Come ogni buon avventuriero sa, mangiare è fondamentale per poter dare il meglio di sé in combattimento. Ogni locanda è un’isola di pace e riposo per ogni guerriero che si rispetti, che si tratti di una sessione di Dungeons&Dragons, dell’esplorazione di un dungeon in Dungeon Food, o di una taverna cittadina in Skyrim. La domanda, tuttavia, sorge spontanea: se si mangia, qualcuno deve cucinare, e per cucinare c’è bisogno di ottenere ingredienti, rifornire il vino, sistemare il locale, preparare un menù – chi si occupa di queste incombenze? In Cuisineer, noi ovviamente.
Il 27 agosto il Nintendo Indie World ci ha donato una lunga serie di titoli accattivanti, con stile da vendere, prodotti da piccoli ma agguerriti ed appassionati studi videoludici. Tra i tanti, è impossibile non aver notato che un titolo innovativo come Cuisineer abbia deciso di espandere i propri orizzonti e sbarcare, finalmente, su console.
Forchette e coltelli sono le armi dei più intrepidi
Cuisineer è un connubio alquanto particolare, una fusione di due generi che solitamente non sembrano fatti l’uno per l’altro: d’altra parte, quando mai si è sentito di un Hades in cui si cucina e gestisce un ristorante come fosse un gestionale? Eppure BattleBrew Productions ha intuito che le due tipologie di giochi potrebbero essere, in realtà, molto più vicine di quanto si possa immaginare.
Non giriamoci intorno: non c’è niente di meglio che cucinare, e mangiare, il cibo che ci si è guadagnati. Sicuramente questo ne garantisce la freschezza e aggiunge anche un piccolo valore aggiunto al sapore del piatto; se, poi, per ottenere gli ingredienti migliori è necessario armarsi fino ai denti (con spatole e boba tè, ovviamente), facendo a pezzi mostri disseminati in dungeon generati proceduralmente, non c’è dubbio: il cibo non potrà che avere un gusto migliore.
Nei panni della protagonista, spatola alla mano, il giocatore si trova ad affrontare creature di ogni tipo, genere e forma – galline giganti, peperoncini sputafuoco e gamberetti d’artiglieria sono solo un esempio dell’ampio bestiario che Cuisineer mette alla mercé del giocatore. La caratteristica comune di tutte queste creature è… il loro potenziale in cucina. Per cui, con ogni spedizione in un dungeon, che è come fare una spesa molto particolare, arrivano nuovi ingredienti e nuove ricette. Per la gioia di tutti gli chef e appassionati di cucina.
Un menù per tutti (ma davvero tutti)
Ma il gioco non finisce qui, perché Cuisineer ha qualcosa per soddisfare tutti i palati, non solo per gli appassionati del dungeon crawling più classico (e traboccante di stile): una volta ottenuti questi ingredienti, bisognerà pur cucinarli e servirli ai clienti che si ammassano nel ristorante a Paell. Ed è proprio a questo punto che subentra la parte più gestionale – lavorare con gli artigiani del villaggio per migliorare ed espandere la cucina, programmare il menù, elaborare piatti e servirli sono componenti fondamentali del gameplay loop che BattleBrew ha attentamente pianificato.
Queste due parti fondamentali e complementari si intersecano ed intrecciano, immergendo il giocatore in un mondo coloratissimo e vibrante, forte del suo art style anime distintivo, che salta immediatamente all’occhio e non si lascia dimenticare. Uno dei punti di forza è proprio lo stile unico ed esaltante, costruito minuziosamente dagli sviluppatori per accompagnare un’esperienza di gioco sopra le righe e che possiede pochi corrispettivi del genere.
Confermare o ribaltare il risultato?
Alla fine, BattleBrew ha deciso di adattare il gioco anche per le console dopo la sua prima release del 2023. Il publisher europeo Marvelous Europe ha infatti annunciato, durante il reveal della Nintendo Indie World, che il 28 gennaio 2025 la locanda di Cuisineer aprirà le porte anche su PlayStation 5, Xbox Serie X|S e Nintendo Switch. Naturalmente questo vuol dire che il gioco avrà una release fisica, immancabile per i fan ed i collezionisti, oltre che ad uno speciale update che conterrà nuovi contenuti, che saranno resi disponibili anche su pc.
Quindi, non ci resta che prenotare un tavolo, sederci di fronte ai piatti e goderci la cena a base di mostri preparata con tanta fatica.