Crusader Kings II è un gioco strategico in tempo reale su larga scala (larghissima a dir la verità) di Paradox Interactive, in cui hai la possibilità di impersonare un sovrano di un qualsiasi regno, europeo e non, dal 769 D.C. (con alcuni DLC) al 1453. Ridurre però il gioco a questa definizione sarebbe improprio: CK II, infatti, è una vera e propria enciclopedia, con un’attenzione minuziosa rivolta ad ogni minimo dettaglio storico. Ogni sovrano ha la sua storia, la sua dinastia, i suoi rapporti diplomatici e migliaia di altre informazioni che rendono il quadro di gioco completo e verosimile. L’attenzione e la volontà di Paradox di creare un titolo fedele alla storia reale è ben chiara, e i link di Wikipedia nelle descrizioni di ogni sovrano aiutano a rafforzare questa immagine. Siamo di fronte ad uno dei pochi giochi capaci di offrire un livello di realismo così alto, e questo costituisce sicuramente le fondamenta su cui gli sviluppatori hanno costruito il titolo.
Un impero ai tuoi piedi
Il primo passo da fare dopo aver avviato una nuova partita è quello di scegliere il proprio sovrano e di conseguenza l’epoca storica in cui giocare. Quest’ultima non costituisce solo una nota di margine della vostra campagna, ma darà vita a molti eventi, come per esempio le invasioni dei popoli stranieri, le alleanze forgiate, le guerre e molto altro. Il tutto sempre seguendo i dati storici: l’invasione mongola del XIII secolo è realmente avvenuta, di conseguenza avverrà nello stesso anno anche nella vostra campagna. Ovviamente è possibile modificare anche questi parametri, nel caso in cui vogliate giocare una partita più tranquilla o più movimentata. A quel punto sarai pronto a comandare, e potrai gestire il tuo regno, i tuoi vassalli, le tue relazioni diplomatiche e tutte le risorse che il gioco ti mette a disposizione. La scelta del personaggio inoltre influirà totalmente sulla nostra esperienza di gioco, dato che la caratterizzazione culturale e religiosa del sovrano deciderà gli avvenimenti a cui prenderemo parte e il lato dal quale ci dovremo schierare. Ovviamente sarà poi una nostra decisione scegliere come relazionarsi con i propri capi religiosi e con le potenze straniere, ma il quadro iniziale costituisce uno stampo importante.
Un mondo di variabili
Tutti noi, fin da piccoli, abbiamo sognato un videogioco in cui potevamo controllare ogni singolo aspetto della nostra storia, ma siamo rimasti continuamente delusi dai titoli provati. Crusader Kings II invece si erge come speranza per far sì che il nostro sogno si avveri: le variabili presenti in partita sono tantissime.
Possiamo infatti decidere ogni singolo aspetto del nostro personaggio, come ad esempio con chi sposarsi, se tradire o meno, quale dei figli scegliere come erede, organizzare un matrimonio combinato tra un nostro figlio e quello di un altro sovrano e tantissimi altri ancora. E la cosa più soddisfacente riguardo questa meccanica è che ogni singola nostra decisione avrà delle conseguenze, rendendo il genere strategico più puro che mai. Possiamo decidere ad esempio di dare la nostra secondogenita in sposa al figlio del re con cui abbiamo dei rapporti non proprio idilliaci, giusto per imbonirlo. In questo modo avremo la possibilità di stringere accordi o addirittura alleanze con il nostro nuovo parente. Oppure organizzare una trappola contro il vassallo che si sta prendendo troppe libertà, invitandolo a corte per gettarlo nelle segrete con l’inganno, solo per farlo sparire dalla circolazione e riprenderci i territori che gli erano stati assegnati. Queste sono solo alcune delle tantissime azioni che è possibile fare e che ti terranno incollato davanti allo schermo per tantissime ore. Questa vastità di azioni però da un lato può portare anche degli aspetti negativi. Infatti, è vero che la libertà del giocatore è notevolmente aumentata, ma è anche vero che chi gioca deve tener conto di un numero enorme di variabili, difficili da gestire tutte insieme, e che spesso possono sovrapporsi. E per qualcuno che magari è alle prime armi una libertà così esagerata può costituire un grande deterrente e può portare addirittura all’abbandono del titolo per l’eccessiva frustrazione. Il tutorial iniziale sicuramente è molto esplicativo ed esaustivo, ma oltre a non includere tutte le caratteristiche del gioco pone il giocatore di fronte ad un numero molto elevato di problematiche, e non ci stupiamo se dopo aver completato il tutorial ricorderai solo il 10% delle cose spiegate.
Holy Fury
Passiamo ora al pezzo forte: l’espansione Holy Fury. Holy Fury è solo uno dei tantissimi DLC presenti su Crusader Kings II, ma soprattutto è la più recente. Questa espansione infatti, come si capisce dal nome, si concentra sul ruolo che avranno le religioni nelle nostre partite, più precisamente su come influiranno le azioni prese dai vari capi religiosi. Questo comporta un’importante focalizzazione sulle crociate, che in passato erano state gestite in modo abbastanza superficiale.
Con Holy Fury, infatti, il Papa deciderà quando e contro chi iniziare una crociata e tutti i popoli cristiani dovranno mostrare il proprio contributo. Sei curioso di sapere cosa comporta la mancata risposta all’appello del pontefice? Inizialmente ti saranno inflitte delle penalità alla Pietà (il rapporto che hai con la tua Chiesa) e al Prestigio (la fama del tuo sovrano) e se sarai recidivo il Papa non ci penserà due volte a scomunicarti. Questa funzionalità costituisce un incentivo alla partecipazione nelle crociate, che non saranno solo per Gerusalemme, ma anche per altri luoghi aggiunti da alcune crociate speciali. D’altro canto, se risponderai all’appello del Papa, contribuirai adeguatamente alla campagna e ti distinguerai dagli altri combattenti, sarai premiato. Le ricompense partono dal ricevere una parte del bottino di guerra al diventare intestatario dei luoghi conquistati, fino ad arrivare all’ambito incoronamento da parte del pontefice o addirittura alla santificazione.
E nel caso in cui volessi vedere le crociate da un punto di vista diverso, eccoti accontentato: potrai anche scegliere di essere il sovrano di uno dei nuovi regni pagani, desiderosi di ergersi al di sopra degli altri, mettendosi costantemente alla prova in aspre battaglie contro gli altri regni. E anche da questa parte ci sono delle ricompense molto speciali, come ad esempio la possibilità di dare vita ad una discendenza con statistiche aumentate e abilità speciali, per ridurre tutto il mondo di gioco ai tuoi piedi. Ovviamente anche da questo lato la religione è un fattore importante, lasciandoti decidere quali dei venerare.
Inoltre anche il sistema delle milizie ha subito delle trasformazioni, rendendo ora possibile stancare l’esercito nemico prima mentalmente, per poi assestare il colpo di grazia con una battaglia sul campo.
Alcune pecche tecniche
Concludiamo con una piccola rassegna di alcune caratteristiche che influiscono negativamente con l’esperienza di gioco, come per esempio la mancanza della lingua italiana, che per molti può costituire un grande problema, soprattutto in un gioco dove è fondamentale ogni singola decisione presa. O come l’HUD troppo confusionale, che non aiuta, soprattutto i giocatori alle prime armi, a comprendere pienamente il gioco. E per finire, segnaliamo la presenza di alcuni bug che stupiscono in un titolo non troppo complesso a livello realizzativo rispetto agli altri giochi in 3D presenti sul mercato, e che possono risultare molto fastidiosi, specialmente nel caso in cui non consentano il proseguimento della campagna.