La nuova trilogia su Game Boy Advance è meno famosa, ma comunque ricordata da qualche fan. Insieme ai capitoli usciti su PlayStation 2 (ed altre console), Vicarious Visions, che anni dopo avrebbe realizzato l’ottimo remake della prima trilogia per PlayStation 4, sviluppa 3 titoli minori per la serie Crash Bandicoot, fatti uscire su Game Boy Advance. I limiti della non potentissima console si vedono eccome, ed anche senza delle trame importanti (con elementi e personaggi mai più inseriti nei titoli del franchise), i titoli della trilogia portatile rimangono tutto sommato divertenti.
Crash Bandicoot XS
Uscito nel 2002 per Game Boy Advance, Crash Bandicoot XS riprende la classica struttura a Warp Room: 20 livelli con altrettanti cristalli del potere, 20 gemme trasparenti + 5 gemme colorate che permettono di raggiungere alcuni livelli extra.
La trama è delle più classiche della serie. Cortex, dopo i vari tentativi di distruzione della Terra, impazzisce e, con un raggio miniaturizzante di sua personale invenzione, rimpicciolisce il pianeta. Crash Bandicoot, Coco e Aku Aku allora cercano di recuperare i cristalli del potere per riuscire a riportare la normalità.
La situazione viene risolta dal nostro marsupiale preferito che distrugge il raggio miniaturizzante, riporta la Terra alle sue dimensioni originali ma per sbaglio fonde Cortex e i suoi scagnozzi (N.Gin, Dingodile e Tiny Tiger) in un nuovo, terrificante essere: Mega Mix. Crash, una volta sconfitto il nuovo terribile nemico, riesce a scappare in tempo dalla stazione spaziale in cui si è svolto lo scontro, la quale esplode spedendo Mega Mix nello spazio siderale.
Il titolo subisce una sorta di downgrade rispetto, per esempio, ai titoli usciti su PlayStation One, a causa principalmente della scarsa potenza della console portatile Nintendo. I livelli sono interamente in 2D. Le ambientazioni riprendono quelle classiche della serie, senza innovare praticamente nulla: città futuristiche, paesaggi innevati e la classica giungla saranno le tue mete preferite.
Come detto, poca innovazione e ripresa degli schemi classici della serie, ma tutto sommato un titolo rilassante da giocare quando non si ha nulla da fare.
Crash Bandicoot 2: N-Tranced
Ad un anno dall’uscita di Crash Bandicoot XS (quindi nel 2003) esce, sempre su Game Boy Advance, un altro titolo minore. La storia è ambientata dopo gli avvenimenti di Crash Bandicoot: L’Ira di Cortex.
Uka Uka, irritato per essere stato sconfitto dai Bandicoot ed intrappolato nel ghiaccio, decide di chiedere aiuto (essendo ancora presente spiritualmente nell’iperspazio) ad N.Tropy. Lo scienziato ha quindi una visione su come sconfiggere Crash: portarli dalla propria parte! Così Uka Uka decide di chiedere aiuto a un suo vecchio amico esperto di ipnosi: N.Trance!
La nuova malvagia alleanza riesce ad ipnotizzare Coco e Crunch. Tentano anche con Crash ma questo viene salvato da Aku Aku. Lo scontro di forze però crea Finto Crash, una sorta di alterego di Crash Bandicoot che, creduto quest’ultimo, viene rapito. Il nostro eroe a questo punto deve salvare la sua famiglia, scopo che raggiunge dopo aver sconfitto sia N.Tropy che N.Trance.
Lo schema a Worp Room non viene intaccato neanche in questo titolo. Gli scenari sono più vari rispetto a Crash Bandicoot XS, ma non fa dell’originalità il suo punto forte: Antico Egitto, Arabia e Spazio Siderale saranno le tue destinazioni. Piccola curiosità: è il primo Crash in cui il boss finale non è il Dr.Cortex.
Crash Bandicoot Fusion
Nel 2004, escono due titoli cross-over abbastanza particolari per Game Boy Advance: Crash Bandicoot Fusion e Spyro Fusion. La differenza tra i due titoli è semplicemente il personaggio giocabile; un’idea buona e originale, ma dalla realizzazione non impeccabile purtroppo.
