Crimson Spires non è come Twilight, benché meno come il famosissimo Hellsing; le creature del paranormali, quali i Vampiri, predominano in quest’avventura un po’ thriller e un po’ horror. Nonostante questi elementi caratterizzanti, si tratta anche di un otome a tutti gli effetti.
La grafica fatta con Unity a volte lascia a desiderare, ma i personaggi ben disegnati e caratterizzati lo fanno abbastanza apprezzare. Effettivamente un po’ di Hellsing è possibile trovarlo nelle varie figure viventi che incontrerai o che vivrai in prima persona, ma per quanto riguarda il gameplay la componente Danganrompa è preponderante.
Un classico otome con qualche elemento in più creato da Woodsy Studio.
Crimson Spires si apre in un tempo non ben definito, nel Missouri
Siamo nella città mineraria di Bataille, nel Missouri, ed è proprio in questa città che è stata inviata d’urgenza l’agente speciale dell’FBI Erika Wright. Il suo compito è quello di recuperare un famigerato serial killer chiamato Heartbreaker che è riuscito a scappare tramite il viaggio che l’avrebbe portato al carcere. Il nostro assassino non è altro che l’affascinante August Flynn: occhi profondi, pelle pallida e capelli biondi.
Arrivata sul posto, l’agente speciale trova alcuni colleghi morti vicino al furgoncino che doveva trasportare August. Guardando in giro, incontriamo un nostro amatissimo collega e anche il serial killer. In questo breve frangente puoi già approcciarti ai vari comandi di Crimson Spires, abbastanza basilari, dove dovrai solo muoverti e interagire con il tasto X del controller.
Tra August e il nostro collega non scorre buon sangue (neanche fra di noi, ovviamente) e qua vai incontro direttamente con la tua prima scelta: sparare ad August o stare fermo, immobile, senza far niente. Ogni decisione presa influirà sulla storia di Crimson Spires, anche se questa volta il tutto è abbastanza pilotato.
Una volta scelto e affrontato il dialogo che segue, dal terreno spuntano degli enormi pilastri metallici sotto le parole di un August tremendamente impaurito: i mostri stanno tornando. Una prova? I pilastri e il furgone completamente rovesciato; il collega aveva dato la colpa a un semplice orso, ma come dice anche la nostra Erika: gli orsi non attaccano i furgoni senza un buon motivo. Per August quello era un mostro, qualcuno che non solo fa fuori l’intero team che doveva scortarlo, ma alla fine uccide anche l’ultimo collega di Erika rimasto in vita.
Di fronte agli occhi scandalizzati di Erika e August, la cittadina crolla nella disperazione più totale proprio a causa di questi pilastri che impediscono sia l’entrata, sia l’uscita e qualsiasi mezzo di comunicazione con il mondo esterno. Cosa sono veramente? Fanno parte di qualche setta? Sono paranormali? Una cosa è certa: da quando sono apparsi, in città succedono cose strane.
Fatti aiutare da Maddy Gray, August Flynn, Julian Bataille, Liam Bataille e tanti altri personaggi per risolvere questo caso.
Da agente speciale a sceriffo di città
Erika finisce per diventare, dopo circa sei mesi dall’accaduto, lo sceriffo dell’intera zona. E indovina chi incontriamo nuovamente? Esatto: August Flynn. Viene tenuto sotto chiave nella cella dell’ufficio e da qui parte la vera avventura. Erika, nonostante abbia provato in tutti i modi ad andare avanti dimenticandosi, addirittura, di quell’evento, rimane immischiata in altri misteri che bussano direttamente alla porta dell’ufficio.
August, ascoltando le varie richieste d’aiuto da parte dei cittadini su persone – loro familiari – scomparsi, non se ne sta zitto e rivela al nuovo sceriffo che potrebbero essere tutti morti. E questo è per colpa dei mostri. Erika non ci crede, ma tu? Credi alle parole di August o preferisci usare la tua testa?
