Il genere di giochi simulativi e manageriali ha visto nel corso degli anni diversi adattamenti: siamo passati dal poter gestire un pacifico acquario scegliendone accuratamente i pesci e le decorazioni, a costruire metropoli di dimensioni galattiche; dal vivere una vita alternativa con tanto di figli da mantenere e lavoro nel quale fare carriera a quella di una capra indemoniata, passando per simulatori di vita agricola a quella incredibile di un robot aspirapolvere.
Era immancabile che prima o poi ci saremmo imbattuti in Crossroads Inn, un simulatore nel quale dovremo gestire ed espandere una taverna medievale appena ereditata, ambientato nel mondo fantasy di Delcrys.
Crossroads Inn, è un ambizioso titolo manageriale/simulativo dove, come avrai sicuramente capito dal titolo, ci troveremo a gestire una locanda medievale ma, a dispetto di tutto ciò, la storia della modalità campagna ha una forte componente politica, con intrighi e omicidi in una lotta al potere combattuta nelle ombre di un all’apparenza pacifico regno.
Anche il giusto e benevolo re del regno purtroppo cade vittima di questi intrighi che lo conducono alla morte per omicidio. Il re adesso è morto, senza aver lasciato un erede al trono e nessun colpevole del regicidio è stato trovato, condannando così il regno a sprofondare nel caos generato dalla crudeltà del gesto e dalla folle corsa al potere delle nazioni limitrofe.
Qui, Crossroads Inn introduce noi, giovane spensierato che lavora nella locanda con suo zio, il quale ha deciso di lasciare la sua attività alla nostra gestione. Non sappiamo chi sono i nostri genitori e non ci è mai importato fino a quel momento, ma Crossroads Inn non fa niente per tenere nascosto che, stando ad alcune voci, noi potremmo essere il figlio segreto del re ed unico erede al trono; anzi, se proprio vogliamo dirla tutta, il gioco ce lo rivela con una immagine subito dopo l’introduzione della campagna.
Crossroads Inn: si serve cibo, vino, politica e curiosità con contorno di pugni e ubriachezza molesta
Tornando al nostro inizio da locandiere novello, noi e il beneamato zio ci stiamo preparando per ospitare nella nostra locanda un gran ricevimento per un importante matrimonio. Non si sa come mai fra tutte le rinomate locande, i futuri sposi abbiano scelto proprio la nostra bettola (anzi lo sappiamo, il gioco non sarebbe potuto iniziare altrimenti), ma per fortuna, ci è stato già pagato un anticipo per il banchetto che useremo per i preparativi alla cerimonia sotto forma di tutorial; mi sento di consigliare vivamente a tutti questa parte anche se si ha già dimestichezza con il genere di gioco, sia perché il tutorial di Crossroads Inn è davvero ben fatto, causa anche che le cose da sapere sono davvero molte, e infine perché comunque riusciremo a racimolare un po’ di sonanti monete d’oro che, per la fase iniziale del gioco, saranno molto utili.
I primi passi che muoveremo nel gioco saranno quelli necessari ad imparare le basi. Servirà più spazio nella nostra locanda per gli invitati, oltre che ad un menù, tanto vino da bere, tavoli e sedie (si, gli sposi hanno scelto una locanda senza neanche un tavolo per la loro festa).
L’editor strutturale di Crossroads Inn è davvero corposo e ben assortito, offrendo dalle porte più basiche a quelle più decorate, dalle semplici candele per illuminare la locanda a candelabri contornati da pietre preziose, insomma non si fa mancare niente.
Tra le opzioni per la costruzione della taverna possiamo trovare gli elementi classici come muri, porte, finestre, scale, pavimenti e chi più ne ha più ne metta. Per ogni pezzo potremo inoltre scegliere un particolare motivo per decorarlo e renderlo unico; insomma nella costruzione in Crossroads Inn, l’unico limite sembra essere la nostra fantasia.
In Crossroads Inn non riusciremo a gestire tutti gli impegni della nostra nuova attività da soli, ed è qui che entrano in gioco il sistema di assunzione del personale. I lavoratori saranno il cuore pulsante della nostra locanda; riceveranno gli ordini, serviranno bevande e pasti e, quando non ci saranno clienti, laveranno i piatti e puliranno stanze e tavoli.
