Un articolo del New York Times mette in allarme CD Projekt Red che, colpevole del disastroso lancio sulle console di vecchia generazione e dell’ottimizzazione “penosa” di Cyberpunk 2077 sulle stesse, adesso corre il rischio anche di una class action.
L’articolo presenta non soltanto un ricco approfondimento sugli anni che hanno preceduto il lancio di Cyberpunk 2077, ma anche un agghiacciante paragrafo finale nel quale si spiega dettagliatamente cosa non è andato bene nel lancio e che potrebbe effettivamente essere intentata una class action ai danni di CD Projekt Red.
“Il futuro potrebbe essere più oscuro per i creatori di Cyberpunk 2077, anche più di quello che hanno costruito per Night City. Le richieste di rimborso arrivano a migliaia, avvocati e investitori stanno contemplando un’azione legale nei confronti dell’azienda polacca per falsa dichiarazione criminale al fine di ricevere benefici finanziari”.
I motivi che potrebbero avvalorare la tesi di questa class action sono analizzati in queste ore e risiedono in particolare nella sospensione della vendita dagli store Sony e nella violazione dell’art. 286 del Codice penale, “false dichiarazioni per ricevere benefici”.
Cyberpunk 2077: un capolavoro infelice
Il lancio di Cyberpunk 2077 non è stato certo dei più felici, con i suoi numerosissimi bug e glitch, gli sviluppatori sono stati costretti a un lavoro “supplementare” nell’intento di rilasciare patch migliorative a ciclo continuo, (già due dal lancio senza contare la corposa patch day-one da 43GB), l’ultima proprio di poche ore fa, la 1.05, ed hanno effettivamente risolto molti dei problemi che affliggono il titolo ma purtroppo non tutti. Altre verranno rilasciate a gennaio e febbraio 2021.
A causa di alcune sezioni di gioco particolarmente “rischiose” come le Braindance, Liana Ruppert di Gameinformer, ha avuto una crisi epilettica, il gioco non aveva alcun avvertimento all’interno sulla possibilità che potessero scatenarsi tali crisi, cosa a cui è stato posto rimedio velocemente.
Altre controversie si sono create a causa di segnalazioni di transfobia e crunch, polemiche fioccate sui social come una valanga inarrestabile e poi, se non bastasse, anche le numerose perdite in borsa si sono messe sulla strada di CD Projekt Red a rendere, forse, quasi insostenibile, la pressione sulla software house.
Nonostante tutto però, Cyberpunk 2077, nelle sue versioni next-gen e PC, rimane un capolavoro di assoluto spessore, un titolo che riesce, al netto di tutti i problemi riscontrati, nell’impresa di rendere unica l’esperienza di gioco all’utente finale, peccato che non tutti gli utenti siano inclusi, altrimenti avremmo parlato del titolo che concludeva magnificamente una generazione e ne settava gli standard videoludici per la nuova.
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