Fin dalle prime beta pubbliche e dall’uscita ufficiale di Counter Strike 2 il 27 settembre 2023, a tutti i fan della saga Counter Strike e chi ha dimestichezza con il mondo degli FPS è parsa chiara una cosa: Valve non ha ancora risolto il problema del cheating legato al gioco.
Counter Strike 2 e i problemi di un’intera saga
Andiamo con ordine per chi non fosse familiare con il settore, la saga di Counter Strike, soprattutto a partire da Counter Strike Global Offensive (CS:GO) ha avuto e ha tutt’ora dei gravi problemi legati a cheating di massa. Gli sviluppatori di Valve, ad oggi, non hanno ancora implementato un sistema di anti-cheat efficiente che possa rendere l’esperienza godibile e competitiva.
Se avete almeno 50 ore su CS2 vi sarete sicuramente accorti che, durante un match competitivo o non, uno o più giocatori hanno iniziato ad utilizzare wall o aimhack, rovinando l’esperienza a coloro che non utilizzano questi cheat. La cosa più frustrante è il seguito: il giocatore incriminato verrà eventualmente bannato solo dopo giorni, e la restituzione dei punti competitivi non è garantita da Valve, al contrario, al cheater basterà crearsi un altro account e in poco tempo potrà tornare a insozzare i server pubblici.
Negli ultimi 7 anni ho accumulato migliaia di ore nei principali FPS competitivi 5v5, e posso assicurarvi che, senza esagerare, Counter Strike 2 è così saturo di cheater da rendere l’esperienza del competitivo frustrante e non produttiva.
La nascita di piattaforme alternative
Il cheating irrisolto, insieme ad altri fattori, è uno dei principali motivi della nascita di piattaforme competitive come FACEIT e ESEA. Il loro principale obiettivo, fin dai tempi di CS:GO, è quello di garantire un’ambiente competitivo sano e dei server efficienti. Queste piattaforme, oltre ad un sistema di anti-cheat efficiente, offrono anche dei server 128 tick e una qualità generale migliore di quella dei server ufficiali offerti dal Counter Strike 2 e CSGO ai tempi.
La nascita di questi siti ha portato ad un fatto che non si verifica quasi mai in nessun genere competitivo videoludico: una migrazione di massa dei pro player dai server ufficiali a quelli esterni, spostando di fatto la vera competizione fuori dalla giurisdizione di Valve. È triste assistere a queste situazioni particolari, perché vuol dire che la piattaforma ufficiale del gioco non riesce a garantire degli standard di qualità e sicurezza che ogni gioco competitivo dovrebbe di fatto avere.
L’esempio di Valorant
Se andiamo a prendere in esempio Valorant, un gioco che si avvicina molto a Counter Strike 2, fin dalla sua uscita ha messo subito in chiaro le cose: server di alta qualità e 0 tolleranza verso i cheater. Il gioco infatti, oltre ad offrire dei server a 128 tick, ci obbliga ad installare Riot Vanguard, un sistema di anticheat intrusivo che si attiva ogni volta che accendi il PC, se Valorant non rileva il suo anticheat attivo, non potremo entrare nel gioco.
Chiaramente Riot Vanguard non è il sistema perfetto, anche su Valorant è possibile trovare dei cheater, ma sicuramente l’esperienza competitiva è oggettivamente migliore di quella di Counter Strike 2, complice anche di un sistema funzionante che banna i cheater appena li rileva, anche durante la partita. Non è un caso infatti che la totalità dei pro player di Valorant scelgano di giocare sui server ufficiali di gioco, dato che garantiscono uno standard competitivo di qualità e un chiaro sistema di rating.
Problemi di console
Tornando a noi, il 7 aprile un ex-player dei Young Ninjas, 7emporary, ha fatto una scoperta che ha immediatamente condiviso su Twitter. Il giocatore infatti, dopo aver digitato nella console di gioco il comando ‘echo “1” | blink sv_cheats 1′, ha di fatto attivato il wallhack durante un match competitivo su FACEIT. Si è scoperto subito dopo che Valve ha disabilitato il comando nei match competitivi dei suoi server, lasciandolo però sbloccato in tutti gli altri server, quindi anche in quelli di FACEIT ed ESEA.
La cosa che viene subito in mente guardando questo video è che la possibilità di attivare il wallhack nei match su FACEIT di Counter Strike 2 è sempre stata disponibile fin dal lancio iniziale del gioco, non sappiamo quindi quante persone hanno scoperto questo trucchetto di console e ne abbiano usufruito fino alla recente scoperta, e questa è una notizia molto grave.
La risposta di FACEIT e dei player
Ovviamente, dopo la scoperta del comando, centinaia di persone hanno iniziato a provare il comando nei match competitivi di FACEIT, creando una vera e propria situazione fuori controllo. Poche ore dopo è arrivata la risposta di FACEIT e di Valve: la piattaforma competitiva ha deciso di bannare per 2 anni tutti gli utilizzatori del comando durante le partite nei loro server, senza alcuna distinzione.
Dall’altra parte Valve, il giorno dopo, ha pubblicato il tweet relativo all’ aggiornamento di Counter Strike 2, con una piccola patch che impedisce di utilizzare il comando sopra citato anche nei server non ufficiali.
Non è di certo la prima volta che dei pro di Counter Strike 2 devono intervenire in primo piano per problemi legati al gioco, possiamo comunque affermare che questo è stato uno dei casi più eclatanti dall’uscita di CS2. Per restare in tema, già il 2 aprile s1mple, uno dei pesi massimi di Counter Strike, ha pubblicato un tweet dove si lamentava dei problemi dell’anticheat e della modalità Premier che offre il gioco, invitando ancora una volta gli sviluppatori a risolvere queste problematiche che affliggono la saga da tempo.
Il futuro del competitivo di Counter Strike 2 è al momento incerto, considerando gli ultimi problemi del primo Major del gioco. Non possiamo fare altro che augurarci che gli sviluppatori un giorno decidano di risolvere questi problemi alla radice, rendendo Counter Strike 2 il gioco competitivo che merita di essere.