Attorno a ogni videogioco c’è un duro lavoro, molto tempo, creatività e professionalità e non sempre questi sacrifici vengono ripagati. Purtroppo non tutti apprezzano appieno l’opera che hanno davanti, limitandosi a poche ore di gioco; d’altronde se un gioco non piace è inutile insistere, dato che l’esperienza risulterebbe odiosa e pesante.
D’altro canto, invece, c’è chi apprezza pienamente l’operato degli sviluppatori, tanto da voler vivere l’esperienza a 360° o, come si dice nel nostro mondo, completare un videogioco al 100%.
In questo mio articolo, vorrei rispondere a una classica domanda che molti giocatori si sono posti: cosa significa completare un videogioco al 100%? Ed è necessario farlo?
Cosa significa completare un gioco al 100%?
Completare un videogioco al 100%, per me, significa portare a compimento un progetto che inizia nella mente dello sviluppatore e si conclude attraverso il videogiocatore, che con spostamenti di levette e la pressione di tasti, vive quella storia come se fosse la propria.
Mentre giochi prendono piede un mix di emozioni, che incalzano con il proseguimento dell’avventura e che non si arrestano nemmeno quando il titolo è concluso. Anzi, spesso è con il completamento che diventano più forti. Ma la tua esperienza non finisce qui.
Immagina due punti: A, l’inizio del gioco, B la sua conclusione. Traccia una linea che li collega: questa rappresenta la tua esperienza di gioco (NPC con cui hai interagito, oggetti raccolti, nemici sconfitti, traguardi raggiunti, record battuti ecc…), ma non tutto quello che c’è da vedere.
Mentre hai tracciato la tua linea, sicuramente, hai tralasciato diversi punti, quindi, da questo momento, puoi dedicarti a quelli saltati in precedenza, ma non solo. Oltre il punto B si sono aperte nuove strade che precedentemente non potevi raggiungere, che ti aspettano, pronte per essere percorse: luoghi nuovi, nuovi boss o segreti da scoprire!
La voglia di andare oltre i titoli di coda, di rompere quella parete nera con scritte bianche ed esplorare un “mondo nascosto” solletica l’interesse di chi sa che la bellezza del gioco viene proprio dopo la fine, quasi come se ci fosse una seconda parte.
Un chiaro esempio di questo endgame è Assassin’s Creed Odyssey, dove si scoprono sfaccettature di trama, e molte domande irrisolte durante la campagna principale vengono svelate nelle ore di gioco successive, dopo aver esplorato una grande mappa e combattuto tra mille pericoli.
È necessario completare un videogioco al 100%?
No, non è sempre necessario. Ma in alcuni casi è come interrompere un viaggio a metà, come scalare una montagna ma non avere la forza e l’entusiasmo di arrivare fino alla cima. È una forma d’amore per il gioco, che merita il nostro tempo extra. Qui entra in scena l’abilità dello sviluppatore che deve incoraggiare il videogiocatore a continuare ad andare avanti.
Esempi viventi di questa risposta, a mio parere, sono Ghost of Tsushima, con il suo comparto artistico unico, i vari Souls Like, che ti immergono in ambientazioni uniche, enigmatiche e cupe, e persino gli ultimi Marvel’s Spiderman, che ti consentono di esplorare una città come New York con un sistema di oscillazione realistico e adrenalinico.
Ognuno, per motivi diversi, ha il suo fascino che ti spinge ad andare oltre.
Ghost Of Tsushima, uno dei migliori titoli degli ultimi tempi, ha un sistema di combattimento divertente che è il suo punto di forza. Ma quando non si combatte, ecco che il lato artistico del gioco scende in campo. Ti trovi in mezzo alla natura, i colori vivaci dell’isola ti avvolgono e ti spingono a esplorarla tutta per scoprire luoghi pericolosi o per svelarne gli antichi segreti. Avvolto da questo mantra invisibile, ti spingi oltre.
Il gioco stesso ti accompagna ad andare avanti, fin quando non avrai raccolto tutti i collezionabili, sconfitto tutti i tuoi nemici ed esplorato ogni angolo dell’isola di Tsushima. In questo caso, oltre a darti un Platino, lo stesso gioco si congratulerà con te: “Conosci tutti i segreti di Tsushima meglio di qualsiasi altro”. L’appagamento di ottenere il 100% in quel caso è enorme ma allo stesso tempo triste: sei giunto alla fine di un lungo viaggio che ti ha donato momenti adrenalinici, emozionanti e unici. Un viaggio che però si può ripetere ogni volta lo desideri.
Come e in quanto tempo puoi completare un videogioco al 100%?
Come completare un videogioco al 100%? Non c’è un modo ideale per completare un gioco, tutto dipende da te, dal tuo approccio, e dalle tue capacità. Ciò che conta maggiormente, nella tua strada che conduce al 100%, è quella sensazione di appagamento che percepisci sin dai primi passi della tua prima run, fino al tuo ultimo incarico.
Se affronti un gioco abbastanza difficile e la scalata ti sembra lunga e faticosa, non avere nessuna vergogna a “imbrogliare”.
Perdere innumerevoli volte, ma sapendo che la ricompensa alla fine è enorme, ti dà la consapevolezza che questa volta stai superando te stesso. Stai combattendo ad armi pari con il videogioco, magari anche con la difficoltà più alta.
Dopo il come, rispondo alla domanda “in quanto tempo?”. La risposta è semplice: Quando ci vuole! Decidi tu quanto tempo impiegarci. Se vuoi godere appieno dell’esperienza, ovviamente ti servirà molto più tempo per apprezzare le ambientazioni, le trame, i personaggi e magari controllare anche ogni singolo oggetto raccolto nella tua avventura.
Se è la tua seconda (o ennesima) run, puoi naturalmente andare più velocemente, magari affrontando anche una Speedrun!
Non in tutte le Speedrun è richiesto il 100%, a volte basta completare il gioco. Ma se vuoi affrontare una Speedrun verso il 100%, sei libero di farlo. Sicuramente ci saranno gamer più bravi di te, o che sanno più di te su quel titolo, ma non devi preoccupartene. Se sarai soddisfatto del tuo tempo, potrai passare al prossimo titolo, altrimenti potrai impegnarti sempre di più e tutte le volte che vuoi…se hai tempo e sei determinato.
Il completamento al 100% deve essere essenzialmente un piacere, non un obbligo o una fissazione. Ci deve essere sempre un giusto equilibrio. E se non si ha abbastanza tempo? Io credo che sia improbabile non avere mai abbastanza tempo, si può sempre ricavare qualche piccolo spazio della giornata per sedersi davanti allo schermo con controller alla mano.
Vincere contro il gioco…vincere contro se stessi
Ed è così che tutto ha inizio, con una sfida, una primissima sfida contro se stessi che diventa poi, inevitabilmente, un viaggio di piacere in un nuovo mondo, una storia da vivere con tutte le sue sfumature.
E’ uno scambio reciproco: degli artisti ti hanno dedicato del tempo affinché tu gli dedicassi il tuo. Se in termini economici il guadagno è il principale ricavo, in termini emotivi la soddisfazione e l’appagamento di aver completato un gioco senza aiuti, di aver ottenuto un trofeo Platino, è il tuo guadagno.
Sei bravo in qualcosa e puoi esserne fiero, ed è giusto così! Ma non solo questo. Ti sei arricchito, hai vissuto esperienze uniche in un mondo unico. Noi appassionati cerchiamo anche queste emozioni, che ci fanno amare ancora di più il gioco stesso. Noi non giochiamo semplicemente, noi sfidiamo e vinciamo, mentre cerchiamo di completare un videogioco al 100%.