Una funzione molto particolare dei nostri aiutanti sarà il fattore gossip; infatti saranno in grado di ascoltare le conversazioni dei nostri clienti ed ottenere utili informazioni per le quest e le rotte commerciali migliori. Ogni lavoratore potrà salire di grado raggiungendo uno dei tre livelli di professionalità che saranno divisi in servant, maid e housekeeper, e sarà dotato di tratti particolari che lo renderanno unico. Potremo anche stabilire delle priorità per i nostri aiutanti, come assegnare alcuni esclusivamente dietro al bancone, alle pulizie o a specifici gruppi di clienti.
Man mano che continueremo ad espanderci e farci un nome come locanda, anche le pretese dei nostri clienti diventeranno maggiori con richieste di particolari decorazioni, arredamenti o servizi. Alcuni potrebbero chiederci una stanza per la notte o sale per il gioco. Ovviamente continuando a soddisfare le loro richieste continueremo di conseguenza ad espanderci e prosperare, mentre se inizieremo a deluderli, la fama della nostra locanda inizierà una inesorabile discesa che si tramuterà presto in scarsi profitti che non ci permetteranno neanche di pagare i nostri dipendenti.
A seconda di come gestiremo e arrederemo la nostra attività in Crossroads Inn, attireremo diversi gruppi di clienti; angosciati, fuorilegge, viaggiatori, cittadini e nobili. Di queste categorie, quella che sicuramente dovrà essere tenuta più sotto controllo sarà quella dei fuorilegge, i quali se ubriachi, causeranno spesso risse che coinvolgeranno tutti i clienti danneggiando la locanda e i nostri guadagni.
La campagna di Crossroads Inn procede così, facendoci scoprire sempre nuove meccaniche che ci aiuteranno in quella che sarà la sfida principale del gioco, la modalità sandbox che, come suggerisce il gioco, non ci darà alcuna linea guida su come comportarci o sul cosa fare, lasciandoci piena e totale libertà.
Di meccaniche particolari, Crossroads Inn ne è pieno; coltivare un orto per ottenere materie prime al posto di comprarle dai fornitori in modo da risparmiare denaro, aumentare la reputazione con le rispettive fazioni per sbloccare abilità passive che ci ricompenseranno con mance extra o più informazioni, assumere bardi o giocolieri per intrattenere i nostri ospiti e via dicendo.
La più particolare è quella di poter catturare i ratti presenti nella nostra locanda per trasformarli magicamente in ottima carne; dopotutto per il cliente occhio non vede e cuore non duole.
Una differenza molto sostanziale con altri giochi simili è quella che, in Crossroads Inn, non ci saranno mai fasi di calma, offrirà invece un ritmo molto sostenuto che ci vedrà sempre impegnati nel fare qualcosa. Spesso ci capiterà di dover chiudere al pubblico la nostra locanda per far riposare i lavoratori.
In Crossroads Inn saranno presenti molti dialoghi che ci permetteranno anche di aumentare alcune nostre abilità come quella oratoria, l’intimidazione, il fascio e altre, le quali ci daranno accesso a diverse opzioni di dialogo e a particolari eventi. A livello di gameplay, Crossroads Inn è questo: un buon manageriale con tutti gli elementi caratteristici del genere e alcuni spunti interessanti.
Una locanda tecnicamente di legno
Se il genere manageriale simulativo viene subito associato al PC un motivo ci sarà, e il motivo principale è che si presta molto meglio ai comandi con tastiera e mouse che a quelli con i controller delle console. Crossroads Inn, pur raggiungendo un sistema di controllo sufficiente, non riesce a non far rimpiangere mouse e tastiera, risultando spesso legnoso e più lento della controparte PC.
Ho riscontrato anche qualche piccolo bug nei controlli, con la visuale che si bloccava fuori dalla zona della locanda senza dare modo di essere ripristinata; niente che un salvataggio e un reset non possano risolvere, e personaggi che a volte non riescono ad attraversare degli spazi un po’ più stretti, rimanendo bloccati nei muri o negli oggetti. Niente di compromettente o che rischi di non far apprezzare il gioco ma andavano segnalati.
La grafica rende bene il clima medievale che il gioco vuole trasmettere sia come strutture che come arredi e personaggi mentre il sonoro riesce a non annoiare, il che è già un buon risultato per questa categoria di giochi.