Crash Bandicoot, così come Spyro the Dragon e Ratchet & Clank, è uno dei simboli di PlayStation, una vera e propria istituzione in campo videoludico. È più che una semplice mascotte: quando pensi a Super Mario, lo associ spontaneamente a Nintendo; quando pensi a Sonic, automaticamente ti viene in mente Sega; quando pensi a Crash Bandicoot, riaffiorano i ricordi e le incredibile avventure vissute grazie alla grigia di casa Sony.
Non solo questo: forse i più giovani non ricorderanno, ma Crash Bandicoot è anche il platform che ha lanciato la software house Naughty Dog nel mondo della grande e fiorente industria videoludica, pur non essendo sicuramente il loro primo gioco ad essere sviluppato. Se non fosse stato per Crash, siamo sicuri che serie leggendarie come Jak & Dexter, Uncharted e The Last of Us (la cui seconda parte è stata rilasciata una manciata di giorni fa) avrebbero visto la luce? Chi lo sa.
Secondo rumor insistenti, il prossimo gioco della serie Crash Bandicoot verrà annunciato domani, lunedì 22 Giugno, con data di uscita ad Ottobre (qui trovi un nostro articolo a riguardo) e il titolo dovrebbe essere Crash Bandicoot 4: It’a About Time. Prendo la palla al balzo e ne approfitto per raccontarti, da appassionato ad appassionato, Crash Bandicoot e l’universo creato da Naughty Dog (modalità Federico Buffa ON).
Gli albori su PlayStation One
Sicuramente il periodo di maggior splendore della serie, anche se la trilogia originale non rivoluzionó il mondo dei platform in modo significativo. Su PlayStation One uscirono inoltre due spin-off della saga, i cui generi si discostarono completamente dall’originale stile ma riscossero ugualmente un clamoroso quanto meritato successo.
Crash Bandicoot
L’originale Crash Bandicoot uscì su PlayStation One nel 1996 e ci narra della creazione di Crash e dei piani del suo creatore: il Dr. Neo Cortex. Tutto ha inizio in un immaginario arcipelago a sud dell’Australia: il Dr. Neo Cortex e il suo assistente, Dr. Nitrus Brio, grazie a un macchinario denominato Evolvo Ray, in grado di dare forma umana agli animali. Il piano di Cortex è di creare un esercito animalesco per prendere con la forza il controllo dell’intero mondo.
Crash Bandicoot non è altro che un esperimento fallito dagli antagonisti. Dalla sala in cui è presente l’Evolvo Ray, Crash scappa sfondando una vetrata e cadendo in uno strapiombo. Da qui ha inizio la tua avventura: per sventare i piani di Cortex e liberare dalle sua grinfie la fidanzata di Crash, Tawna, dovrai attraversare tutti i livelli (alcuni per niente facili) che compongono le tre isole dell’arcipelago. I due diversi finali portano alla stessa conclusione: Cortex viene sconfitto e Crash riesce a portare in salvo Tawna, che lo ringrazia con un poderoso bacio degno della principessa Peach.
I livelli si susseguono in modo lineare, alternando puro platform 3D a un “falso” 2D (puoi spostarti ugualmente in profondità nello scenario di gioco). Sono presenti delle interessanti Boss Fight tra un’isola e un’altra, o all’interno delle stesse. L’obiettivo di Crash, oltre che finire il livello, è quello di distruggere tutte le casse presenti nel livello, in modo tale da sbloccare una gemma: un tipo di collezionabile che ti permetterà, una volta raccolte tutte, di sbloccare il finale alternativo.
Passiamo ora al contenuto delle casse e le abilità di Crash, che saranno praticamente una costante all’interno di tutti i titoli della serie. Crash, almeno inizialmente, può utilizzare solo tre azioni: correre, saltare ed eseguire la sua iconica rotazione, in grado di eliminare i nemici e distruggere le casse; queste possono contenere vite extra, frutti wumpa (no mio piccolo amico, non sono nè pesche nè manghi) oppure la sacra maschera Aku Aku ( “Burdega” per i non addetti ai lavori) che ti permette di subire un colpo extra da parte dei nemici, un po’ come l’Holy Mantle su The Binding of Isaac. Collezionandone 3 si diventerà temporaneamente immortali, tranne che alle cadute nei fossati.
