Se leggendo il titolo Copycat il pensiero è subito “un’altro gioco coi gatti”, il consiglio è di abbandonare immediatamente i preconcetti. Questo titolo ha sì come personaggio principale un micio, ma potrebbe essere tranquillamente un cane, o un essere umano, dsia per le dinamiche che per le tematiche trattate. Sviluppato da Spoonful of Wonder, al suo primo titolo, e inizialmente menzionato come “il gioco che segue le orme di Stray”, si tratta di un’avventura non troppo lunga, ma sicuramente intensa, profonda e toccante. Abbiamo provato Copycat su Steam, dove uscirà il 19 settembre, e ci ha lasciato davvero sorpresi.
Copycat ci spiega come da un giorno all’altro il nostro mondo può stravolgersi
Abituati come siamo a vivere nelle nostre routine, non pensiamo quasi mai a quanto un piccolo evento possa stravolgere del tutto la nostra vita. Copycat sembra arrivare proprio per farci riflettere su ciò che abbiamo e che potremmo facilmente perdere. Gli stessi sviluppatori ci tengono a presentare il gioco come un’avventura narrativa che parla di rifiuto, abbandono e il vero significato del concetto di casa, nella quale seguiremo la storia di un gatto appena adottato che si troverà in poco tempo vittima di un piano elaborato e di un furto di identità da parte di un altro gatto che lo rimpiazzerà.
Il gioco inizia in una data ben precisa, il 5 giugno. Una data apparentemente insignificante, ma che cambierà la vita di una gatta e della sua padrona, e che ci aiuterà a comprendere il peso e dei giorni che passeranno durante l’arco narrativo.
Ci troviamo subito in prima persona nei panni di Olive, quella che capiamo essere un’anziana signora in visita in un centro di adozioni per offrire una nuova vita a uno dei tanti gatti che non hanno una famiglia. Sentiamo parlare l’addetto, che ci racconta del gattile e ci fa le classiche domande di rito. Olive è ben decisa a voler adottare un esemplare già adulto, e ha in mente proprio un gatto specifico.
Arrivati alle gabbie, potremo scegliere noi stessi quale gatto adottare/essere tra 6 esemplari diversi tra loro per manto e per carattere ma non per genere. Qualsiasi gatto sceglieremo, infatti, sarà femmina e il suo nome sarà Dawn.
Una volta firmato il nostro impegno nei confronti del micio, inizierà l’avventura nei panni di questa, che dopo un breve viaggio in macchina arriverà nella sua nuova casa, che potremo girare liberamente in terza persona non appena ci saremo ambientati.
Il gatto in game
Il carattere del gatto già nelle prime scene è tremendamente accurato, un rumore improvviso ci farà sussultare o correre via a perdifiato, il contatto con un umano sarà inizialmente difficile per via del nostro passato, che ci ha portato a essere diffidenti e ogni scusa sarà buona per fare le classiche “cose da gatti”. Cosa ci può essere di così avventuroso in Copycat? Il fatto che non bisogna mai dare nulla per scontato.
I gatti si sa, dormono molto, proprio per questo le nostre avventure avranno anche un parallelismo onirico. Sia nella realtà che nel mondo dei sogni, ci troveremo a vagare, spesso soli e impauriti o inseguiti dai cani in quella che potrebbe sembrare l’avventura di un gatto a spasso nel vicinato, ma che è in realtà un vero e proprio dramma emotivo, a volte anche piuttosto pesante da digerire se si amano i gatti.
Copycat ha la capacità di farci subito entrare in empatia con il gatto e lo fa nel modo più semplice e coinvolgente possibile: i luoghi comuni.
Quante volte abbiamo visto in rete video o vignette di gatti che dicono di “sopportare” i loro umani o comunque assumere atteggiamenti di superiorità o sufficienza? Ecco, già dalle prime scene di gioco, a schermo vedremo gli ironici pensieri di Dawn, come ad esempio “mantieni le distanze umana” o anche “si, dite tutti così voi umani”.
