Crusader Kings III è probabilmente l’opera di strategia videoludica d’ambientazione medievale più spietata ed arzigogolata. Probabilmente il segreto del suo successo è proprio questa sua severità, insieme all’accuratezza nel riprodurre le situazioni politiche e le usanze dell’Europa della media aetas.
La popolarità del titolo ha spinto Paradox Interactive ad impegnarsi affinché il titolo approdi anche su console, ed è infatti già dalla fine dell’agosto scorso che si sa del futuro arrivo su Xbox Series X|S e PlayStation 5 (con il sistema di controllo opportunamente adattato per essere fruibile utilizzando un pad).
Mentre chi gioca su console dovrà attendere ancora un po’ prima di mettere le mani su Crusader Kings III, chi gioca su PC ha la possibilità, grazie a Eneba, di acquistare il titolo al trentatré percento del suo prezzo corrente su Steam (che è ancora identico al prezzo pieno nonostante sia trascorso oltre un anno dalla release).
Crusader Kings III, tra guerre e intrighi
Come fu per i predecessori, in Crusader Kings III non si controlla tanto una nazione medievale (anche perché concetti come ‘nazione‘ o ‘Stato‘ risultano anacronistici per l’epoca) quanto una dinastia alla guida di una delle tante unità territoriali dell’Europa e oltre (la mappa di gioco coinvolge anche l’Africa del nord grossomodo fino al Sahel e l’Asia intera fino alle coste del Pacifico).
Tra intrighi politici, lotte di potere e imprese guerresche che si ripercuoteranno indubbiamente sia sull’economia che sul prestigio della dinastia presso il popolo che essa è chiamata a governare e presso gli altri potenti (tutti potenziali alleati o rivali), starà a noi essere fautori della nostra prosperità.