Una delle caratteristiche più interessanti dell’industria videoludica è la sua capacità di offrirci esperienze veramente molto differenti e variegate. Così, controller alla mano, siamo diventati avventurieri, predatori di tombe, astronauti, draghetti viola, scheletri guerrieri e molto altro ancora. In tutta questa carta bianca offerta dalle stesse capacità immaginative degli sviluppatori rientrano anche dei giochi la cui peculiare caratteristica non è quella di portarci in mondi fantastici o di farci impersonare eroi con cui identificarci, ma quella di metterci all’interno di esperienze realistiche di vita quotidiana, come quella più comune di tutte: il lavoro.
Fra questi giochi rientra il genere dei gestionali, in alcuni casi, ma anche quello dei simulatori di ristorazione. In principio fu Cooking Mama, molto imitato in app per cellulari e tablet e su molte altre piattaforme. Obiettivo: prendere degli ingredienti e realizzare dei piatti sempre più articolati. Fra le evoluzioni di Cooking Mama c’è anche Cook, Serve, Delicious! giunto ormai alla sua terza iterazione.
Un food truck a spasso per gli States
A farci entrare in medias res è un’introduzione animata in cui ci viene spiegato che, in un futuro non molto lontano in cui gli Stati Uniti si stanno riprendendo dalla guerra, diverse catene di ristoranti fioriscono (una addirittura su una microscopica isola deserta) e su esse trionfa, appunto la Cook, Serve, Delicious. Mentre ci viene mostrato il quartier generale della catena di ristorazione, esso viene fatto esplodere per motivi non meglio precisati e quindi ci troviamo a prendere un food truck per girare fra gli Stati Uniti e cucinare.
Ad essere sinceri, da un gioco del genere certo non ci si attende che la storia sia il punto principale dell’esperienza. Anzi, a dire la verità, una storia non ce la si aspetta proprio ed è quasi naturale vedere che, invece che una storyline ben definita, ci venga presentato quasi un pretesto per giocare. In questo caso, però, è un pretesto un po’ raffazzonato che poco riesce a motivare il giocatore e a collocarlo nella prospettiva del gioco.
Insomma, nel giro di pochissime frasi parlate (tutte lette, per altro, dalla stessa voce), veniamo messi sul nostro food truck e spediti in giro per gli Stati Uniti. Fondamentalmente, la storia di Cook, Serve, Delicious! 3?! è tutta qui: dobbiamo girare fra i vari stati cercando di preparare dei piatti che ci vengono commissionati strada facendo. Alla fermata del food truck, si aprirà il banco e dovremo essere pronti a servire i clienti affamati. Se non saremo stati capaci di organizzarci, saranno ovviamente insoddisfatti e perderemo punti. Facile intuire come questa base non sia certo la più motivante per chi cerca anche un certo senso di progressione e di evoluzione nel gioco. L’unica cosa che vedremo evolvere è, del resto, la difficoltà delle ricette e il conseguente numero di passaggi da fare, tutti in un tempo progressivamente sempre più ridotto.
Ricette, tasti e poco tempo
In ogni gioco di questo genere c’è sempre una fase di “decollo”, un tutorial in cui ci viene insegnato come muovere i primi passi in un mondo di gioco completamente nuovo. In questo caso, invece, siamo quasi messi in medias res: ci viene sì illustrato cosa fare, ma in un modo così rapido che, quando ci troviamo a dover fare da soli, siamo ancora abbastanza perplessi sulle meccaniche di gioco. Il fatto è che, per riuscire a portare a termine tutte le operazioni richieste, almeno nella versione PlayStation 4, è richiesta la pressione di una certa quantità di tasti. Non che la cosa sia di per sé difficile, ma il fattore riduzione del tempo e aumento degli ordini non ci aiuta ad imparare in un modo piacevole e rilassato.
Inoltre, per quanto la varietà delle ricette e degli ingredienti che possiamo usare sia davvero sconfinata, le meccaniche di gioco si riducono, letteralmente, dopo un po’ a dover fare sempre le stesse dieci operazioni in tempi via, via sempre più stretti. Per quel che mi riguarda, ho trovato estremamente stressante il fatto di dover completare operazioni sempre più articolate non ricordando bene i tasti e in un tempo strettissimo.
Il sistema di controllo è preciso, responsivo: i tasti da premere per fare un panino sono diversi ma rispondono subito ed è anche tutto sommato piuttosto divertente vederlo origliarsi mentre ci occupiamo di altro pur dovendo tenere bene in mente che, quando l’icona cambierà colore, dovremo toglierlo dalla griglia, se no si brucerà…il tutto, mentre ci viene richiesto, in meno di un minuto, di preparare altre pietanze che corrispondono a ricette diverse e, quindi, a passaggi di tasti ancora diversi.
Insomma, se ami i giochi che sono a cavallo fra il test di resistenza allo stress e la prova di intelligenza, Cook, Serve, Delicious! 3?! è senz’altro la migliore soluzione di gameplay che tu possa trovare e sicuramente ti divertirai moltissimo. Se, invece, come chi scrive, sei più portato per i giochi in cui ami riflettere, esplorare e seguire una storia, troverai, invece, poco stimolante questo genere di gioco.
Piatti appetitosi, belli da vedere
Il punto di forza principale di Cook, Serve, Delicious! 3?! è senz’altro la rappresentazione grafica dei piatti che cuciniamo: sono belli da vedere, davvero appetitosi e danno soddisfazione a guardarli mentre li si cucinano. Il comparto grafico, tuttavia, rimane piuttosto semplicisitico, richiamando a quello delle generazioni precedenti. I clienti sono stilizzati, le animazioni sono piuttosto basilari e, certamente, questo gioco non sfrutta pienamente il potenziale di PlayStation 4. In ogni caso, va reso merito al gioco del fatto che la rappresentazione dei menù e l’organizzazione generale del gioco è senz’altro molto accattivante.
Il comparto sonoro ha una musica di accompagnamento gradevole e degli effetti altrettanto carini. La cosa più importante, in un gioco come questo, è senz’altro non avere una musica insistente e ripetitiva: in questo, Cook, Serve, Delicious! 3?! riesce perfettamente. Nel nostro test di resistenza allo stress, la musica non contribuisce a farci sentire ancora più sotto pressione – e questo già aiuta moltissimo.
Una nota ancora sulla grafica: nella versione PlayStation 4 mancano completamente impostazioni grafiche e sonore: questo significa che non si può aggiustare la posizione dello schermo né la sua luminosità; non si può regolare il livello degli effetti sonori né quello della musica.
In generale, Cook, Serve, Delicious! 3?! è un prodotto destinato al giocatore casual, con una longevità relativamente ridotta o comunque strettamente dipendente dal livello di gradimento da parte del giocatore di un approccio di gioco che non rilassa, ma tiene mentalmente molto impegnati nel risolvere problemi ripetitivamente sempre più complessi in tempi progressivamente sempre più stretti.
Consigliatissimo a tutti gli amanti di Cooking Mama – un po’ meno agli amanti del genere gestionale. Infatti, Cook, Serve, Delicious! 3?! non è un gestionale: non possiamo prendere decisioni veramente importanti sul destino del nostro food-truck né cambiare il corso degli eventi, ma solo rimanere a bordo cercando di fare fronte alle richieste dei clienti.
Sei pronto a salire a bordo del food truck e a soddisfare tutti i tuoi clienti?