Curioso anche come il narratore del documentario sui felini trasmesso in tv, sarà poi il narratore della nostra storia, commentando le scene più importanti come fossero un documentario.
Muoversi in giro, far cadere cose…
Dal punto di vista caratteriale quindi il gatto è a dir poco perfetto, mentre la parte grafica perde un po’. Non solo in alcuni momenti ci troviamo di fronte a dettagli poco rifiniti, ma a livello di gameplay può risultare scomodo, specialmente quando ci si trova a ridosso di muri, che l’immagine del gatto venga meno, portando a un leggero disorientamento nei movimenti.
Per il resto possiamo spostarci liberamente con i tasti W A S D, il tasto spazio per saltare e il mouse, o utilizzare un controller. Ogni interazione ci verrà segnalata a schermo e sarà da eseguire con i tasti Q, E e F, a eccezione di casi particolari e dei mini giochi.
Un’interazione della quale ho sentito la mancanza è l’attività preferita dei gatti dopo i sonnellini: far cadere qualsiasi cosa con la zampetta. Salvo in alcune scene pilotate, dove non potremo far altro che far cadere gli oggetti in questo modo, se girovagando in giro volessimo far cadere qualcosa, dovremmo andargli addosso con il nostro corpo per spingerla giù. Forse una mancanza che, per come si svolge Copycat, si percepisce giusto all’inizio.
In alcuni casi vedremo una scia luminosa indicarci la via da seguire, mentre in altri avremo l’approccio da platform e non dovremo far altro che proseguire verso destra, saltando di tanto in tanto.
Musica, effetti sonori, fusa e miagolii
Dawn miagola, e pure tanto. Saremo noi a decidere cosa rispondere alla nostra umana quando ci farà delle domande, ma la risposta che riceverà sarà sempre un dolce “miao”.
Così come i miagolii anche le fusa o il soffio sono riprodotti molto bene, proprio come il resto degli effetti sonori in game. Il balzo del gatto che atterra sull’erba, il grattare le unghie e il rumore degli oggetti che faremo cadere dai ripiani e che si romperanno…
La musica è presente per lo più nel menù principale e nelle opzioni ed è una colonna sonora su una base di pianoforte che ricorda in qualche modo lo spirito allegro di un gatto, ma con una piccola nota di drammaticità appena accennata.
salvo qualche situazione particolare, che richiede un sottofondo sonoro dedicato, nel gioco non siamo accompagnati da una base musicale.
Il viaggio nell’avventura di Copycat con Dawn non è particolarmente lungo, in circa 3 ore il gioco si completa, ma ottenere tutti gli achievement non è tanto facile, in particolar modo per alcune sfide che sembrano davvero essere al limite del possibile se si gioca con la tastiera.
Eppure bastano 3 ore per ritrovarsi in un turbinio di emozioni: felicità, compassione, tristezza, avere il groppo in gola e arrivare a empatizzare fin troppo. Pensavo di essere diventata di colpo terribilmente sensibile a un’avventura grafica indie, ma leggendo un paio di opinioni di addetti del settore su Steam, ho capito che la caratteristica emozionale di Copycat non è una cosa che ha colpito solo me.
Un viaggio emotivo, quindi, che senza dubbio porterà ognuno alle sue proprie riflessioni per mezzo di una dolce ma diffidente gatta che affronterà davvero di tutto in pochi giorni. Ed è proprio per questo motivo che all’inizio del gioco ci viene mostrata la data del 5 giugno, così come ogni giorno, per sottolineare quante cose possono succederein pochissimo tempo.
Copycat sarà disponibile su Steam a partire dal 19 Settembre, e il consiglio è assolutamente di ritagliarsi un po’ di tempo per immergersi in questa avventura che lascia senza dubbio qualcosa a chiunque.