbonamento mensile. Qui potresti obiettarmi con: “Certo, io pago l’abbonamento, ma Sony/Microsoft mi regala mensilmente giochi.” Oppure, “Io pago, ma ho un servizio completo”.
Andiamo con ordine. Riguardo alla tua prima obiezione, non posso negarlo, è vero! Sony con le sue console per esempio, ogni mese ti concede di riscattare dei giochi persino nel suo tier base di PlayStation Plus. “Regalare” però, non è la parola giusta. Perché una volta che smetterai di rinnovare il tuo abbonamento PlayStation Plus, tutti i giochi mensili dell’azienda da te riscattati rimarranno bloccati fino alla riattivazione del servizio. Quindi possiamo dire che tutto ciò che ti sta offrendo Sony è un comodato d’uso! Mentre sai invece chi regala realmente giochi? Epic Games Store.
E non li regala mensilmente, bensì settimanalmente! Per non parlare del periodo natalizio, dove addirittura è stato regalato un gioco al giorno (tra cui l’ex esclusiva Sony Death Stranding di cui ti abbiamo parlato qui). Ovviamente senza necessità di alcun tipo di abbonamento e senza nessun vincolo. Il gioco una volta riscattato sarà per sempre tuo e potrai giocarci quanto vorrai. Senza contare che anche Steam (seppur raramente) regala titoli. Te ne abbiamo parlato per esempio qui.
Per quanto invece riguarda la seconda obiezione: tutti i servizi presenti su PlayStation Network e Xbox, come chat, gruppi, chiamate vocali e così via, sono presenti tranquillamente anche su Steam. E anzi, se vogliamo essere precisi, Steam potrebbe sotto certi versi addirittura essere superiore ai servizi online di Xbox e Sony per quanto concerne la personalizzazione.
Abbiamo profili completamente modificabili con possibilità d’inserire gif, medaglie, pic animate, cornici, copertine dei giochi, cambiare nick ogni volta che vuoi e così via. Insomma, un servizio completamente gratuito che però non delude. Senza contare il workshop e l’hub della community che necessiterebbero di un articolo a parte per essere analizzati nel dettaglio, perciò purtroppo dovrò evitare. Non dobbiamo infine dimenticare che Game Pass, cavallo di battaglia di Xbox, è completamente disponibile anche su PC e lo stesso discorso vale per l’ex PlayStation Now.
La domanda finale che lascio è la seguente: ha davvero senso pagare per i tier base che consentono di giocare online su console?
Sì, ma il PC costa troppo!
Il mercato della componentistica è in crisi, questo è un dato di fatto. Al giorno d’oggi, mettere mano su un PC in grado di eguagliare la potenza di una console non è proprio facile e questo purtroppo lo sappiamo tutti bene. A ogni modo però, è anche buona norma pensare al “post acquisto” e cioè a cosa giocare dopo che avrai tra le mani la macchina. Non è un segreto che i titoli in versione console molte volte vantino per molti anni ancora prezzi altini. Voglio portare un’esempio pratico: Gotham Knights, un titolo approdato da poco sul mercato, al momento di questo articolo sul PlayStation Store è in vendita a circa 38 euro in offerta, su Xbox invece costa circa 78 euro, mentre su PC è possibile acquistarlo con circa 20 euro in edizione Steam.
E questo è soltanto uno dei mille esempi che potrei portare relativo a giochi più o meno datati, senza nemmeno affrontare l’argomento saldi Steam che permette di portarsi a casa ogni anno grandi titoli anche con meno di 2 euro (come per esempio il bundle che racchiude i due Portal disponibile ora). Ciò che voglio dire è che molte volte si tende a sottovalutare tutto ciò che va oltre al mettere insieme un PC. E cioè un mondo molto più conveniente rispetto a quello console che permette nel corso del tempo di ammortizzare l’elevato costo iniziale di assemblaggio.
Se sommiamo i vari abbonamenti necessari per giocare online, i costi dei tripla A, di controller aggiuntivi e dei tanto odiati bundle che raggiungono cifre al pari di 800 euro, a lungo andare l’ammontare di denaro che spenderai su console non sarà di certo poco e probabilmente in qualche anno avrai già raggiunto la spesa relativa a un PC di fascia media. Senza ripetermi ulteriormente, ci tengo a ricordare che Epic Games regala titoli e lo stesso fa Steam! Facendo un veloce e banalissimo calcolo, se tu avessi riscattato ogni singolo gioco regalato da Epic, avresti tra le mani una libreria di giochi dal valore indicativo di circa 2244.03 dollari senza averne speso uno!
Infine, come nota a margine c’è sempre da ricordare che il PC, oltre a essere uno strumento ludico, può essere anche utilizzato come strumento lavorativo e/o di studio, perciò quando si acquista tale prodotto bisogna sempre tenere conto degli svariati utilizzi che può concedere oltre al puro gaming.
Questo non mi piace, lo cambio!
Avere un PC significa anche sapersi arrangiare. Si rompe la scheda madre di PlayStation 5 o Xbox Series X? Bisogna incrociare le dita e sperare che la console sia ancora in garanzia, altrimenti c’è da piangere in tutte le lingue del mondo. Si rompe la scheda madre di un PC? Nessun problema, si può sempre smontare e cambiare senza troppa fatica! Questo semplice e banale concetto vale ovviamente per ogni singola componente.