Beh, la trama di Crimson Spires preannuncia già l’incontro con dei vampiri, quindi la risposta è abbastanza scontata, ma il modo in cui arriverai a scoprirlo non è affatto male e risulta essere piacevole per chi è appassionato a visual novel o otome simili. Perché sì: Crimson Spires è un otome a tutti gli effetti. Conquisterai il cuore di August o di qualche creatura sovrannaturale?
Da qui in avanti non è possibile descrivere una trama ben delineata, sarai tu l’artefice del destino e dei tuoi sentimenti. Otto ore e mezzo di gioco all’insegna di decisioni importanti di cui, ogni volta, ne sentirai il peso. Detto così sembra essere l’otome perfetto; purtroppo risulta avere vari problemi dove riesce a raggiungere solo la sufficienza piena e non oltre.
Un errore grave? Proprio quest’ultimi. Esatto, non hai letto male; Crimson Spires dovrebbe poter girare su PlayStation 4, PlayStation 4 Pro e PlayStation 5. Per quanto giri discretamente bene sulla console meno potente di tutte, gli errori di caricamento o durante il salvataggio dei file non sono pochi. Inoltre, spesso è possibile trovare la propria PlayStation 4 decisamente sotto sforzo, così tanto da vedere lag durante i vari video o caricamenti del tutto annullati.
Crimson Spires spacca in due l’opinione personale, tra il bello e il “potevano fare meglio”
L’esperienza è molto positiva, senza dubbio, peccato per questi errori improvvisi che personalmente mi hanno fatto venire almeno tre infarti. Probabilmente su PlayStation 4 Pro girerà molto meglio, senza contare la console next-gen di PlayStation 5.
Su PC non dovrebbe dare questi problemi. E sì, Crimson Spires è presente anche su Steam già dal 2020; non solo per questa piattaforma, ma anche su Nintendo Switch dove ha ricevuto tantissime critiche positive. Effettivamente sembra essere un gioco adatto per una console portatile, da giocare in momenti più noiosi della propria giornata oppure sotto le coperte.
Certo, con questo caldo non è il massimo stare con un piumone addosso, ma l’atmosfera che Crimson Spires riesce a creare è tale da desiderare tutto ciò. Oltre ciò, su Nintendo Switch magari potranno essere anche meno evidenti gli errori di profondità della grafica e magari il sangue è molto meno color “rosso evidenziatore” rispetto alla PlayStation 4.
Purtroppo con le varie profondità sbagliate, Crimson Spires ci va un po’ a nozze; questa è una scelta fatta dagli sviluppatori e cioè quello di rendere l’ambiente a misura reale con i cartonati dei personaggi sgranati sul fondale. Con i dialoghi il mondo è come se “zoommasse” in avanti, mentre il personaggio rimane della dimensione precedente e il risultato è quello di vedere la distanza delle sbarre larghissime e August piccolino. Tanto piccolo da permettergli di passare attraverso la cella e scappare via, lontano da tutti i problemi.
Questa scelta stilistica rende un po’ l’occhio stanco, abituato a ben altre prospettive, ma bene o male ci si abitua quasi subito.
Pochi dialoghi doppiati, ma scelti per dare la voce al personaggio al momento giusto
Crimson Spires è, ovviamente completamente in inglese, presenta alcune parti doppiate e quelle poche che ci sono rendono il romanzo che stiamo vedendo ancora più unico. Sì, un romanzo visivo magari ispirato anche dal libro di Stephen King: The Dome. Questo per via del fatto che dall’apparizione dei pilastri, la cittadina è completamente bloccata senza avere neanche più un misero contatto con il mondo esterno.
Una scelta che ricorda molto il libro del famoso scrittore e, come buon ben leggere da questa recensione, sono tante altre le citazioni che si possono trovare all’interno di Crimson Spires. Sia a livello di storia che di struttura.