Sviluppato e pubblicato da Tag of Joy in sinergia con Thunderful Publishing, Crowns and Pawns: Kingdom of Deceit è un’avventura grafica punta e clicca in 3D che si ispira a grandi classici come Broken Sword. Dopo aver recensito la versione per Steam (qui trovi il nostro articolo completo) siamo tornati a vestire i panni di Milda su Nintendo Switch e siamo pronti a raccontarti come è andata!
Crowns and Pawns: Kingdom of Deceit – mondo moderno, storia classica
Oggi, Stati Uniti, siamo al computer e stiamo costruendo un buffo personaggio online, un avatar per quei giochini anonimi che popolano il web. Poco dopo ci arriva un messaggio, non facciamo in tempo a scrollare i messaggi di una pagina social e ad arrivare nelle mail ricevute che ecco una chiamata. Questo breve preambolo serve a far capire l’ambientazione di Crowns and Pawns: Kingdom of Deceit che è decisamente moderna e attuale.
Abbiamo il cellulare, i social, news ovunque ma anche forti richiami al passato e ai titoli classici del genere. Un esempio? Un poster di una stravagante scimmia a tre teste. Ti dice niente? In ogni caso, tornando a noi, appena vediamo la protagonista in carne e ossa ci rendiamo conto che la personalizzazione di quel buffo avatar non era una cosa fine a se stessa. Ebbene no, stavamo personalizzando Milda.
Ecco una delle piccole cose che sorprendono di Crowns and Pawns: Kingdom of Deceit: ciò che dici e fai, in qualche modo, si vede e, scopriremo, sarà anche in grado di modificare leggermente l’impianto ludico. Banalmente, rispondere alla domanda su un tatuaggio è una decisione che indirettamente ci fa personalizzare la protagonista. Ed è sinceramente bello: Crowns and Pawns: Kingdom of Deceit è pieno di piccole azioni del genere e ti divertirai a scovarle in giro, garantito.
Ma veniamo alla narrazione. Crowns and Pawns: Kingdom of Deceit parte lento, molto, troppo. E parte anche in modo anonimo nonostante Milda sia dotata di un bel caratterino, sono i personaggi di contorno a spiccare di più con alcuni decisamente singolari, divertenti e a modo loro unici. Le vicende, invece, impreziosite da un misterioso passato da svelare e che porterà l’ambientazione a mutare e la vita stessa di Milda a uscire dai binari di una monotona esistenza “moderna”, risultano gradevoli ma non ben ritmate oltre che con scarso impatto emotivo.
Il finale, in particolar modo, risulta un po’ troppo frettoloso, arronzato così come l’inizio è troppo lento e anonimo. La parte centrale, invece, è ricca di storia (quella della Lituania in particolar modo), approfondimenti, enigmi intriganti ed eventi ben concatenati tra loro. Ma scopriamo insieme come approcciarsi a Milda e al suo mondo in un’avventura grafica sì classica ma con qualche piccola innovazione coraggiosa.
Punta e clicca con stile
Crowns and Pawns: Kingdom of Deceit è decisamente classico nella sua macro struttura e deve moltissimo a titoli del calibro di Broken Sword. Questo significa che visiteremo scenari “fissi” con elementi a schermo ben visibili con cui poter interagire in più modi. A seconda delle possibilità, infatti, un oggetto potrà essere osservato, unito a un altro in nostro possesso, raccolto e quant’altro. Allo stesso modo, potremo parlare e osservare persone e animali e sì, sono presenti scelte multiple che però non vanno a influire sulla trama principale ma, come accennato, posso cambiare piccole cose di Milda e del suo mondo, oltre che a plasmare il suo carattere.
Per gli oggetti raccolti e l’utilizzo dell’inventario (immancabile per un punto e clicca), il sistema è ancora una volta standard, con la possibilità di unirli tra loro, osservarli meglio e scoprire i pareri della stessa Milda. Buoni gli enigmi, anche abbastanza vari (inclusi quelli “sonori”). Inoltre, c’è davvero tanto da guardare e approfondire. Crowns and Pawns: Kingdom of Deceit è pieno di oggetti, strutture e personaggi ma ammettiamo che non tutto è riuscito benissimo con molti elementi che fungono da mero riempitivo e che non riescono a creare un puzzle coeso in stile Life is Strange.
Il ritmo di gioco si sposa con quello narrativo offrendo una varietà non eccessiva e una durata modesta intorno alle otto ore circa. Come anticipato, alcuni enigmi e rispettive risoluzioni, possono variare in base all’abbigliamento di Milda anche se non in modi clamorosi. Interessante è invece l’utilizzo degli easter eggs, davvero vari, ben inseriti e divertenti. In linea con l’umorismo di un titolo che fatica un po’ ad emozionare e che si conclude praticamente sul più bello.
Grafica e sonoro
Graficamente parlando, Crowns and Pawns: Kingdom of Deceit non è male se non risultasse terribilmente anonimo. Le ambientazioni colorate e varie colpiscono e funzionano mentre i personaggi hanno una caratterizzazione estetica estremamente anonima e simile a fin troppi altri titoli. Inoltre, anche le animazioni non risultano convincenti, anzi, in alcuni casi sono fin troppo legnose e poco credibili.
Il sonoro, invece, è abbastanza buono, con un doppiaggio idoneo e ben recitato. Anche gli effetti sonori non sono male risultando credibili e funzionali all’azione a schermo. Da segnalare, invece, che la modalità portatile dell’ibrida Nintendo fatica un po’ in più punti. Il primo è qualche sporadico rallentamento mentre il secondo è un’ottimizzazione non perfetta dei testi, alcuni davvero troppo piccoli. Infine, il titolo non ha i sottotitoli in lingua italiana e questo potrebbe risultare uno scoglio per alcuni giocatori.