Potresti rispondermi che raramente una console si rompe e che accendendo una PlayStation 1 o la prima Xbox oggi non ci sarebbe alcun problema nel giocare. Non è però sempre così e te lo posso dimostrare con un esempio pratico: il primo modello di PlayStation 3 FAT (quella retrocompatibile con i giochi PlayStation 2 e 1) soffriva di un grosso problema: con il tempo lo stagno andava a deteriorarsi e come risultato finale compariva quello che è poi stato battezzato come “YLOD”.
Una piaga che rendeva la console inutilizzabile e purtroppo è un difetto che prima o poi colpisce tutti questi specifici modelli della macchina. Insomma, una sorta di bomba a orologeria che a lungo andare rende le console inutilizzabili se non sottoposte a reballing professionale (dal costo ovviamente elevato). Voglio infine ricordare che la prima PlayStation 3 costava circa 600 euro. Facendo due veloci conti, molto spesso la manutenzione di un PC può salvare il portafoglio se pensata a lungo termine.
Ovviamente anche Xbox ha avuto i suoi problemi con per esempio Xbox 360 e il famoso “The Red Ring of Death”. Di conseguenza ribadendo il punto iniziale: anche le console molto spesso possono essere soggette a rotture indesiderate.
Emulare? Perchè no
Come ultimo punto ci tengo ad affrontare la questione emulatori. Si tratta in verità di un argomento davvero ostico che vede parecchi pareri diversi (tutti egualmente validi e rispettabili) e che molte volte rischia di infuocare gli animi. Il concetto di base è molto semplice: avere un PC performante, al giorno d’oggi permette di emulare l’architettura di una console. Si tratta di un mondo che sta facendo davvero passi da gigante e ha contribuito alla risurrezione di moltissimi server online custom inerenti a titoli morti e sepolti e irrecuperabili (di cui ti avevo accennato nel paragrafo relativo al modding).
Attualmente senza troppa fatica si riesce a emulare quasi perfettamente persino PlayStation 3, se ti ricordi te ne abbiamo parlato qui e ci tengo a precisare che è stato fatto un lavoro enorme, in quanto il processore Cell che la console utilizzava era tutt’altro che semplice da gestire (gli stessi sviluppatori avevano problemi nel produrre giochi ottimizzati per tale macchina). Detto questo, esiste un emulatore per PlayStation 4 e 5 che sta in questi anni facendo moltissimi passi avanti tanto ché si è riusciti a far partire un titolo su un’architettura PlayStation 5.
Detto questo, il discorso emulatori porta in una zona grigia di legalità/illegalità che non abbiamo le competenze né vogliamo affrontare, anche perché il nostro messaggio non è certo quello di emulare al posto di acquistare. Poniamo però il caso che tu abbia già la copia fisica del gioco in questione. Perché giocarlo su una vecchia console bloccato a 30fps, quando puoi inserirlo nel tuo PC e giocarlo senza cali di FPS anche a più di 60fps e con texture in HD? Insomma, i vantaggi sono davvero interessanti e il principale emulatore di PlayStation 2 è sicuramente l’esempio meglio riuscito che posso portarti. Ti lascio un’immagine che vale più di mille parole:
Appurato che l’emulazione è uno strumento e come ogni strumento può essere usato sia nel “bene” che nel “male”, rimane da specificare quanto sia interessante tenere conto di come in questi anni siano stati fatti passi da gigante sotto questo punto di vista, riuscendo anche solo minimamente a replicare l’impensabile (come PS5) e dimostrando ulteriormente quanto il gaming su PC non solo non sia morto, ma anzi abbia raggiunto una quantità di possibilità diverse talmente elevate da espanderne ulteriormente i propri confini.
Tirando le somme
E quindi? Le console hanno davvero senso? Certo che hanno senso! Le console hanno senso e hanno mercato perché sono strumenti validi e sopratutto offrono un’alternativa più casual e a primo impatto più economica a un PC. Niente rogne di assemblaggio, niente rogne relative a porting mal riusciti e soprattutto, tutto pronto e preconfezionato in una scatola pensata solo ed esclusivamente per lo svago, senza mai dover prendersi la briga di recarsi con Notepad++ a limitare l’ammontare di VRAM massima di un titolo, per impedire stuttering dovuto a una cattiva ottimizzazione da parte degli sviluppatori (Vero Titanfall 2? Vero!!?).
Come spero tu abbia colto, il mio voleva essere un titolo provocatorio. Oggigiorno leggo sempre più spesso che il “PC gaming” è morto, senza però nessun tipo di argomentazione a sostegno oltre il classico “tutto costa troppo”. Con più di 120 milioni di utenti attivi su Steam (dati risalenti a due anni fa), come si fa a pensare che il PC gaming sia morto? E sopratutto, con quale tesi?
Così ho voluto lanciarti alcuni spunti, spunti che non mirano a gettare cattiva luce sulle console, ma a far riflettere su come dietro a mouse e tastiera ci sia un mondo in continua crescita che per ovvi motivi è completamente su un altro livello rispetto alle console e che continua giorno dopo giorno ad affascinarmi anche nei momenti di debolezza in cui mi chiedo: “Chi me lo fa fare di continuare a subirmi porting mal realizzati e rogne quotidiane?”. Sperando di aver stuzzicato un minimo la tua curiosità, voglio salutarti ricordandoti che non importa il mezzo che utilizziamo per giocare, ciò che importa è il viaggio che ci regalano le opere appartenenti a questo grande mondo del gaming che ci accomuna tutti!