Sviluppato da Hit Point Co. Ltd. e pubblicato da Kemco, Crystal Ortha rientra nel filone dei giochi pubblicati originariamente per mobile e trasportati su console. Come Asdivine Cross (qui puoi leggere la nostra recensione), ci ritroviamo quindi a un porting di un gioco abbastanza classico nelle meccaniche ma che prova a raccontare la sua mescolando diversi elementi e proponendo una storia simpatica e immediata. Ci sarà riuscito? Scopriamolo nella nostra recensione per PlayStation 4!
Crystal Ortha: alla caccia del più grande dei tesori
L’avventura inizia con un sogno, una voce ci guida lungo un dedalo di percorsi in una caverna anonima fino a raggiungere una stanza piena di tesori. Ma non siamo soli, con noi c’è una ragazza bionda. Chi è? Dove ci troviamo? Come siamo finiti lì? Chi è la voce che ci guida? Nessuna risposta. Ross, il protagonista di Crystal Ortha, si sveglia e si ritrova nella realtà. Lui ormai vive alla giornata, ex combattente, con guerre sul groppone, ora non è altro che un mercenario che elemosina missioni per raggranellare qualche spicciolo per permettersi da mangiare.
Ed è proprio completando una delle missioni per un avido mercante di cristalli, che fa la conoscenza di una ragazza bionda. Proprio lei, quella dei suoi sogni! La donna ha problemi a trovare un bodyguard decente e, dopo una rissa al bar, trova in Ross l’uomo ideale. La donna però non ha molti soldi ma sa parlare ed eccola quindi che gli promette una ricompensa a taaaaanti zeri. Una ricompensa che potrà incassare solo quando l’aiuterà a scovare “la vena madre dei cristalli”.
Parliamo di una leggenda, la Crystal Ortha (da qui il titolo), un luogo dove ci sono così tanti cristalli da rendere tremendamente ricco chiunque sia così fortunato dal trovarla. Ma esiste davvero o è frutto di fantasticherie? Il mondo è incerto, c’è chi la cerca, chi ignora la sua esistenza e chi deride coloro che decidono di spendere la vita a cercarla. Ross non ha molto da perdere e inoltre, il sogno premonitore deve pur significare qualcosa, no? Ecco quindi che acconsente a unirsi alla donna e l’avventura ha inizio.
Come avrai intuito, la trama di Crystal Ortha non rivoluziona il genere ma è leggera, simpatica, intrattiene e non soffre di lunghe pause. Anzi, gli eventi si susseguono abbastanza velocemente, complice un cast di personaggi ben variegato e che non elemosinano battute. Sono quasi tutti vittime di stereotipi ma a loro modo, riescono comunque a distinguersi. Ross, ad esempio, è sì il solito eroe taciturno, musone, duro ma si ritroverà a inciampare più volte, a essere bullizzato e quant’altro. Allo stesso tempo, abbiamo Tee, un donnaiolo, cascamorto e fifone, che alternerà le sue fasi sdolcinate ad altre più seriose, mostrando la sua stravagante conoscenza dei cristalli.
Gameplay
Crystal Ortha non rivoluziona praticamente niente, ma unisce elementi diversi diversi tra loro per provare a presentare un prodotto sì classico, ma a suo modo originale e soprattutto immediato. Ecco quindi che a città e dungeon con visuale dall’alto si alterna la macro mappa del mondo (decisamente standard). Qui avremo modo di eseguire due particolari azioni che ci aiuteranno a smorzare e/o velocizzare i tempi morti: teletrasportarci nei luoghi già visti o utilizzare dei mezzi di trasporto per diminuire i combattimenti casuali.