Un titolo leggendario che è stato giocato praticamente da chiunque; l’accoglienza è stata delle migliori, in particolare la critica ha premiato la grafica e il gameplay ed anche i consumatori sono rimasti, al tempo, soddisfatissimi, comprando addirittura 6.8 milioni di copie del videogioco.
Crash Bandicoot 2: Cortex Strikes Back
Il primo sequel di Crash Bandicoot uscì nel 1997 e riprese la storia da dove era stata interrotta. Cortex, una volta sconfitto da Crash, precipita in un’isola in cui scopre uno strano cristallo violaceo contenente enorme potere. Una volta raccolto lo strano minerale si reca nel Cortex Vortex, la sua stazione orbitale da cui è intenzionato a fare il lavaggio del cervello alla popolazione mondiale, in modo tale da comandare il mondo. Tuttavia N.Gin, il suo nuovo braccio destro dopo il tradimento di N.Brio, gli fa notare che servono ulteriori 25 cristalli per mettere il suo piano in atto.
Cortex però non ha più alleati sulla terra e quindi decide di contattare Crash Bandicoot, che intanto si era trasferito, insieme alla sorella Coco, a N.Sanity Beach. Una volta teletrasportato Crash in una Warp Room, convince con l’inganno il nostro amico marsupiale a recuperare per lui il resto dei cristalli. Crash però, una volta scoperto il malvagio piano di Cortex grazie all’aiuto di Coco e di N.Brio, lo sconfigge un’altra volta e, una volta raccolte anche tutte le gemme presenti nei livelli, abbatte il Cortex Vortex salvando ancora una volta la Terra.
In questo capitolo, i livelli non sono più lineari ma organizzati in 5 Warp Room: ogni Warp Room contiene 5 scenari con altrettanti cristalli. Il tuo obiettivo è ottenere tutti i cristalli per poter passare da una Warp Room all’altra affrontando il boss che cercherà di impedirti il passaggio. In questo modo, puoi affrontare i livelli nel modo che preferisci, l’importante è ottenere tutti e 5 i cristalli presenti nella Warp Room.
La principale novità dal punto di vista dei collezionabili sono appunto i cristalli, che da questo capitolo in poi diverranno anche questi una costante dei videogiochi targati Crash Bandicoot. Le abilità di Crash rimangono pressoché invariate tranne che per l’introduzione della spanciata, in grado di eliminare alcune tipologie di nemici e rompere le casse rinforzate, e la scivolata.
Anche per Crash Bandicoot 2: Cortex Strikes Back l’accoglienza è stata ottima, da alcuni addirittura giudicato migliore del precedente, anche grazie alla maggiore diversità degli scenari. Non lo nascondo: è il mio titolo preferito della serie e quello che rigioco più volentieri nonostante l’abbia finito tantissime volte.
Crash Bandicoot 3: Warped
Nuovo anno, nuovo Crash Bandicoot. Il terzo e ultimo capitolo della trilogia originale uscì nel 1998. Una volta distrutto il Cortex Vortex, uno dei suoi frammenti si schianta sulla Terra liberando la malvagia maschera Uka Uka, fratello di Aku Aku. La nuova nemesi salva Cortex dal vuoto dello spazio e si dice molto arrabbiato per i fallimenti del suo adepto, che era a quanto pare sempre ai servizi di Uka Uka; tuttavia, siccome lo aveva involontariamente liberato, il fratello di Aku Aku diede una nuova possibilità allo scienziato, affiancandogli il Dr. Nefarius Tropy, brillante signore del tempo.
Il piano dello squattrinato trio è utilizzare il tornando del tempo per recuperare i cristalli del potere alle epoche delle loro creazioni, in modo tale da sfruttarne il pieno potere. Aku Aku informa Crash e Coco delle intenzioni della nuova malvagia alleanza e porta i due al tornado del tempo in modo tale da sventare i piani di Cortex. Raccolti tutti i cristalli e, ancora una volta, tutte le gemme e sconfitto Cortex, il macchinario creato da N.Tropy per produrre il tornado del tempo si rompe e trasporta il trio malvagio all’alba dei tempi, bloccandoli li per sempre (o forse no?).
