Crimen: Mercenary Tales è una di quelle esperienze in realtà virtuale, semplice ma al tempo stesso degna di essere giocata dall’inizio alla fine, lasciandosi coinvolgere dalla stessa senza troppi fronzoli, e divertendosi grazie a un gameplay arcade molto intuitivo e veloce.
Il titolo non ci racconta una sola storia, bensì otto, ma come detto prima non siamo davanti a Octopath Traveler. Indossato il caschetto per la realtà virtuale, ci ritroveremo in una taverna nella quale un gruppo di otto avventurieri è intenta a raccontarsi le proprie gesta.
Proprio prendendo spunto da questo evento, Crimen: Mercenary Tales ci farà rivivere le loro storie una a una, offrendoci delle avventure diverse di volta in volta, non solo per il personaggio che andremo a utilizzare, ma bensì anche per le armi che avremo a disposizione e le ambientazioni.
Di base, il gameplay di Crimen: Mercenary Tales si basa sui combattimenti all’arma bianca, e solo in sporadici casi avremo a disposizione delle armi a lunga gittata. Il titolo poi cerca anche di contornare il tutto anche con un po’ di esplorazione e degli enigmi, ovviamente il tutto basato sulla location attuale dell’avventura narrata.
Sebbene le fasi di combattimento riescano a risultare davvero divertenti e stimolanti, non si può dire lo stesso di quelle esplorative, davvero ridotte all’osso anche se aiutano a immergersi nell’ambientazione di turno, e degli enigmi, che tirate le dovute somme, risultano davvero semplici, ma quest’ultimo punto non è necessariamente un difetto.
Crimen: Mercenary Tales, combatti che ti passa
Nei combattimenti avremo a disposizione alcune posizioni per parare i colpi avversari, i nostri classici attacchi, e la possibilità di respingere al mittente alcuni proiettili. Alcuni scontri introdurranno anche altre meccaniche, come il doversi muovere lateralmente per evitare alcuni colpi e similari.
Crimen: Mercenary Tales offre anche la modalità di spostamento a “teletrasporto”, il che lo rende accessibile anche a chi non riesce a tollerare il movimento normale nella realta virtuale. Inoltre è presente anche una buona localizzazione in italiano, per far godere i vari racconti anche a chi non mastica altre lingue straniere.
Tirate le somme, dopo aver completato le otto storie di Crimen: Mercenary Tales, devo dire che l’esperienza, seppur abbastanza breve, è riuscita a divertirmi e intrattenermi, soprattutto grazie anche al fattore del cambio di protagonista, ambientazione e armi a disposizione. Pur non presentando niente di sconvolgente, le storie comunque invogliano il giocatore a proseguire nel racconto, e di portarle a termine per poi passare alla successiva. La durata di ogni storia si attesta sui trenta minuti circa, dipende da quanto tempo ci si impiega nel guardarsi intorno, perché alla fine Crimen: Mercenary Tales qualche scorcio ben realizzato lo offre.
Dove sorgono i problemi
Crimen: Mercenary Tales si presenta di suo come una piccola produzione, quindi tante cose erano un po’ aspettate, come la ripetitività che dopo un po’ affligge le storie finali, nel senso che bene o male offriranno tutto ciò che si è già visto nelle prime. Questo piccolo problema però viene abbondantemente coperto dal divertimento offerto dal suo gameplay, rapido e intuitivo, che riuscirà a dare soddisfazioni tra un attacco parato e uno ben assestato sui nostri nemici.
Dove poteva essere prestata sicuramente più attenzione, sono le hitbox, alcune delle quali risultano un po’ imprecise, sia che si tratti di noi come bersaglio che dei nemici. Mi è capitato di non riuscire a spiegarmi come, quel colpo che avevo abbondantemente schivato, sia andato a segno lo stesso, o come mai a volte le mie lame sembravano fatte di aria, passando attraverso i nemici senza arrecare danno. Bisogna però sottolineare che nel contesto, la problematica delle hitbox è molto meno grave di quello che sembra.
Dal punto di vista grafico, Crimen: Mercenary Tales propone un cel-shading che risulta essere molto particolare, e a parere nostro anche molto adatto al gioco, con le ambientazioni delle diverse storie abbondantemente diversificate fra di loro, ma ugualmente curate, anche se non ci troviamo di fronte a un miracolo di potenza. Lo stesso vale per i modelli dei nemici.
In definitiva Crimen: Mercenary Tales è a tutti gli effetti un’esperienza tranquilla e divertente, da godersi in realtà virtuale.