Il Dr.Cortex decide di creare un’invincibile alleanza con Ripto, acerrimo nemico di Spyro, con l’intento di distruggere i loro nemici e dominare il mondo. Crash allora va in cerca di Cortex ed incontra Spyro nel suo tragitto; credendosi nemici, i due eroi si affrontano.
Chiarito l’equivoco, Crash e Spyro, affiancati rispettivamente da Aku Aku e Sparx, formano una squadra all’altezza del malvagio duo Cortex-Ripto. Nessuno dei loro nemici, tra cui Tiny Tiger, Crush o Gulp possono fermarli, ma Cortex usa sua nipote Nina per tentare di rapire il Professore e Coco. Spyro e Crash li salvano distraendo Nina e sconfiggendola. Il finale vede il nostro eroico duo sconfiggere i due tiranni e riportare la pace nella Terra, per poi ritornare ognuno nel proprio mondo.
Un titolo come detto originale, ma dalla realizzazione appena sufficientemente buona, contando anche i limiti della piccola console Nintendo. Un’occasione persa sicuramente.
Gli altri titoli per console portatili
I restanti 3 titoli purtroppo rappresentano forse il punto più basso di tutto l’universo Crash Bandicoot. Videogiochi purtroppo pessimi che sono rimasti nelle memorie dei fan, ma non di certo in modo positivo.
Crash Boom Bang!
Uscito nel 2006, questo party game impostato come una specie di gioco dell’oca, cerca di imitare il successo ottenuto da Crash Bash, con scarsi, scarsissimi risultati. È anche il primo Crash Bandicoot ad essere stato sviluppato interamente in Giappone.
Durante la costruzione di un resort in Tasmania, un personaggio conosciuto come il Visconte trova una mappa di un’antica città che contiene il favoloso Cristallo Dei Megapoteri. Tenta di trovarlo da solo, ma a causa della grande quantità di enigmi, fallisce miseramente. Nel resort, il Visconte decide di riunire un gruppo di personaggi più forti e più intelligenti del mondo e di convincerli a trovare il Cristallo per lui. Invia un invito a Coco Bandicoot, invitando lei e Crash alla World Cannonball Race, dove il vincitore guadagna $100.000.000.
Tra gli invitati, c’è anche il Dr.Cortex che sogna già di usare il Cristallo per i propri malvagi scopi. Per ottenere il misterioso artefatto, i protagonisti dovranno recuperare una chiave. Alla fine del gioco, la chiave viene recuperata da una nave affondata e consegnata al Visconte che però, quando si sta apprestando ad esprimere il proprio desiderio al Cristallo, viene preceduto da Crash che chiede… una pioggia di frutti Wumpa!
Un titolo che dovrebbe essere un party game, ma che risulta poi essere noioso, ripetitivo e… cringe. Se aggiungiamo poi la trama piatta e il gameplay confusionale, il mappazzone è servito.
Crash Bandicoot Nitro Kart 3D
Questo titolo uscito nel 2008, fa esordire il caro marsupiale arancione nei dispositivi iOS (e non solo).
In questo piccolo capitolo della serie, Oxide stringe un’alleanza con Ripper Roo e Cortex per il dominio della Terra. Così sfidano Crash & Co. in un campionato di kart, chi vince diventerà “Re delle corse su Kart per tutta l’eternità”, i perdenti invece dovranno abbandonare N.Sanity Island.
Il gioco ha delle dinamiche simili agli altri kart game a tema Crash Bandicoot. La novità principale è composta dall’introduzione di un nuovo personaggio: il panda Yaya.
Giochino con comandi elementari, non lascia un’impronta nella storia di Crash Bandicoot; più che un videogioco è un giochino da usare come passatempo. Forse a causa anche dell’avvento dei dispositivi iOS sul mercato mondiale (che avrebbe poi dominato negli anni successivi), ha avuto un clamoroso successo.
Crash Bandicoot Nitro Kart 2
Uscito nel 2010, è l’ultimo dei titoli mobile importanti usciti sul franchise. È il sequel di Crash Bandicoot Nitro Kart 3D ed è stato rilasciato sempre su dispositivi iOS.
Non ha una trama particolare, la peculiarità del titolo è invece la possibilità di giocare in multiplayer online: un sogno per tutti i giocatori dei kart game a tema Crash Bandicoot! Le modalità offline invece sono le stesse già viste e riviste nella serie.