I livelli sono divisi in 6 Warp Room, molto similmente a Crash Bandicoot 2 e ti portano nelle più disparate epoche in cui affronterai non solo i classici boss inter-Warp Room, ma anche i cloni mandati da Cortex a recuperare i cristalli del potere. Antica Roma, Cina medievale, Epoca Giurassica e tante altre ere sono a tua completa disposizione.
Una nuova introduzione si ha con le reliquie, ottenibili in tutti i livelli completandoli entro un tempo limite: non preoccuparti, a darti una mano ci penseranno le casse che bloccano il tempo e la nuova abilità di corsa di Crash. Nuove abilità si sbloccano eliminando i boss e sono in totale 5: doppio salto, spanciata potenziata, rotazione aumentata, la corsa accelerata (utile appunto per ottenere le reliquie) e un bazooka.
Crash Team Racing
Il primo spin-off della serie è un kart racing game uscito nel 1999, che ha subito acceso la sfida con Mario Kart. I kart sono molto popolari sulla Terra e Crash Bandicoot e i suoi amici-nemici si divertono a sfidarsi nelle piste costruite nelle loro terre. Tutto sembra filare liscio in un’ambientazione quasi bucolica, quando all’improvviso fa la sua comparsa Nitros Oxide, un alieno proveniente da Gasmoxia, che minaccia di trasformare la Terra in un enorme parcheggio e di schiavizzare tutti i suoi abitanti se il campione del mondo, scelto tramite gare di kart, non lo avesse sconfitto in una gara.
Con il personaggio che sceglierai per intraprendere l’avventura, tra volti noti (come Crash, Cortex e Coco) e personaggi inediti, dovrai vincere tutte le gare, sconfiggere tutti i campioni per ottenere il titolo di campione del mondo, ottenere tutti i collezionabili e battere Oxide in modo tale da rispedirlo con la coda tra le gambe a Gasmoxia, a guidare tricicli.
Si tratta del primo titolo multiplayer (fino addirittura a 4 giocatori) della saga di Crash Bandicoot. Molti lati della serie originale sono stati presi e adattati a questo divertentissimo (e ancora molto giocato) kart racing game, come le ambientazioni, le casse (che adesso ti danno potenziamenti offensivi e difensivi per il tuo kart) e i collezionabili. Oltre a trofei, piattaforme turbo, gemme e reliquie, sono stati inseriti degli speciali gettoni CTR, utili per sbloccare altri collezionabili ed ottenibili in tutte le piste, raccogliendo le 3 lettere CTR e vincendo contemporaneamente la gara.
Nonostante un genere completamente diverso dal platform, Crash Team Racing è ricordato come l’unico titolo che è stato in grado di tenere testa a un colosso del kart racing game come Mario Kart, soprattutto dai critici. Se si dovessero utilizzare 2 parole per descrivere questo titolo, sarebbero: esperimento riuscito.
Crash Bash
Crash Bash sarà sicuramente ricordato tra i party game più pazzi e divertenti mai usciti su PlayStation One; non è stato sviluppato da Naughty Dog, ma da Eurocom. Uscito nel 2000, questo secondo spin-off in stile party game dedicato alla saga di Crash Bandicoot è ricordato con molto piacere sui social, che chiedono addirittura un remake per PlayStation 4.
La trama è molto semplice così come il finale: Aku Aku e Uka Uka si sfidano in un torneo composto dalle più svariate sfide in modo da stabilire una volta per tutte la vittoria del bene o del male sul mondo una volta per tutte. Ogni maschera ha la propria squadra, tu potrai scegliere un personaggio con cui intraprendere l’avventura di qualunque team e ció porterà a un diverso finale, che però non sono niente di troppo elaborato.
I minigiochi (affrontabili anche in multiplayer fino a 4 giocatori) sono i più disparati: dalle corse con le navicelle alle battaglie con i tank, passando per gli scontri cavalcando dei piccoli orsi polari. La varietà è sicuramente il punto forte del titolo, che può contare anche su boss fight avvincenti.
Ovviamente la storia di Crash non finisce qui. L’era PlayStation 2 ha segnato un cambiamento netto per la serie.