Dopo l’uscita del trailer gameplay di Cyberpunk 2077 su YouTube, avendo fatto raffreddare l’animo quasi consumato dall’hype, a mente fredda, faccio un’analisi di quello che ci è stato mostrato ieri, e anche nei giorni precedenti, per capire cosa ci aspetterà davvero quando avremo finalmente tra le mani il titolo più atteso e travagliato della scorsa e anche dell’attuale generazione.
Partendo proprio dall’ultimo video mostrato: il trailer gameplay completamente doppiato in italiano, si apre con una voce narrante che parla a nome di tutti gli sviluppatori, e ci descrive passo dopo passo l’idea della software house alla base del gioco: “Noi di CD Project Red ci impegniamo a raccontare storie immersive”, e tutto ciò che potrai fare quando vestirai i panni del protagonista V: “ Cyberpunk 2077 coniuga un vasto mondo, con scontri dinamici, scelte che influenzano l’andamento del gioco, un solido sviluppo del personaggio”.
Nel video ci viene quindi proposta la “visione di un futuro oscuro” e ci vengono dati piccoli suggerimenti di quella che sarà la trama di Cyberpunk 2077. Potrai creare il tuo personaggio intervenendo sull’aspetto fisico ma anche personalizzare il suo background e avere a disposizione delle alternative dedicate di storia e gameplay. La scintilla che farà divampare il fuoco degli eventi sarà il furto del chip contenente “l’anima digitalizzata” di Johnny Silverhand, “defunto rocker dal temperamento violento”, che innesterai direttamente nella tua testa per preservarlo dopo la distruzione dell’involucro che lo teneva al sicuro.
Dal trailer si evince che, nonostante gli splendidi scontri con o senza armi da fuoco, le folli corse in auto o in aeromobili, l’intento principale degli sviluppatori è quello di metterti di fronte a delle scelte, che non riguarderanno non soltanto la tua sopravvivenza e quella di altri, ma delle “scelte” che riguarderanno lo stile, il look, un veicolo, un passatempo, un partner. In effetti, in tempi non sospetti gli sviluppatori stessi affermarono che si potrebbe tranquillamente portare a termine il gioco senza dover sparare neanche un singolo colpo.
Dove ci vuole portare quindi Cyberpunk 2077?
Questa è una domanda che mi sorge spontaneo pormi, alla quale non è semplice dare una risposta senza averci giocato ed averlo portato a termine, anche ripetute volte. Bisognerà “sviscerarlo” a fondo prima di poter dare una risposta esaustiva. Ma ci provo lo stesso cercando anche ti aiutarti a capire, in base alle informazioni che abbiamo ricevuto fino ad ora, soprattutto quelle non palesemente esplicitate, se sarà un titolo che farà per te o meno.
Cerco di togliere subito di mezzo l’idea che traspare ad una prima occhiata, data di sfuggita e senza troppa attenzione, dei vari video pubblicitari del titolo. Cyberpunk 2077 non sarà un GTA ambientato in una metropoli futuristica, né un The Witcher con la tecnologia al posto della magia e ampliato nel gameplay. Gli unici titoli recenti che secondo me si possono accostare a Cyberpunk nell’idea sono Deus Ex Human Revolution e Mankind Divided. Quindi se ti aspetti di andare in giro per la città a rubare auto, uccidere passanti e far saltare in aria tutto senza la minima conseguenza, forse non risponderà alle tue aspettative. Nonostante sia quindi un titolo in prima persona non sarà uno sparatutto classico: non giocheremo un FPS in cui l’azione la farà da padrone, credo proprio l’opposto.
Infatti, ad una visione più “approfondita e attenta” dei vari Night City Wire e trailer di gameplay come l’ultimo, è palese il focus sulle attività che saranno il fulcro del gioco, come trip mentali (braindance), investigazioni, dialoghi più o meno lunghi. Ci sarà sicuramente la possibilità di affrontare la stessa missione in mille modi diversi, lo potrai fare quindi anche sparando all’impazzata sui nemici, ma le conseguenze delle “scelte” che farai in precisi momenti potrebbero cambiare totalmente non solo l’esito della missione, ma anche influenzare il futuro del tuo personaggio in termini di caratterizzazione.
Conclusioni su Cyberpunk2077
Ed ecco che ritorna quello che secondo me, conoscendo CD Project Red, sarà il fondamento principale di Cyberpunk 2077. Le “scelte”, quelle che tu farai, siano esse riferite al modo in cui affronterai una certa missione, siano quelle interne ad un dialogo che dovrai volgere a tuo favore. Saranno le tue scelte a fare la differenza tra riuscire o fallire, vivere o morire. Ed è questo quello che mi aspetto dal titolo, non azione dura e pura, non customizzazione sfrenata al solo scopo di uccidere e ferire, ma un’esperienza più profonda e immersiva, basata più su te stesso che sul protagonista giocabile, su quello che tu puoi scegliere o non scegliere di fare.
Quello che potrebbe essere il titolo del decennio o l’ennesima occasione mancata, dipenderà sia dalla capacità degli sviluppatori di rendere il titolo godibile e soddisfacente, ma anche dall’aspettativa che il giocatore si crea rispetto al gioco. Purtroppo, negli ultimi anni troppe volte il grande hype generato da campagne pubblicitarie, più o meno pompate, ha stroncato o esaltato titoli ancor prima di essere lanciati, per poi dimostrarsi del tutto differenti da quello che il giocatore medio si aspettava. Se pensi che anche dei capolavori come Red Dead Redemption o Last of Us Part 2 sono stati criticati per alcune scelte stilistiche o di trama, ti rendi conto che l’hype può anche far male ad un titolo se alla base c’è un’aspettativa sbagliata.
Che sia colpa dei publisher del gioco o di noi videogiocatori non posso giudicarlo, come sempre credo che la verità stia nel mezzo, spero comunque di averti reso le idee un po’ più chiare su cosa aspettarti da Cyberpunk 2077, giocarlo e smentirmi o meno è una “scelta” che spetta a te.
Ti ricordo che Cyberpunk 2077 uscirà il 10 dicembre su Xbox, PlayStation, Steam e Stadia, puoi preordinalo su Amazon e Istant Gaming.