Grande classico dei giochi di ruolo di un tempo: i combattimenti casuali. Crystal Ortha ne è pieno fa parte della scelta degli sviluppatori di riportare gli utenti indietro nel tempo. Chi è quindi abituato ai nemici a schermo che si possono schivare, qui dovrà arrendersi alla casualità. Ma essere onesti, non solo non pesa, ma diventa necessario. Il gioco ha un livello di difficoltà strettamente legati al livello dei personaggi e avere una squadra depotenziata comporterà a inevitabili e frustranti sconfitte.
I combattimenti avvengono in stile dungeon crawler (stile Etrian Odyssey), non vedremo i protagonisti a schermo se non con un piccolo artwork a schermo. in alto a sinistra avremo la linea temporale di azione che mostrerà l’ordine di esecuzione delle mosse (influenzata dal valore di agilità di eroi e nemici). Noi potremo scegliere se attaccare con una mossa standard (legata al valore di attacco) o se utilizzare una skill (ce ne sono di vario tipo, sono liberamente equipaggiabili nell’apposito menù e si sbloccano con l’avanzamento del livello dell’eroe di turno o ottenendo particolari oggetti). Potremo anche difenderci (il danno incassato sarà più o meno ridotto in base al valore della nostra difesa) o, in caso di boss, potremo anche approfondire le mosse dell’avversario.
Il gioco dispone anche di altri pratici strumenti presenti in alto a sinistra dello schermo. Il primo rende autonomo il party che inizierà ad attaccare da solo. Il secondo, velocizza l’azione a schermo. Il terzo è la fuga dalla battaglia. Come detto, le battaglie che saremo chiamati ad affrontare, saranno tante ma tutte abbastanza veloci anche se è innegabile la monotonia tipica del genere e soprattutto del grinding (necessario per procedere nella storia senza troppi problemi).
Da segnalare che oltre alla barra dell’energie che, una volta esaurita, comporterà l’inevitabile KO del personaggio, ogni eroe ha una barra del mana che si ricarica a ogni turno con valori prestabiliti e visibili nelle rispettive schede di approfondimento. Non mancano oggetti speciali o mosse utili per tenere le barre sempre piene così come il gioco sfrutta un comodo e pratico sistema visivo di buff e debuff con tanto di numeri che indicano per quanti turni saranno attivi. Padroneggiare buff e debuff ti renderà la vita ancor più facile.
Altra cosa da tenere sempre aggiornato è l’equipaggiamento. Non ci sono soldi in Crystal Ortha e l’unico modo per avere armi buone è craftarle coi materiali che troverai in tesori, a terra (sono dei bagliori blu facilmente visibili a schermo e su mappa) o rilasciati dai nemici. Niente negozi di armi quindi, così come niente locande dove dormire e caricare l’energia (che si ricarica autonomamente dopo ogni combattimento) e niente luoghi dove salvare (potrai salvare quando preferisci). Tutte scelte che puntano a velocizzare il gioco e questo può essere un bene per alcuni e un male per altri.
C’è però un ulteriore elemento equipaggiabile denominato Carmina e che offre skill passive molto utili e che suggeriamo di cambiare a seconda della situazione che ci aspetta. Questo va a potenziare l’elemento strategico che rimane comunque abbastanza superficiale. Infine, da segnalare che Crystal Ortha è interamente in inglese (assenti sottotitoli in italiano) ma i testi sono molto semplici e divertenti. Niente di troppo complesso.
Grafica e sonoro
Graficamente parlando, Crystal Ortha rispetta lo standard Kemco risultando un porting piacevole anche se gli elementi a schermo faticano a trovare una propria originalità. Molto interessante l’espediente utilizzato per dar ulteriore vita ai personaggi. Questi, oltre a muoversi a schermo con tutti i loro pixel a disposizione, sfruttano i font dei propri baloon per dare enfasi al momento. Ecco quindi caratteri più grandi, col grassetto, colorati, in grigio e/o più piccoli del normale. Un’idea non originale ma implementata bene.
Il sonoro è nella sufficienza, con tracce modeste e effetti sonori abbastanza standard. Niente di eclatante o troppo fastidioso.