Crime Opera The Butterfly Effect è un gioco che appartiene al particolare genere delle Visual Novel: una tipologia di prodotto particolarmente diffusa in Giappone in cui l’interazione dell’utente con il titolo è ridotta pressoché al minimo, limitandosi a leggere e a portare avanti una storia narrata tramite immagini e testi. Solitamente, al giocatore viene comunque data la possibilità di imporre delle scelte in snodi cruciali della storia, in modo da modificare il corso degli eventi e ad assistere a finali differenti.
Ora, in questo senso Crime Opera offre addirittura una doppia scelta: all’inizio dell’avventura, è possibile scegliere tra la tradizionale Visual Novel oppure optare per la ancora più rara Kinetic Novel, in cui si è semplicemente spettatori di tutto ciò che accade, i bivi sono già preimpostati ed è come trovarsi a sfogliare un fumetto interattivo.
Crime Opera: The Butterfly Effect, il valore di una storia dai contenuti forti
Personalmente ho preferito optare per la classica Visual Novel, anche per dare il mio contributo a quella che è una trama dal materiale comunque forte, che tratta argomenti delicati a volte in maniera eccessiva, ma che ha in ogni caso il merito di intrattenere nell’arco dei ventiquattro capitoli che la compongono, nonostante qualche tipico cliché francamente evitabile e alcune imperfezioni a livello di struttura e interfaccia
Crime Opera ci racconta della famiglia mafiosa italo-americana dei Gallo, che si ritrova un giorno nel corso di un tradizionale barbecue che funge da occasione per parlare di affari e per rivedersi tra parenti lontani. Un incipit che si intende subito dove vuole andare a parare: nel corso del weekend, la matriarca della famiglia muore improvvisamente e lascia aperta l’eredità non tanto ai parenti, quanto ad alcuni ex soci in affari, che provano subito a raccoglierne la corona.
Senza voler spoilerare troppo, dato che la storia è il principale e forse unico elemento di valutazione di un prodotto di questo genere, sappi che il racconto viene esposto tramite il punto di vista dei sei membri più giovani della famiglia Gallo, che si troveranno loro malgrado coinvolti in un vortice di violenza, crimine e misoginia a tratti addirittura fastidiosa.
Ad un primo acchito si può far fatica a comprendere il perché gli sviluppatori di Crime Opera Studios e Ratalaika Games abbiano scelto di intraprendere questa strada: già dai primi dialoghi si percepisce come il ruolo della donna sia considerato inferiore a quello dell’uomo. Una mentalità che si ritrova anche nei piccoli maschi della famiglia, che si comportano in buona sostanza alla stessa maniera con i loro parimenti di sesso femminile.
Ragionando, probabilmente l’obiettivo del team di sviluppo era quello di mostrare quanto in certe famiglie il ruolo dell’uomo sia predominante in maniera tossica, al netto delle poche donne che riescono a conquistare un ruolo di potere, in una sorta di realismo estremo, passatemi la definizione, che forse si spinge fin troppo in certe battute dell’avventura.
Aggressioni violente anche di tipo sessuale, personaggi femminili che vivono fin troppo nell’ombra con dialoghi e atteggiamenti pesantemente misogini sono i tre ingredienti principali che possono risultare veramente pesanti in determinati momenti della storia, specialmente per il pubblico più sensibile a certi argomenti. Al netto di ciò, però, Crime Opera è una Visual Novel che funziona.
La suddivisione tra i capitoli è fatta bene e lascia il giusto livello di suspance e attenzione ogni volta che se ne termina uno: senza contare che i risvolti del dramma si rilevano sempre efficaci a mantenere alta la concentrazione, specialmente nel momento in cui bisogna optare per delle scelte. In questo caso, lo sviluppatore è stato bravo a posizionarle nei momenti più opportuni, dando quindi l’impressione di dare un contributo importante allo svolgersi della storia.
In alcuni casi forse c’è addirittura un eccesso di bivi, per situazioni che potevano risolversi tranquillamente da sole senza risultare particolarmente importanti, ma nel complesso è un sistema di gioco che funziona bene e fa il suo dovere per il genere di appartenenza.
C’è qualche imperfezione che non ho gradito particolarmente. I pensieri dei vari personaggi vengono mostrati in alto in uno stile che talvolta si rivela poco chiaro e fastidioso da leggere: non essendoci uno sfondo a fare da contrasto alle parole, con certe immagini c’è letteralmente il rischio di confondere le lettere con lo scenario.
I disegni di Crime Opera, in tal proposito, sono di ottima fattura e piacevoli da vedere: ho apprezzato un po’ meno quello dei protagonisti, talvolta sembrati impassati e scarichi di emozioni. Il comparto audio presenta delle musiche ben adattate al contesto mostrato su schermo, anche se in certi casi risultano essere fin troppo ripetitive.